Bastone e carota.
Questa seconda puntata cerca di mantenere la propria narrazione attorno a questa metafora: Gus vaglia le proprie opzioni nei confronti di Nacho; Jimmy e Kim dopo aver scatenato i Kettleman devono ottenere il loro silenzio senza correre rischi; Lalo ed Hector si coordinano relativamente a come reagire al violento attacco ricevuto. Fatta eccezione per la sottotrama riguardante Jimmy e Kim, tutte le altre preferiscono procedere con la fantomatica carota, ma il bastone è proprio lì dietro l’angolo, pronto ad entrare in gioco. E non c’è dubbio che la stagione permetterà ai personaggi di tornare sulle proprie scelte e procedere per una strada differente.
Dopo una premiere decisamente sottotono, Better Call Saul prosegue con una puntata dalle tinte più consone allo show e si comprende facilmente il motivo per cui questa stagione si sia aperta con due episodi mandati in onda uno di seguito all’altro.
LA MACCHINA DEL FANGO
Dopo aver messo in moto la macchina diffamatoria nei confronti di Howard, Jimmy e Kim si appoggiano ai coniugi Kettleman, richiamando un ciclo narrativo conclusosi all’interno della prima stagione, per dare ulteriore consistenza alle voci che vedrebbero Howard fare uso di sostanze stupefacenti. Si tratta di una miccia che, tuttavia, deve essere spenta entro breve visto e considerato che i coniugi minacciano di informare proprio Howard della diffamazione di cui Jimmy li ha resi partecipi.
Una sottotrama che permette allo spettatore di vedere il personaggio di Kim ormai “break bad” a tutti gli effetti: la donna non è più una semplice spalla di Jimmy, bensì la mente e il braccio delle scam dell’avvocato. Sarà infatti proprio Kim ad utilizzare il bastone (minaccia fiscale con tanto di chiamata all’agenzia delle entrate) per proteggere il piano, mentre Jimmy sembra spaventato dall’atteggiamento della donna mostrandosi remissivo, nascosto in un angolo mentre Kim mette all’angolo i Kettleman. L’uomo sembra in balia di una tempesta e, come un bambino, sembra rifugiarsi dalla paura in attesa che il peggio passi per uscire nuovamente allo scoperto.
Un’evoluzione, quella di Kim, che sarà interessante vedere dove condurrà il personaggio interpretato da Rhea Seehorn considerata la sua assenza all’interno dell’opera principale.
DEBOLEZZE UMANE PER GUS
Parallelamente a ciò, l’episodio mostra forse il primo cedimento di Gus, un lato umano che raramente lo spettatore ha scorto anche all’interno di Breaking Bad. Eppure eccolo lì: qualche tic nervoso, una disattenzione mentre si sta versando dell’acqua e la paura di essere scoperto, per la prima volta non in controllo dell’intera situazione. Il suo problema maggiore è infatti rappresentato da Nacho Varga, ora in fuga e che in “Carrot And Stick” realizza di essere solo, visto che le persone che lo hanno ingaggiato per tradire Lalo sono le stesse che lo stanno sorvegliando e che lo hanno venduto ai Salamanca aggiungendo una chiara pista all’interno della cassaforte nella sua abitazione.
Ma Nacho, come dice Mike, non è uno sprovveduto e dopo essere riuscito a fuggire indenne dal Motel (preso d’assalto anche da Leonel e Marco Salamanca, i Cugini) si mette in contatto proprio con Mike per riuscire a mediare con Gus.
Interessante, ancora una volta, l’utilizzo di Mike, passato da semplice esecutore, che non si pone troppe questioni in merito a cosa sia giusto o sbagliato (vedi Breaking Bad), a consigliere, pronto qui invece a difendere strenuamente le proprie posizioni. Un passato che dà maggior credito al personaggio e che forse giustificherà l’evoluzione futura all’interno dello show con Bryan Cranston.
LALO SALAMANCA VIVE
Elemento forse più debole di questo inizio di stagione è sicuramente Lalo. Fuggito praticamente indenne dall’attentato alla villa, sembra intenzionato a tornare in America senza passare dal radar, dando adito alle voci che lo vorrebbero morto proprio durante l’attacco. Questo è già un aspetto che suscita dubbi perché né il gruppo di immigrati, né i corrieri sembrano riconoscerlo. Eppure stiamo parlando pur sempre di un Salamanca…
Tralasciando però questo aspetto, ben trasposta risulta invece la telefonata tra Hector e Lalo in cui quest’ultimo decifra la serie di campanelli dell’anziano per ottenere il messaggio a lui rivolto. I Salamanca hanno bisogno di una prova per poter eliminare Gus dall’equazione. Ecco perché, coinvolto in una sorta di summit per la pace, Hector allunga la propria mano in cerca di una stretta per suggellare una pace falsa a tutti gli effetti. Un gesto talmente lontano dal pensiero di Hector da far intuire a Gus che Lalo sia ancora in vita e alla ricerca di qualcosa per poterlo incastrare ed estromettere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con un’automobile (Lalo?) che segue a distanza quella di Kim e Jimmy l’episodio si conclude. Una puntata che movimenta un po’ le acque e rompe gli indugi sia per quanto riguarda le evoluzioni caratteriali dei personaggi (Kim), sia per quanto concerne le situazioni di stallo mantenute all’interno di “Wine And Roses” (Nacho, Lalo, Hector e Gus). Better Call Saul raddrizza il tiro, quindi, ma può fare ancora meglio.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.