Colorado è un programma nato nel lontano 2003, dall’idea dell’attore-comico Diego Abatantuono ed altri produttori televisivi. L’iniziale intento dello show era quello di calcare le orme dei più famosi cabaret americani, per avere una solida alternativa al classico canovaccio italiano. Con l’andare avanti degli anni, tuttavia, ha subito un drastico cambiamento che ha coinvolto presentatori, attori e perfino la comicità stessa, fino a diventare il programma che oggi tutti conoscono. Le principali caratteristiche di Colorado sono tre e sono uniche nel suo genere: lo show rappresenta l’anti-comicità, un buco nero nel panorama comico italiano; gran parte degli interpreti sono del tutto inadeguati nel proprio ruolo, pochi si salvano, altri che sarebbero dei dignitosi elementi, naufragano non appena mettono piede sul palco del programma Mediaset; il risultato è del tutto opposto all’alternativa che si voleva proporre, un vero e proprio buco nell’acqua. Perché mai si è deciso di parlare del programma di Paolo Ruffini in codesta recensione? Semplicemente perché le caratteristiche dello show di Italia 1 si scoprono ora non essere così uniche, purtroppo nel pilot di Future Man sono presenti tutte e tre:
Anti-comicità
La piattaforma streaming Hulu, quando ha rilasciato il trailer della sua nuova serie, è stata tremendamente astuta. Nei tre minuti di video la questione comicità era stata solo abbozzata e non si comprendeva che tipo di umorismo la serie avrebbe offerto, sì, la demenzialità era presente, ma non ai livelli visti nei trenta minuti d’episodio. In aggiunta nel trailer erano ben più presenti le scene di azione, fatto che ha sviato l’attenzione del presunto spettatore verso altri particolari. Nel pilot, dopo l’ottima scena di combattimento iniziale, che ben aveva fatto sperare tutti gli spettatori, iniziano ad uscire dalle bocche dei più diversi personaggi battute e discorsi ai limiti della decenza: freddure sulla masturbazione, sketch sulle feci, discorsi sull’herpes e chi più ha buona memoria riguardo lo scempio di cui parlavano ne metta. Il non plus ultra della follia, in senso negativo, non positivo come è quel caos olistico di Dirk Gently’s Holistic Detective Agency, è stata la scena della fappata del protagonista sul poster dell’eroina del gioco, il momento “clou” di Josh Futt è arrivato quando i personaggi del gioco, compresa la persona a cui si stava “dedicando” anima e corpo (specialmente corpo), sono arrivati dal futuro per chiedergli aiuto. Mai e poi mai una persona sana di mente dovrebbe voler assistere ad una scena di quel tipo, mai.
Attori capaci?
Josh Hutcherson, Eliza Coupe, Ed Begley Jr. questi sono solo alcuni nomi dei numerosi volti noti della serie. È addirittura presente Keith David, attore che non ha bisogno di presentazioni, nei panni del possibile villain, che come tratto distintivo ha l’herpes. Sì, non è uno scherzo. Sulla carta i nomi elencati non sono appartenenti agli ultimi arrivati, ma perché non appena sono apparsi sullo schermo sono sembrati Andrea Pucci, Francesca Cipriani e compagnia bella? È un quesito di difficile riposta, ma è alquanto auspicabile che sia colpa del famoso teorema Cage: quando devi mangiare e non hai molte altre proposte, accetta la prima produzione che ti capita a tiro e fai del tuo peggio meglio. A parte gli scherzi (mica tanto), il problema presumibilmente risale nei copioni di Kyle Hunter & Ariel Shaffir, oppure nelle strane idee dei produttori della serie, che sono le stesse menti che hanno ideato quel film controverso che è Sasuage Party, Seth Rogen & Evan Goldberg. Le colpe non sono ben chiare, così come il vero intento realizzativo, purtroppo a rimetterci di più e a fare la figura peggiore è Hutcherson nei panni di Josh Futt, il protagonista della serie.
Incipit
Questo punto fa veramente male per chi ha cliccato play con il sorriso sulle labbra. Un sorriso che minuto dopo minuto è diventato una smorfia di disgusto e ribrezzo verso ciò che si stava guardando. Purtroppo lo stesso identico discorso fatto per Colorado lo si può fare per la nuova serie Hulu, un incipit rischioso ma quanto mai allettante si è perso immediatamente lasciando un grande buco e l’amaro in bocca perché sulla carta lo show poteva essere un piccolo gioiello. Verosimilmente il miglior prodotto targato Future Man è il trailer, in cui, come già annunciato, era presente molta azione. In quei tre minuti inoltre veniva spiegato il plot della serie e tutta la motivazione che c’era del viaggio intrapreso da Josh Futt per salvare la terra. A rovinare il concept del tutto, oltre alla comicità, è pure la presenza di personaggi vuoti e bidimensionali, che si rendono protagonisti di scene allucinanti e del tutto non-sense come la scena della caffetteria, quella dell’inserviente e la già citata scena dell’autoerotismo.
In sintesi “Pilot” è un pessimo esordio per Future Man, una puntata che più che nascondere i difetti della serie li mette in risalto. È un gran peccato perché i 13 episodi rilasciati da Hulu sarebbero potuti essere un ottimo e divertente passatempo per chi non ha molte altre cose da fare in questo freddo novembre, invece la maratona seriale potrebbe essere adoperata come nuova tortura per i crimini minori. Si spera solo che gli uomini del futuro non avranno altre idee simili a queste, perché quanto visto nell’episodio basta e avanza per tutta la vita.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.