Mr. Robot 1×08 – Eps1.7_wh1ter0se.m4vTEMPO DI LETTURA 8 min

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I know what she’s going to say.
I’m your…
Sister. You’re my sister.

Al termine della visione si potrebbe essere colti da disorientamento, senso di smarrimento e ci si potrebbe sentire inadeguati anche solo all’idea di proseguire la visione della serie stessa. Quello che è stato mostrato è molto meno di quanto non è stato detto, ed è questa particolare formula che crea questa sensazione di disagio crescente che ci fa sentire tanto inadeguati alla visione di questa serie.
Anche rivedendo “Eps1.7_wh1ter0se.m4v” da capo non se ne viene fuori. Talmente importante e difficile da digerire, un episodio come questo, da venire ricordato dai posteri sicuramente, almeno per gli ultimi minuti finali. Di “certezze” Mr. Robot ne offre veramente poche e anche quelle poche vengono centellinate e rielaborate una dozzina di volte prima di essere servite su un piatto d’argento. Si perché il vero elemento che tiene chiunque incollato allo schermo settimana dopo settimana non è la distruzione del malvagio conglomerato economico (altresì noto come Evil Corp.) che ripristinerebbe la parità tra ricchi e poveri (“There’s no middle anymore. Just rich and poor.“) ma la ricerca bramosa di “certezze”. Dopo otto episodi quanto sappiamo veramente di Elliot? Quanto conosciamo effettivamente di Mr. Robot? Cosa e quanto è reale di tutto quello che abbiamo visto? Queste son le domande a cui si deve provare a dare una risposta e con le quali Esmail gioca assiduamente.
Arrivati all’ottavo episodio e con una mole così grande di informazioni da elaborare si deve provare a fare il punto della situazione (soggettiva) che ci è stata presentata. Per questo, per affrontare nel migliore dei modi l’analisi di questa puntata, e al contempo non cadere nello sconforto, è necessario stilare un elenco di fatti realmente accaduti che permettano di mantenere gli argomenti di conversazione su un determinato standard. Alto, ovviamente.
Si è assistito nell’ordine a:

  • Incontro con White Rose e correlata spiegazione del tempo e delle scadenze
  • Esistenza di un patto tra Mr. Robot e Tyrell
  • Apertura delle acque tramite l’uso di una posata
  • Darlene è “diventata” la sorella di Elliot

Se questi sono gli eventi principali dell’episodio, bisogna però ricordare da dove è partita tutta la puntata e dall’iniziale senso di smarrimento che si è insinuato in ogni spettatore sin dai primi secondi: Darlene e Angela insieme a lezione di danza. Va bene la confusione generale dettata dalla percezione soggettiva della serie, ma non può non risultare strano il fatto che le due donne si conoscano così bene e soprattutto vadano casualmente ad una lezione di ballo alle 7 di mattina. E questo è il primo elemento che dovrebbe far drizzare le antenne. E’ anche vero che se le antenne vengono drizzate, una serie di elementi “anestetizzanti”, propri della serie, ce le fa immediatamente abbassare. Un telefilm ricco di particolari come Mr. Robot, di fronte ad una scena così ambigua (ad inizio episodio, tra l’altro), prima di tutto spinge lo spettatore a chiedersi “mi sono perso qualcosa?”; in un secondo momento, pur non perdendo di vista la bizzarria della situazione, si razionalizza il tutto provando ad ipotizzare un ipotetico incontro tra le due nel lasso temporale successivo alla morte di Shayla, mai mostratoci. Il colpo di scena finale fa quadrare il cerchio.
Successivamente si assiste anche ad una straniante manifestazione d’affetto di Darlene nei confronti di Elliot quando, preparandosi all’incontro con White Rose, gli dà una pistola, il numero di telefono e un forte abbraccio. Agatha Christie diceva che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, tenendo a mente questo, il terzo indizio allora arriva direttamente da “Eps1.3_da3m0ns.mp4” e dalla sequenza ambientata di fronte al palo della luce con la scritta “Error 404 Not Found”. Il frutto dell’inconscio di Elliot aveva già suggerito allora il vero legame di parentela che lo legava a Darlene, esattamente in quel fugace ma importante scambio di battute (“Hello, friend.” “But we’re not friends.“) che ora assume una diversa valenza e si trasforma in un indizio. “But we’re not friends.” è la frase detta dalla bambina che, idealmente, è Darlene da piccola, una Darlene che vuole sottolineare il fatto che i due sono ben più che semplici amici, sono fratello e sorella. Ora lo sa Elliot, ora lo sappiamo anche noi.
Fin dal pilot Sam Esmail ha messo in chiaro una regola che è bene riportare alla mente: la visione del mondo di Mr. Robot è una rappresentazione soggettiva offertaci dalla mente di Elliot. Le prime parole dette sin dall’inizio sono  un mantra da ricordare: “Hello, friend. Hello, friend? That’s lame. Maybe I should give you a name, but that’s a slippery slope. You’re only in my head. We have to remember that. sh1t. It’s actually happened, I’m talking to an imaginary person.“. Ogni puntata di Mr. Robot è una sfida a cui viene sottoposto lo spettatore, bisogna provare a scindere ciò che ci viene mostrato tramite gli occhi di Elliot (realtà distorta) e ciò che vediamo in sua assenza (realtà). Ogni volta che Elliot ci parla, ogni volta che Elliot è al centro della scena, tutto ciò che viene detto o presentato è filtrato dalla sua mente e per questo non può essere considerato attendibile al 100%. Certo, direte voi, e l’incontro tra Mr. Robot e Tyrell come lo si spiega allora? Semplicemente non lo si spiega, almeno per ora. Allo stato attuale delle cose Mr. Robot è Mr. Alderson, il padre di Elliot e Darlene, tuttavia non si può ancora dire con effettiva certezza se sia reale o semplicemente una emanazione di Elliot impersonificata, esattamente come accadeva in Fight Club con Tyler Durden.
In tal senso il cliffhanger finale arriva puntuale a risolvere la questione e già si può cominciare a speculare. Se è vero quanto detto sopra circa il discernimento delle varie scene a seconda del protagonista, il fatto che Angela abbia sempre affermato di aver conosciuto Elliot perché anche a lui era morto il padre per colpa della Evil Corp. è un fatto vero, fatto che porta ad una conclusione univoca: Mr. Robot non è reale (la sua apparizione per le scale nella 1×06 sposerebbe questa corrente di pensiero). Se lo fosse, le incongruenze si sprecherebbero e sarebbe ancora più difficile spiegare cose relativamente semplici come la totale mancanza di comunicazione tra i tre componenti della famiglia nella Fsociety, sin dal pilot.
“Eps1.7_wh1ter0se.m4v” è un piccolo capolavoro di mastodontica importanza che tocca tutte le corde principali su cui fino ad ora si è articolata la serie. C’è il lato meramente enigmatico della realtà secondo la figura di Elliot, c’è il tempo per delineare il precipizio in cui Tyrell Wellick sta andando a buttarsi ed infine c’è ovviamente la progettazione dell’attacco ad Evil Corp che passa per Dark Army e White Rose.
Del complesso e malato rapporto che lega i coniugi Wellick ce ne sarebbe tanto da dire, tuttavia per ora ci limitiamo a far notare solo che ciò che emerge di più dalla loro relazione è la figura da “Master Of Puppets” che ricopre Joanna, vera e propria mente dietro le gesta efferate e non del marito. Vale la pena invece soffermarsi sull’incontro cronometrato tra i due capi di Fsociety e Dark Army perché è uno dei picchi di questo episodio. La figura misteriosa di White Rose è interpretata da Bradley Darryl “BD” Wong, un uomo, a sottolineare come ciascuno dei due hacker abbia avuto un passato complicato che l’ha portato a far sentire sempre più a suo agio con la realtà virtuale piuttosto che con quella reale. Elliot e White Rose non sono due figure opposte, perché “You hack people, I hack time” non è sufficiente per etichettare entrambi come due persone agli estremi, tuttavia vivono e sono ciò che sono con due filosofie diverse e questo è spiegato completamente dalla descrizione appena citata. White Rose è un character complesso, vive in funzione del tempo e grazie alla sua paranoia per esso riesce a risultare sopra le righe e speciale, esattamente come ci si aspettava che fosse. I 3 minuti (purtroppo non effettivi) di conversazione sono epici ma non si ripeteranno più, purtroppo (“After I leave, you will never see me again. There are very few people in my life that I have enough time to see more than once, and you are not one of them.“), a dimostrazione dell’importanza e dell’unicità dell’evento.
Tante, quasi troppe le cose da dire, di fatto, però, alla fine dell’episodio rimane solo in mente la presa di coscienza finale di Elliot, la sequenza di volti incappucciati davanti allo specchio, la sua ricerca di sé stesso nel back-up del cd, il ticchettio della tastiera mentre scorre le foto della sua infanzia ed infine il confronto diretto con noi, imaginary friend. La regia, gli attori e gli sceneggiatori hanno fatto il loro porco lavoro. Noi possiamo solo riguardare il tutto in loop fino a quando ci capiremo qualcosa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incontro con White Rose e rappresentazione del concetto di tempo
  • Rivelazione della parentela tra Darlene ed Elliot
  • Il cd vuoto
  • La regia e le inquadrature
  • Interpretazione di Rami Malek
  • Joanna Wellick e la forchetta insanguinata
  • Sequenza con i volti di Wellick, Mr. Robot, di Angela e addirittura del creatore Sam Esmail, di fronte allo specchio
  • Inezie che lasciano il tempo che trovano di fronte all’immensità delle emozioni suscitate. Cuore batte cervello

 

Capolavoro. Immenso. Incommentabile.

 

Eps1.6_v1ew-s0urce.flv 1×07 1.15 milioni – 0.5 rating
Eps1.7_wh1ter0se.m4v 1×08 1.24 milioni – 0.4 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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