“Balls.”
I dubbi nati spontaneamente dalla notizia del ritorno in veste di guest star di Jim Beaver erano leciti, legittimi e doverosi. In fin dei conti nei sedici episodi che sono stati presentati fino ad ora a salvarsi ce ne son stati ben pochi. E sottolineiamo “salvarsi” perchè a svettare sopra gli altri, a memoria, bisogna andare a quel “Fan Fiction” che è memorabile, non tanto per la trama in sè, ma per aver trasmesso con il cuore un ringraziamento sentito da parti di cast e autori e per essere stato un tributo ai fan.
Si parlava di dubbi riguardo il ritorno di Bobby Singer perchè, come sta accadendo sempre più spesso, le guest star di una certa importanza vengono prese, sfruttate poco, male ed infine gettate nel dimenticatoio. Ultimo in ordine di tempo è Cain, ma di questo si è già ampiamente parlato. Fortunatamente, vuoi perchè l’episodio porta la firma di quell’Andrew Dabb che rappresenta il vice showrunner e che quindi un minimo di cognizione di causa ce l’ha, vuoi perchè con Bobby o si facevano le cose per bene o non le si facevano, fatto sta che “Inside Man” si dimostra esattamente l’episodio giusto al momento giusto.
“Inside Man”, pur risultando come uno degli episodi migliori della stagione, non eccelle ma si fa comunque guardare molto piacevolmente perchè fa leva su tutta quella serie di elementi che smuovono l’animo dello spettatore, oltre che la trama stessa: il ritorno di Bobby, la fine della “relazione” con Rowena, l’utilità di Metatron, Deanmon. Gestire tutte queste tematiche in una sola puntata si è rivelata una scelta intelligente perchè, viceversa, sviluppandone una alla volta si sarebbe rischiato di cadere (di nuovo) in un circolo vizioso fatto di scene soporifere ed inquadrature monotematiche. Come già fatto d’altronde. Il mix delle storyline è stato correttamente studiato portando la narrazione su due piani ben distinti: quello “paradisiaco”, ha quindi visto intrecciarsi il ritorno di Bobby con lo svilimento della figura di Metatron ormai completamente depauperata da ogni potere, e quello “infernale”, dove i tête-à-tête tra Rowena, Dean e Crowley hanno fatto da padroni. Nessuno dei due filoni, nè quello paradisiaco nè quello infernale, svetta sopra gli altri ma in contemporanea riescono a creare degli sviluppi necessari per animare le acque stagnanti in cui nuotano i Winchester.
È incredibile constatare come tutto il potenziale della serie rimasto sopito in questa stagione riemerga in episodi del genere dove le svolte avvengono all’unisono. All’improvviso Metatron perde (oltre che la Grazia) ogni “leverage” nei confronti dei Winchester, Castiel si avvicina al recupero della sua Grazia, Crowley ritorna a fare il Bloody King Of Hell e improvvisamente si manifesta la possibilità di togliere il Mark Of Cain tramite qualche magia. Le cose da digerire per una puntata sola sono ben più che sufficienti ma a queste si aggiunge la presenza, strategica (per attirare il pubblico), di Bobby, utilissimo come infiltrato all’interno del Paradiso e decisamente un valore aggiunto in termini sentimentali per tutti i fan della serie. Quando fa ritorno in scena uno dei character principali è sempre un piacere, è inutile negarlo, anche se le cose sono cambiate, scelte come queste riescono a riportare alla luce ricordi e stagioni passate che rispecchiano il “best of” della serie e, proprio per questo motivo, arrivano allo spettatore in maniera diretta ed instantanea. Ce ne fossero di più sarebbe meglio…
Purtroppo il ritorno di Bobby verrà ricordato dai posteri come il peggior risultato della stagione, non solo in termini di ascolti ma soprattutto in termini di ratings. Quello 0.6 etichetta “Inside Man” non solo come season low ma potenzialmente anche come serie low, ovvero il punto più basso dell’intera storia decennale di Supernatural. Se nemmeno la scellerata gestione di Sera Gamble aveva portato a questi livelli è giusto il caso di porsi qualche domanda, domanda che ha come risposta la mancanza di coraggio nell’affrontare la trama orizzontale, l’assenza di un big bad forte e l’enorme mole di filler utilizzati per portare avanti una stagione altrimenti troppo lunga. C’e un enorme esame di coscienza che Carver deve farsi da molto tempo a questa parte, ora che anche il pubblico (a suo modo) glielo sta dicendo, la speranza di una 11° stagione diversa da questa si fa più concreta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Paint It Black 10×16 | 1.70 milioni – 0.7 rating |
Inside Man 10×17 | 1.70 milioni – 0.6 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.