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Come tutte le mode, le novità del momento e le grandi innovazioni in un qualsiasi campo, con la venuta di Netflix e piattaforme simili, anche la Sony ha deciso di cavalcarne l’onda: un po’ per aumentare la concorrenza, un po’ per sperimentare altri campi e un po’ per dimostrarsi un’azienda versatile e capace di sfornare prodotti di diversa entità. Pur non rimodellando completamente la piattaforma PlayStation Network (dedita sopratutto al multiplayer online dei videogame da lei, o altre aziende, prodotti) Sony conferisce ai suoi clienti la possibilità dell’online streaming di serie tv originali create dalla stessa, cercando di riconfigurarsi anche come “network televisivo”. E visto che abbiamo fatto trenta, perché non fare trentuno? Se già stai cavalcando l’onda di Netflix, perché non cavalcare l’altra onda del momento: quella dei serial comics, per esempio? Infatti PSN non se lo fa ripetere due volte e sceglie, dall’infinito e vasto mazzo di serie a fumetti del comicdom mondiale, l’acclamato procedurale noir/supereroistico Powers: in lista d’attesa per un adattamento già dal 2011 per il canale FX.
Per quelli che non vivono a pane e fumetti, sappiate subito che la serie Powers (disegnata, per tutti i suoi numeri, da Michael Avon Oeming) è il magnum opus del prolifico Brian Michael Bendis: pezzo da ’90 dei fumetti d’oltreoceano, nonché una delle punte di diamante della Marvel Comics e sceneggiatore di serie di successo della Casa Delle Idee come Ultimate Spider-Man, Daredevil, New Avengers, Alias, All-New X-Men e molte, molte altre. Fra tutti i nomi presenti nella sua sconfinata bibliografia, Powers è quello che spicca di più, quella che potremmo definire la sua opera identificata, quella che ti viene in mente per prima appena senti il suo nome; un po’ come succede per artisti del calibro di Alfred Hitchcock: appena lo citi, non puoi far altro che pensare a Psycho. Un bel biglietto da vista per PSN, che decide di inaugurare la sezione online streaming con una serie di tutto rispetto, ma che rappresenta anche una bella sfida; ce la farà a riproporla in versione telefilm con la stessa potenza della sua controparte cartacea? Ammesso e concesso che gli episodi pilota lasciano spesso il tempo che trovano, noi di RecenSerie possiamo dire che PSN (aiutata da gli showrunner Charlie Huston e David Slade) ha centrato i punti giusti.
Pur presentando dei difetti (come tutte le cose, del resto) il pilota di Powers ha il grande pregio di catturare le caratteristiche principali della sua controparte cartacea, e riproporle sul piccolo schermo con la stessa potenza, trasformando il serial in una accattivante alternativa disincantata alla tipica raffigurazione del genere supereroistico di famose major come Marvel e DC. Di fatti, l’universo fittizio in cui si muovono i detective Christian Walker e Deena Pilgrim è indubbiamente il punto di forza dello show: un universo narrativo dove, esseri umani e supereroi, vivono a stretto contatto tra di loro, legandosi l’un l’altro in una instabile chimica tra ammirazione e cinismo; le persone comuni idolatrano questi sgargianti e carismatici giustizieri, ritagliandono intorno alla loro figura un’interpretazione quasi divina, ma che in verità, dietro la maschera, nascondono personalità fragili e piene di vizi e perversioni; non mancheranno, infatti, scene dove saranno ritratti i supers nell’atto di drogarsi o di sfruttare la loro posizione e influenza, per approfittare sessualmente di giovani aspiranti.
Una visione del mondo dei supereroi fin troppo umana e per niente diversa alla situazione di alcuni vip del nostro mondo dello spettacolo, anche se per il media dei comics può essere un concetto trito e ritrito, non è per lo è per la tv e fornisce allo spettatore che esce da visioni come The Flash e Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., una nuova e inedita chiave di lettura. Il tutto poi è rafforzato dal fatto che, pur sentendo parlare e citare nomi degli eroi di Powers, quest’ultimi appaiono poco di persona e quasi per nulla interagiscono con i protagonisti, e anche quando s’intrattengono in appariscenti battaglie rese magistralmente da spettacolari effetti speciali (uno sopra tutti, la raffigurazione dei poteri di Johnny Royalle), le schermaglie al gusto di raggi laser e forza erculea vengono sempre viste da lontano e attraverso gli occhi di chi non ha superpoteri, rafforzando quindi l’atto di idolatrare gli eroi e aumentare esponenzialmente la delusione nel sapere che, di super, hanno proprio poco.
La cosa che, invece, lascia un po’ perplessi, è in verità un solo difetto, che però si porta appresso una grande problematica che fa a pugni con quanto descritto sopra. Come detto, il mondo di Powers è un mondo tutto da scoprire, un mondo che si è fatto una ragione dell’esistenza di esseri con poteri con cui vive a stretto contatto: potremmo quasi definire questo scenario quello che sarebbe potuto succedere se la serie Heroes fosse continuata. Alla luce di ciò, è un po’ strano che si sappia così poco degli usi e costumi di questo universo, ma praticamente tutto dei suoi protagonisti principali: da piccoli dettagli e curiosità, a segreti e peccatucci del passato; rivelazioni che, tra le altre cose, non vengono nemmeno fuori genuinamente nell’arco dei cinquantatré minuti di puntata, ma subito nel primo quarto d’ora, creando una chimica contrastante di ambigua fattura: sopratutto considerando che il serial è classificato come “crime fiction” dove, per legge del genere, gli stessi protagonisti devono avere un passato turbolento, instabile e sopratutto, segreto; che verrà poi sicuramente reso noto, ma con le giuste tempistiche e, possibilmente, evitando queste cadute di stile. Ovviamente il termine di paragone è la controparte cartacea.
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Anche se “Pilot” presenta un solo difetto, ciò è abbastanza per svalutare tantissimo l’episodio e rendere il pilota di Powers, più un tour guidato di questo mondo: quasi un insieme di spezzoni di un documentario su Powers stesso, che un inizio di una trama orizzontale come un altro normale pilota. D’altro canto, PlayStation Network riesce però a catturare l’anima dell’originale media di provenienza, fornendo agli spettatori una visione del colorato mondo dei supereroi, oltre che una chiave di lettura tutt’altro che super e fumettistica, riuscendo quindi ad imporsi come un serial capace di osare, di trattare di argomenti scomodi e anche spigolosi. Insomma, il potenziale c’è e, pur con qualche caduta di stile (che possiamo attribuire all’inesperienza di PSN con le serie tv), Powers ha i numeri per dire qualcosa di nuovo ed imporsi con prepotenza nel sempre più agguerrito e folto genere dei serial comics.
Pilot 1×01 | ND milioni – ND rating |
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