Negli ormai già lontani Upfronts di Maggio, FOX si era fatta riconoscere per una decisa e audace svolta nell’intero comparto delle nuove offerte seriali. Tra le varie proposte, Son Of Zorn spiccava sia per il nome dei due produttori esecutivi (la premiata e consolidata ditte Phil Lord e Chris Miller), sia per l’audace scelta di rispolverare la tecnica mista live action e cartoon ormai sopita da diversi lustri. E’ quindi un azzardo, oltre che una scelta estremamente audace, quella di investire soldi, tempo e sforzi in un prodotto tranquillamente definibile come retrò proprio per via dell’effetto vintage pervenuto dal mix della tecnica della maschera mobile. Dopo la visione del pilot però, si può tirare un sospiro di sollievo e ripagare l’investimento di FOX con un applauso ed un glorioso rating 2.4 durante una serata difficile contro il Sunday Night Football della NBC (oltre 20 milioni di spettatori e 7.5 di rating) e il Grande Fratello americano (6 milioni e mezzo e 1.8 di rating).
“Oh, by the way, I’m Zorn, Defender of Zephyria, Conqueror of the Tribes of Aegon, Decapitator of the Dark Herdsmen of … You’ve got to be f***ing me.”
La tecnica della maschera mobile, di cui Son Of Zorn si fa fregio, richiama subito alla memoria il precursore del genere “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” e, per i più giovani, anche ad un immortale “Space Jam” con Michael Jordan e i Looney Tunes. L’impatto è istantaneo e molto forte, adatto sicuramente al tono narrativo che la comedy vuole utilizzare e, al tempo stesso, è anche estremamente funzionale alla trama che Reed Agnew & Eli Jorné (già produttori esecutivi e sceneggiatori di Wilfred) hanno ideato per il loro show. La figura di Zorn, per i più “anziani”, ricorderà per tratti somatici e pettinatura il più celebre He-Man, il primo guerriero dei cartoni animati a girare armato e con addosso solo dei mutandoni senza mai sentire il bisogno di vestirsi o cambiare outfit, e non sarebbe errato affermare che nel processo di creazione la figura di He-Man sia stata ricalcata per creare quella di Zorn. Nonostante l’apparente e voluto plagio, viste e considerate le origini del personaggio (un guerriero di un’isola piena di mostri) non si poteva immaginare una caratterizzazione diversa, anzi.
Il grande Pdor Zorn, figlio di Kmer, della tribù di Istar della terra desolata di Cfinir, uno degli ultimi sette saggi: Puvvurur, Ganer, Astafanirghecusar, Usust e Ghanir, colui che era, colui che è stato e colui che sempre sarà – ciuciachì e ciucialà – , colui il quale ha inseguito e sconfitto i demoni Sem- che adesso vagano per il mondo domandandosi: ma nùn chi sèm?-, colui il quale è sceso tra le acque sacre del lago Fstgnur, tra le ninfe Pfnigherans, e lì ha assaggiato il mitico cibo degli dei (la piadèina), colui il quale ha amato le mille dee, tra cui la dea Berta (la dea dalla gamba aperta), colui il quale ha visto i mille draghi alati: Gazis, Urar, Pamir e Farem, colui il quale ha visto tra le nebbie di Kvnisir le mille alghe pelose di Gososar, Faram, Bazim, Durum e Parragahertz, colui il quale ha visto i mille demoni alati tra le nuvole di Bznir scendere dal cielo inferociti e distruggere i popoli di Kromb, Curril e Fastanell, colui il quale può leggere nel presente, nel passato e anche nel congiuntivo... è il difensore per eccellenza di Zephyria, un’isola primitiva in cui vive ed in cui ogni giorno combatte per preservare la pace messa a repentaglio da vari mostri, ma è anche padre di un giovane adolescente di nome Alangulon (aka “Alan”) che vive ad Orange County con la madre, nonché ex-moglie di Zorn, Edie ed il suo fiancè, Craig. La distanza tra Zephyria, collocata in un punto non meglio precisato del Pacifico, e la California è molta ed infatti Zorn non è mai stato presente nella vita di suo figlio, almeno fino ad ora.
“Return To Orange County” parte esattamente da questa considerazione per presentare il (testuale come da titolo) ritorno di Zorn nella vita di Alangulon e di Edie, con ovviamente tutte le asimmetrie comiche del caso. La forza narrativa di Son Of Zorn è infatti racchiusa e sprigionata dalla straniante presenza del “Difensore di Zephyria” nel mondo reale: usi e costumi sono completamente differenti, il modo di parlare è diverso e la realtà di ogni giorno di Zephyria è diametralmente opposta rispetto a quella di una cittadina di Orange Coutny. Il character animato dalla voce di Jason Sudeikis si staglia quindi come un dito di fronte all’obiettivo di una macchina fotografica, completamente fuori luogo in ogni ambiente e situazione ma mai a disagio per il suo essere com’è. L’approccio di Zorn alla realtà della California è surreale, così come surreale è la normalità con cui gli esseri umani reagiscono alla vista di un cartoon, una normalità che però è normalità nel mondo di Son Of Zorn e che, proprio per questo motivo, rappresenta una boccata d’aria fresca nel palinsesto televisivo e di FOX.
Lo straniamento dato dalla presenza di oggetti e personaggi nello show rappresenta una parte importante della comicità della serie: un guerriero a petto nudo con una spada sulla schiena che fa un colloquio di lavoro in un ufficio è per sua natura divertente; lo stesso si può dire dell’uso di uno smartphone con tanto di videochiamata durante una battaglia contro dei mostri; idem per quanto riguarda il regalo di un “death-hawk” ad Alangulon per poter andare a scuola.
Se quanto detto non risultasse già di per sé sufficiente per mantenere alta l’attenzione e la voglia di vedere la comedy, Reed Agnew & Eli Jorné a fine episodio sganciano di soppiatto una bomba che non può che lasciare di stucco chiunque, nonostante la razionale banalità che la accompagna ma a cui, al tempo stesso, non si era pensato. Touchè.
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Return To Orange County 1×01 | 6.04 milioni – 2.4 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.