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Lo si era aspettato con grande attesa e fervore. Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. arriva finalmente sui nostri piccoli schermi registrando addirittura un vero e proprio record: il pilot è stato visto da quasi 12 milioni di spettatori, totalizzando un rating di 4.6 tra le persone di 18 e 50 anni. La Casa delle Idee vince la sua scommessa e realizza quella che è la premiere più vista degli ultimi quattro anni per un serial drama. Ma, come si sa, anche le cose che registrano un grande incasso non sempre possono essere considerate dei veri successi. Anche Avatar aveva registrato il più grande incasso al botteghino, eppure, converrete con me che di bello ha solo il fatto che è un’orgia di effetti speciali e plagio spudorato a qualche trama già nota. Quindi, il nuovo serial della Marvel merita questo successo? Cazzo se se lo merita (in potenzialità).
L’episodio è scritto e diretto da Joss Whedon, showrunner della serie e nuovo padrino della Marvel, per una serie di strizzate d’occhio e citazioni che vedremo meglio approfondite alla fine della recensione; il fatto che ci sia il “Tocco Whedon” si vede lontano un chilometro, tra che ormai il suo stile è inconfondibile, tra che ormai il creatore di Buffy L’Ammazza Vampiri sembra trovarsi così tanto a suo agio nel Marvel Universe da dare l’impressione di esserci nato nella famosa casa editrice di fumetti creatrice dell’Uomo Ragno (e tanti altri). Infatti, il pilot ha una struttura molto simile al suo Avengers, l’unica differenza è che è stato smussato e ridimensionato per essere adattato alla tv; umorismo, dramma, azione, mistero, uno sfavillare di tecnologia, discorsi ad effetto e una serie di personaggi così eterogenei tra loro che, sicuramente, la diversità dei loro caratteri e filosofie farà il grosso del serial, un po’ come quelle storie anni ’80 dove un buon 75% della bellezza del prodotto erano proprio le interazioni tra i protagonisti e le diversità che li univano nonostante tutto.
Ma prima di parlare nello specifico del Pilot in sè, facciamo un passettino indietro e rispondiamo ad una domanda che è passata almeno una volta all’interno del vostro cervello: come si inserirà nella continuità cinematografica della Marvel? Allora, come visto da trailer e da questi 40 minuti, Agents Of S.H.I.E.L.D. parte proprio dal post-Avengers e si occupa del lavoro più sporco di tutti: quello di raccogliere i cocci. La Battaglia di New York ha cambiato tutto e ora la gente non considera più eccentrici miliardari in armatura come un qualcosa di straordinario, ma come un qualcosa che si può vedere tutti i giorni; i supereroi sono entrati nell’immaginario comune della gente e la società già s’è messa in testa di essere pronta a vedere repentine battaglie distruggi-palazzi del supereroe di turno, o almeno crede di essere pronta.
Perchè Avengers ha dato il via ad una forte e sempre più rapida ascesa di tizi con svariati cazzabbubboli che donano loro poteri controllabili o meno, ed è qui che entra in gioco lo S.H.I.E.L.D., per proteggerli da realtà che comprendono ancora poco e per organizzare la comunità supereroistica, aiutarli a gestire i loro poteri e trovare un posto per loro nel mondo. Al resto dell’universo creato nel 2008 con il primo Iron Man, Agents Of S.H.I.E.L.D. userà un approccio molto sottile; avrà tanti piccoli legami con l’universo cinematografico e tanti riferimenti a quello cartaceo (come vedremo poi) per dare allo spettatore l’impressione che questo universo sia ricco e fluido, ma per rendere accessibile la visione anche a quello spettatore che non ha mai visto mezzo film Marvel e, finora, la cosa è riuscita bene.
Riesce bene anche la spiegazione data per il ritorno di Phil Coulson (che a sto giro fa il boss con tutti), agente a conti fatti non troppo utile ma che piace al pubblico; la cosa buona è che Whedon se ne esce con una spiegazione semplice e non troppo dettagliata, dicendo che ha finto la sua morte per unire i Vendicatori, anche se, in uno scorcio di conversazione tra Maria Hill e il Dr. Streiten viene lasciato intendere che dietro al suo ritorno ci sia sotto qualcosa. Il sottoscritto un sospetto ce l’ha, ma prima di dirla al gentil pubblico di RecenSerie, aspetterò di avere più prove!
Sempre parlando del personaggio di Clark Gregg, risulta vincente la scelta di affidare a lui gli onori di casa, dato che Cobie Smaulders nei panni di Maria Hill non ci sarà sempre (How I Met Your Mother è un bell’impegno) e che ci vorrà tempo per vedere quale dei nuovi personaggi sarà più riuscito di altri, ed è stata una mossa azzeccata quella di far di lui il fulcro del serial.
Bello anche il fatto che Marvel e ABC abbiano sganciato un sacco di dindini per lo sfoggio di arsenale mostrato durante l’episodio pilota, tra effetti speciali, aggeggi tecnologici e armi da far arrossire di vergogna Terminator, c’è tutto il minimo indispensabile per ciò che serve ad un agente segreto (James Bond mangiati il fegato). L’importanza di avere un bell’arsenale sarà uno dei temi centrali dell’intero serial, dato che si tratta pure di spie e l’occhio vuole la sua parte. E a proposito di temi, uno che è trattato molto bene e con molta naturalezza è l’essere un supereroe, con tutti i pro e contro, di quanto sia difficile a volte prendersi questa responsabilità e che non per tutti porti gloria e successo. Il discorso in sè ricorda molto quelli fatti da Charles Xavier riguardo ai mutanti.
Un episodio nel complesso soddisfacente anche se il tutto è molto veloce e costruito come se fosse una presentazione di quello che verrà, come se fosse il formaggino che attira il topolino e noi, ovviamente, ci facciamo catturare da questo invitante sapore; ovviamente ci sono anche delle cose preoccupanti e poco convincenti (e no, non è la macchina volante dello S.H.I.E.L.D., poi vi si spiega perchè). Per quanto riguarda Skye, per come la vediamo, sembra quasi che il pilot funga interamente da introduzione al suo personaggio e non all’intero cast di AOS (Agents Of S.H.I.E.L.D. abbreviato) e la cosa disturba perchè è una ragazza abbastanza irritante, logorroica e senza una vera capacità utile per il team eccetto l’hackeraggio,
speriamo che nei prossimi episodi sappia fare meglio. Altro character dalla dubbia riuscita è quello di Ming-Na Wen che in totale compare sì e no 5 minuti, e per fortuna aggiungerei. C’è da dire, inoltre, che questo Pilot sicuramente ha deluso molte fantasiose aspettative che volevano la presenza di Iron Man & Co. oppure la presenza di collegamenti ben più grossi con il reparto cinematografico. Whedon ha detto che Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. deve poter camminare sulle sue gambe senza reggersi totalmente sui film: se prima di questi 40 minuti potevamo avere qualche speranza, ora ce ne dobbiamo fare una ragione, purtroppo.
Altra cosa preoccupante, è che Whedon ha scritto questo episodio, ma gli altri invece sono affidati ad altri registi e sceneggiatori quali, giusto per citarne alcuni, Jed Whedon e Maurissa Tancharoen (fratello e moglie del fratello del nostro ciccio-amico Joss); qui ora arriva il difficile, perchè si troveranno l’arduo compito di non rendere pallosi e scontati i personaggi? Riusciranno ad accontentare la platea, producendo strizzate d’occhio per i Marvel fan e non? Staremo a vedere, ma visto come è stato imbastito il primo episodio, siamo fiduciosi e auguriamo buona fortuna perchè da qui si può solo che crescere.
L’episodio è scritto e diretto da Joss Whedon, showrunner della serie e nuovo padrino della Marvel, per una serie di strizzate d’occhio e citazioni che vedremo meglio approfondite alla fine della recensione; il fatto che ci sia il “Tocco Whedon” si vede lontano un chilometro, tra che ormai il suo stile è inconfondibile, tra che ormai il creatore di Buffy L’Ammazza Vampiri sembra trovarsi così tanto a suo agio nel Marvel Universe da dare l’impressione di esserci nato nella famosa casa editrice di fumetti creatrice dell’Uomo Ragno (e tanti altri). Infatti, il pilot ha una struttura molto simile al suo Avengers, l’unica differenza è che è stato smussato e ridimensionato per essere adattato alla tv; umorismo, dramma, azione, mistero, uno sfavillare di tecnologia, discorsi ad effetto e una serie di personaggi così eterogenei tra loro che, sicuramente, la diversità dei loro caratteri e filosofie farà il grosso del serial, un po’ come quelle storie anni ’80 dove un buon 75% della bellezza del prodotto erano proprio le interazioni tra i protagonisti e le diversità che li univano nonostante tutto.
Ma prima di parlare nello specifico del Pilot in sè, facciamo un passettino indietro e rispondiamo ad una domanda che è passata almeno una volta all’interno del vostro cervello: come si inserirà nella continuità cinematografica della Marvel? Allora, come visto da trailer e da questi 40 minuti, Agents Of S.H.I.E.L.D. parte proprio dal post-Avengers e si occupa del lavoro più sporco di tutti: quello di raccogliere i cocci. La Battaglia di New York ha cambiato tutto e ora la gente non considera più eccentrici miliardari in armatura come un qualcosa di straordinario, ma come un qualcosa che si può vedere tutti i giorni; i supereroi sono entrati nell’immaginario comune della gente e la società già s’è messa in testa di essere pronta a vedere repentine battaglie distruggi-palazzi del supereroe di turno, o almeno crede di essere pronta.
Perchè Avengers ha dato il via ad una forte e sempre più rapida ascesa di tizi con svariati cazzabbubboli che donano loro poteri controllabili o meno, ed è qui che entra in gioco lo S.H.I.E.L.D., per proteggerli da realtà che comprendono ancora poco e per organizzare la comunità supereroistica, aiutarli a gestire i loro poteri e trovare un posto per loro nel mondo. Al resto dell’universo creato nel 2008 con il primo Iron Man, Agents Of S.H.I.E.L.D. userà un approccio molto sottile; avrà tanti piccoli legami con l’universo cinematografico e tanti riferimenti a quello cartaceo (come vedremo poi) per dare allo spettatore l’impressione che questo universo sia ricco e fluido, ma per rendere accessibile la visione anche a quello spettatore che non ha mai visto mezzo film Marvel e, finora, la cosa è riuscita bene.
Riesce bene anche la spiegazione data per il ritorno di Phil Coulson (che a sto giro fa il boss con tutti), agente a conti fatti non troppo utile ma che piace al pubblico; la cosa buona è che Whedon se ne esce con una spiegazione semplice e non troppo dettagliata, dicendo che ha finto la sua morte per unire i Vendicatori, anche se, in uno scorcio di conversazione tra Maria Hill e il Dr. Streiten viene lasciato intendere che dietro al suo ritorno ci sia sotto qualcosa. Il sottoscritto un sospetto ce l’ha, ma prima di dirla al gentil pubblico di RecenSerie, aspetterò di avere più prove!
Sempre parlando del personaggio di Clark Gregg, risulta vincente la scelta di affidare a lui gli onori di casa, dato che Cobie Smaulders nei panni di Maria Hill non ci sarà sempre (How I Met Your Mother è un bell’impegno) e che ci vorrà tempo per vedere quale dei nuovi personaggi sarà più riuscito di altri, ed è stata una mossa azzeccata quella di far di lui il fulcro del serial.
Bello anche il fatto che Marvel e ABC abbiano sganciato un sacco di dindini per lo sfoggio di arsenale mostrato durante l’episodio pilota, tra effetti speciali, aggeggi tecnologici e armi da far arrossire di vergogna Terminator, c’è tutto il minimo indispensabile per ciò che serve ad un agente segreto (James Bond mangiati il fegato). L’importanza di avere un bell’arsenale sarà uno dei temi centrali dell’intero serial, dato che si tratta pure di spie e l’occhio vuole la sua parte. E a proposito di temi, uno che è trattato molto bene e con molta naturalezza è l’essere un supereroe, con tutti i pro e contro, di quanto sia difficile a volte prendersi questa responsabilità e che non per tutti porti gloria e successo. Il discorso in sè ricorda molto quelli fatti da Charles Xavier riguardo ai mutanti.
Un episodio nel complesso soddisfacente anche se il tutto è molto veloce e costruito come se fosse una presentazione di quello che verrà, come se fosse il formaggino che attira il topolino e noi, ovviamente, ci facciamo catturare da questo invitante sapore; ovviamente ci sono anche delle cose preoccupanti e poco convincenti (e no, non è la macchina volante dello S.H.I.E.L.D., poi vi si spiega perchè). Per quanto riguarda Skye, per come la vediamo, sembra quasi che il pilot funga interamente da introduzione al suo personaggio e non all’intero cast di AOS (Agents Of S.H.I.E.L.D. abbreviato) e la cosa disturba perchè è una ragazza abbastanza irritante, logorroica e senza una vera capacità utile per il team eccetto l’hackeraggio,
speriamo che nei prossimi episodi sappia fare meglio. Altro character dalla dubbia riuscita è quello di Ming-Na Wen che in totale compare sì e no 5 minuti, e per fortuna aggiungerei. C’è da dire, inoltre, che questo Pilot sicuramente ha deluso molte fantasiose aspettative che volevano la presenza di Iron Man & Co. oppure la presenza di collegamenti ben più grossi con il reparto cinematografico. Whedon ha detto che Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. deve poter camminare sulle sue gambe senza reggersi totalmente sui film: se prima di questi 40 minuti potevamo avere qualche speranza, ora ce ne dobbiamo fare una ragione, purtroppo.
Altra cosa preoccupante, è che Whedon ha scritto questo episodio, ma gli altri invece sono affidati ad altri registi e sceneggiatori quali, giusto per citarne alcuni, Jed Whedon e Maurissa Tancharoen (fratello e moglie del fratello del nostro ciccio-amico Joss); qui ora arriva il difficile, perchè si troveranno l’arduo compito di non rendere pallosi e scontati i personaggi? Riusciranno ad accontentare la platea, producendo strizzate d’occhio per i Marvel fan e non? Staremo a vedere, ma visto come è stato imbastito il primo episodio, siamo fiduciosi e auguriamo buona fortuna perchè da qui si può solo che crescere.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
Come detto prima, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. è da considerarsi a tutti gli effetti parte integrante dell’universo cinematografico della Marvel, l’unica cosa che lo differenzia dai film è il format televisivo scelto, per il resto, il nuovo lavoro di Joss Whedon s’incastrerà al meglio all’interno di questo universo narrativo creato nel 2008 con il primo Iron Man.
Qualche riga più sopra, dicevamo che Whedon è il nostro nuovo padrino della Marvel e che in questo piccolo ritaglio di fine recensione ve l’avremmo spiegato…volete sapere perchè? Non solo perchè sarà possibile inserire qualsiasi personaggio della Marvel ma anche perchè il telefilm (come s’è visto) sarà pieno zeppo di citazioni e riferimenti per i fan e non…ecco perchè, noi di RecenSerie, abbiamo deciso di creare questa rubrica interna al telefilm per ragguagliarvi su ogni piccola curiosità e, nel caso
venga inserito un personaggio nuovo, spiegarvi vita/morte/miracoli di quest’ultimo. Cominciamo? Cominciamo.
Qualche riga più sopra, dicevamo che Whedon è il nostro nuovo padrino della Marvel e che in questo piccolo ritaglio di fine recensione ve l’avremmo spiegato…volete sapere perchè? Non solo perchè sarà possibile inserire qualsiasi personaggio della Marvel ma anche perchè il telefilm (come s’è visto) sarà pieno zeppo di citazioni e riferimenti per i fan e non…ecco perchè, noi di RecenSerie, abbiamo deciso di creare questa rubrica interna al telefilm per ragguagliarvi su ogni piccola curiosità e, nel caso
venga inserito un personaggio nuovo, spiegarvi vita/morte/miracoli di quest’ultimo. Cominciamo? Cominciamo.
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Il team messo assieme da Coulson è un gruppo di personaggi creato ex-novo per il telefilm. Molti credevano che sarebbe stato formato da famosi agenti dello S.H.I.E.L.D., e invece ciccia.
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Quando Skye incontra per la prima volta Mike gli dice: “Da un grande potere…derivano grandi casini con cui non sei ancora pronto a fare i conti”. È un chiaro riferimenti al famoso motto dell’Uomo Ragno: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”
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Quando l’Agente Ward si presenta agli Agenti Fitz e Simmons, uno dei due gli chiede se è pronto a questo “viaggio nel mistero”. Questo non è semplice umorismo ma una vera e propria citazione. In Inglese, “viaggio nel mistero” si traduce “journey into mystery” e si da il caso che Journey Into Mystery è uno degli storici mensili della Marvel, famoso per aver introdotto Thor nel numero 83.
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Come detto prima, alla fine dell’episodio compare la macchina volante dello S.H.I.E.L.D.. Sebbene molti abbiano pensato che Whedon abbia scopiazzato da Ritorno al Futuro dovranno ricredersi, perchè questo veicolo è uno dei marchi di fabbrica dell’organizzazione segreta Marveliana tanto quanto lo è il suo veivolo. Nei fumetti fa la sua prima comparsa in Stange Tales #159 (1967), mentre nell’universo cinematografico della Marvel la farà in Capitan America: Il Primo Vendicatore; è uno dei prototipi presentati alla Stark Expo del 1943 da Howard Stark (padre di Tony Stark) ancora non troppo funzionante, si scuserà col pubblico dicendo che “tra qualche anno volerà”. A quanto pare era arrivato il momento di spiccare il volo.
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L’Agente Coulson blatera qualcosa riguardo ad un certo “Mussolini Asgardiano”. È un riferimento a Loki.
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Mike, oltre al suo Centipiede (elemento creato apposta per la serie) è dotato del virus Extremis. Nei fumetti, il virus Extremis è quello che permette ad Iron Man di controllare le macchine, di programmarle e riprogrammarle con la forza del pensiero (e quindi, avere controllo totale sulla sua armatura). Nel telefilm e prima ancora in Iron Man 3, è una sorta di virus che dona capacità sovrumane, ma anche capace di creare esplosioni e getti di fuoco.
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Viene citato il Progetto PEGASUS. Il Progetto PEGASUS (sigla che sta per Potential Energy Group/Alternate Sources/United States), nella versione originale fumettistica, è un complesso scientifico con il compito di cercare nuove fonti di energie alternative. Nella versione cinematografica, invece, è una joint venture fra lo S.H.I.E.L.D. e la NASA creata per analizzare artefatti e fenomeni al di là della comune portata scientifica; compare per la prima volta nel film degli Avengers ed è il complesso dove viene esaminato il Tesseract dal Dr. Erik Selvig.
PRO:
- Vincente mix di humor, drama e action
- La direzione di Joss Whedon
- Grande dispendio di soldi per i vari gadget e veicoli
- La difficoltà di essere un supereroe
- Phil Coulson
CONTRO:
- Skye e May
- Episodio veloce e molto introduttivo
Più che un pilot, un vero e proprio minifilm, di tutt’altro stampo rispetto alla imbarazzante povertà di mezzi di Arrow, se proprio vogliamo fare un paragone con qualche altra serie di stampo supereroico in corso…ma non fasciamoci troppo la testa, perchè come infinite sono le potenzialità di rendere figo questo telefilm (come creare collegamenti tra i film già usciti e quelli in arrivo, testare nuovi personaggi, tirar fuori comparsate di eroi e villain ancora non sfruttati al cinema o ospitare qualche attore famoso in un ruolo famoso, come…che ne so, Chris Evans nei panni di Capitan America) sono infinite anche le potenzialità per renderlo enormemente brutto, scontato, stereotipato e noioso. Noi, ovviamente, dopo quanto visto andiamo sereni e a cuor leggero augurando alla produzione tutta la fortuna di questo mondo…ma stiamo sempre sul “chi vive”, non si sa mai. Per il resto, ottimo lavoro e continuiate così!
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Bellissimo pilot, bellissima recensione!
Grazie Cleostrata! Sei molto gentile 🙂 mi raccomando, condividila e divulga il verbo di RecenSerie, spero che sarai con noi anche per l'episodio 2 di Agents Of SHIELD…e ovviamente, la sua recensione m/