Person Of Interest 2×01 – The ContingencyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Tre mesi di assenza. Tre mese che nella nostra testa si è accumulata una serie di domande su che fine farà Mr. Finch ora che è tra le grinfie di Root, di come riuscirà Mr. Reese a trovarlo visto che non sa come contattare “The Machine” e su come Carter e Fusco possano aiutarlo. Tre mesi di attesa che vengono soddisfatti ma non nel modo che potevamo pensare.
Partiamo subito dalle note negative, via il dente e via il dolore: non ce ne sono. O meglio, ce ne sono ma non riguardano l’ambito narrativo quanto quello della passione. L’ardore della prima stagione qui si fatica a trovare, sarà per la nuova situazione in cui si ritrova il duo, sarà che son passati tre mesi dalla bestemmia tirata guardando il season finale. Scegliete voi la motivazione che più preferite, ad ogni modo la sensazione, e la speranza, è che sia qualcosa di temporaneo che ritornerà con l’avanzare degli episodi. Anche perchè, ripeto, la storia c’è così come abbondano le cospirazioni, gli intrighi e anche i casi della settimana, il tutto shakerato sapientemente dal barman Jonathan Nolan.
Parliamo invece degli aspetti positivi: Person Of Interest è tornato e ha portato con sè tutto ciò che ha decretato il suo successo durante la prima stagione. Sto parlando del rapporto Reese-Fusco-Carter anche perchè il rapporto Reese-Finch per ora non si è visto, ma soprattutto mi riferisco al mondo estremamente intricato e realistico in cui è ambientato tutto, un mondo che è vivo e senziente. The Machine è una persona, lo apprendiamo qui ma non è proprio una sorpresa. Mr. Finch ha costruito, anche a sua insaputa, una macchina che è in grado di pensare e riflettere come un essere umano se non meglio. Di sicuro è ciecamente fedele al suo creatore, l’Admin, ma a quanto pare anche Mr. Reese rientra nelle sue grazie in qualche modo. Il vero problema però è comunciare con lei, ma anche a questo è stato posto un rimedio. L’imperturbabile John è riuscito a decifrare il modo in cui la Macchina elargisce i numeri di previdenza sociale delle future vittime o dei cattivi della settimana. Davvero interessante utilizzare i libri della biblioteca personale di Finch per risalire ai numeri di previdenza sociale ma ovviamente non potevamo aspettarci qualcosa da meno da un genio.
Sempre rimanendo in tema di persone dotate di un Q.I. elevato non si può non menzionare Amy Acker, che fatalità ha un cognome che è un gioco di parole con il ruolo che ricopre nel telefilm, cioè l’hacker Root. Costei ha preso in ostaggio nientepopodimenoche Mr. Finch nel season finale scorso e questa premiere finalmente ci spiega il motivo per cui l’ha fatto e non è proprio quello che ci aspettavamo che fosse. A sorpresa il suo piano non è di soggiogare la Macchina al suo volere, lei si spinge oltre e assurge a paladina di una nuova era che dovrebbe coincidere con la distruzione delle barriere imposte da Harold alla sua creatura. Nella visione utopica del futuro by Root rendere libera The Machine è il primo passo da fare, cosa che ovviamente il dinamico duo non permetterà che succeda.
Nel frattempo però i dettami della serie si modificano un po’ visto e considerato che le tempistiche del ricongiungimento trai due protagonisti si dilatano considerevolmente rispetto alle tipiche risoluzioni frettolose a cui siamo stati abituati in decenni di serie tv. Person Of Interest osa percorrere tracciati alternativi che gli valgono la fiducia e la stima di tutti i suoi fan che non credono nell’ipocrisia collettiva telefilmica e che sono pronti a sparare pur di assistere ad un altro episodio di questo serial.

PRO:

  • Diamo il benvenuto al nuovo migliore amico di Mr. Reese, qua la zampa!
  • Fusco è sempre il peggior detective di sempre ma quante risate…
  • Caso della settimana indissolubilmente legato alla storyline
  • Il ricongiungimento è stato posticipato, per fortuna
  • La Macchina è “viva”
  • Nuove cospirazioni all’orizzonte
  • Reese che se le prende di santa ragione contro l’armadio ariano, divertente.

CONTRO:

  • Forse un po’ troppo lenta la parte riservata ad Harold e Root, non ci son state le scintille sperate
  • Where are you, Elias?

 

Il voto può trarre in inganno perchè è comunque un bell’episodio solo che abbiamo raggiunto vette più elevate e pertanto i 4 Emmy sono riservati solo ad episodi che ci portino di nuovo lassù.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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