Un mio amico l’altra sera mi ha detto: “Ma il big bad di questa stagione chi sarebbe? Abaddon? Gli angeli caduti? Crowley forse? In realtà non è nessuno di questi perchè non ce n’è uno”. E come dargli torto. Effettivamente non c’è un vero nemico da affrontare, niente Leviatani, niente Lucifero, niente Crowley. Questa è una nona stagione che si presenta come di transizione visto che ha il coraggioso, nonchè arduo, compito di colmare il vuoto di potere che si è venuto a creare in “Sacrifice” dopo la caduta degli angeli e la ribellione di Abaddon. In questo nuovo scenario i vari giocatori stanno cercando un loro posto, chi in cima alla catena alimentare, chi per ritornare in Paradiso, chi per riprendersi il potere di cui è stato privato. Ed in tutto ciò i Winchester sono come al solito a fare da spartiacque con non uno, non due, ma ben tre nemici da affrontare in contemporanea, che diventeranno quattro non appena Metatron smetterà di nascondersi. Detto fra noi vista la situazione forse la scelta di Carver di non avere un big bad unico non è del tutto sbagliata ma solo le restanti 21 puntate ce lo confermeranno.
Nella premiere ci lamentavamo del fatto che Crowley e Kevin Tran non erano comparsi e non venivano calcolati di striscio per via di cose più importanti da fare, tipo salvare la vita di Sam con una possessione angelica. “Devil May Care” fa la stessa cosa ma in senso opposto: dimenticandosi di Castiel e di tutto il comparto angelico e focalizzando l’attenzione su Abaddon, Crowley ed il profeta asiatico, la puntata sforna un risultato che è ampiamente sopra la sufficienza, con somma gioia di tutti. Intanto l’impatto iniziale è stato subito forte visto che Abaddon è tornata con il suo vecchio corpo e non con uno nuovo (il perchè non ci è dato saperlo ma va bene anche così visto che è un bel vedere) e con nuove motivazioni per sovvertire ufficialmente il regno di Crowley. Che ci riesca o meno per ora la questione è solo rimandata.
Crowley nel frattempo deve fare i conti sia con una parte di sè umana che è ancora lì da qualche parte, sia con un Kevin in modalità tortura. Anche qui non si può non apprezzare la scelta di Carver di aver evitato l’opzione più scontata che vedeva Kevin cadere nella tentazione di liberare il Re, di scelte simili la tv ne è invasa e quindi scegliere l’opzione n°2 risulta più che mai audace. E’ palese che non rimarrà legato nello scantinato ancora per molto, però finché è lì noi ce lo godiamo visto che Mark A. Sheppard dà sempre il meglio di sè in queste occasioni.
Cambiando totalmente argomento c’è da inchinarsi al cospetto degli sceneggiatori che già dopo una puntata si sono giocati la carta “angelo salvatore”. Ammetto che sono rimasto spiazzato non appena Ezekiel ha preso possesso del corpo di Sam perchè non credevo sarebbe successo così velocemente ma almeno dopo qualche episodio ma, come si dice, a mali estremi, estremi rimedi. Già solo questo escamotage varrebbe da sè la piena sufficienza dell’episodio ma, visto che di per sè “Devil May Care” è ben strutturato, è da vedersi come un surplus che aumenta la qualità dell’episodio. Certo, nell’ottica del “quanto manca prima che Sam si incazzi con Dean perchè ha permesso ad un angelo di possederlo” è palese che non manchi molto però già il fatto che Abaddon non abbia capito che l’angelo fosse Sam è già qualcosa. Però ripeto che è solo questione di qualche puntata prima di assistere all’ennesimo qui pro quo. Ma tant’è…
Riassumendo non possiamo che ritenerci soddisfatti di quanto visto e soprattutto della scelta di porre una certa attenzione ad ogni frangente narrativo invece che buttare tutto in un allegro calderone facendo casino. Questa scelta ovviamente non ci eviterà i noiosi filler però quanto meno è plausibile pensare che ce ne risparmierà qualcuno e questo vale già da sè un pollice alto. Detto ciò questa è come una seconda premiere e dalla prossima puntata inizia la vera stagione. Carver e soci hanno rodato il motore, ora è tempo di partire.
PRO:
- Mark A. Sheppard è un idolo
- Sam “Ezekiel” Winchester: sei veramente una piacevole sorpresa
- Il ritorno di Abaddon (e del suo tramite umano)
- Kevin che non libera Crowley: tanta stima per aver evitato una scelta scontata
- Abaddon che fugge all’improvviso. Almeno poteva salutare…
- Nuova cacciatrice: pessima impressione
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.