David Caspe is back in town, bitches.
Il nome, che potrà non dire niente a molti di voi, in realtà rappresenterà un lampo nel buio per tutti gli orfani di Happy Endings. Era il non lontano 2011 quando sulla ABC Caspe lanciava la sua prima creatura con risultati decisamente sorprendenti sia in termini creativi sia in termini di ascolti. Happy Endings rimase in vita per tre stagioni, poi, a causa degli stessi ascolti che l’avevano portata alla gloria, è stata cancellata con sommo dispiacere di tutti i fan che però, se già in New Girl avevano potuto gioire per il ritorno di Coach (Damon Wayans Jr.), ora possono festeggiare anche per quello di Casey Wilson, protagonista di Marry Me non solo perché è brava ma anche e soprattutto perché David Caspe è suo marito.
La trama di Marry Me potrebbe tranquillamente essere quella di una classica commedia americana con protagonista Katherine Heigl e Paul Rudd solo che il tutto è concentrato in 20 minuti di pura freschezza ed ironia che catturano e sorprendono per la genuinità degli elementi. Caspe ha condensato tutti gli eventi cardine della sua serie in una sola puntata riuscendo a gettare le basi per una comedy che non ha decisamente nulla da invidiare a tutte le altre serie attualmente in onda. Certo, è difficile ipotizzare una vita longeva per la serie vista la trama poco “serializzabile”, però per il momento quanto si è visto basta ed avanza per concedere molto di più che il beneficio del dubbio.
L’irriverenza comica infusa da Caspe (già presente in Happy Endings) qui si manifesta grazie all’imbarazzante loquacità del personaggio della Wilson, una parlantina che da sola crea e disfa tutti gli eventi principali della puntata. E’ palese come intorno al suo ruolo ruoti l’intera sfera comica della serie e, infatti, Ken Marino (lo stesso demone Tony di Reaper) qui ha la vita facile perchè deve svolgere soltanto la funzione di supporter character alla sua futura moglie telefilmica. Marry Me, pur presentandosi come comedy con protagonisti Marino e la Wilson, è in realtà un one man show mascherato in cui quest’ultima ha un ruolo di primissimo piano in quanto principale fonte di ironia e battute. Le attenzioni riposte in Annie soddisfano pienamente il desiderio dello spettatore di ridere e di lasciarsi trasportare in 20 minuti di pura ironia e fraintendimenti, e questo è quanto basta per garantire la sopravvivenza di una qualsiasi comedy, tuttavia il “Pilot” non si ferma a questo e, tramite una serie infinita di twist inaspettati, attira l’attenzione dello spettatore catturandolo definitivamente nella sua tela.
Marry Me funziona non solo per la trama assurda ma anche per l’ottima chimica tra i due protagonisti che si stimolano a vicenda e tengono bene la scena sia insieme che singolarmente. I due fidanzati avevano già lavorato insieme proprio in un episodio di Happy Endings (“The Shrink, The Dare, Her Date and Her Brother”) dove, fatalità, i due uscivano insieme in una sorta di preludio a quanto sarebbe successo in futuro e questo può sicuramente aver giovato ad entrambi una volta tornati sul set. Insieme a loro c’è una folta schiera di comprimari che riescono a lasciare il segno anche con un paio di battute, siano essi la coppia di padri gay di Annie, la madre di Jake o l’insegnante di yoga che fa complimenti senza senso.
In questo “Pilot” tutto funziona alla perfezione e sembra rodato sotto ogni punto di vista, tuttavia un minimo di perplessità circa la longevità della serie nasce spontanea così come ci si domanda per quanto tempo la comedy riuscirà a mantenere la sua freschezza. Questi sono dettagli che al momento non devono interessare ed intaccare la valutazione generale dell’episodio ma che in futuro andranno tenuti in considerazione per una valutazione più approfondita. Certo è che se questi sono i problemi allora non c’è davvero niente di cui preoccuparsi al momento.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Pilot 1×01 | 7.54 milioni – 2.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.