Come un lunedì lavorativo dopo due settimane di ferie in un bellissimo resort a San Barth, come una volante della polizia che ti ferma l’unica sera in cui ti sei concesso un drink in più, come l’influenza che ti coglie la mattina della gita in montagna organizzata da mesi (e già pagata), ecco rispuntare, per la nostra gioia, sui palinsesti di Recenserie, Once Upon A Time, creatura di Kitsis & Horowitz targata ABC. Lo show torna con la sua quinta stagione e lo fa senza infamia e senza lode. Ma andiamo con ordine.
Per chi di voi si fosse divertito troppo durante la pausa estiva, riuscendo a dimenticare la bruttezza e bassezza di quanto visto nella stagione 2014-2015, cerchiamo di fare un brevissimo riassunto dell’ultima puntata. Tra il minestrone di trame arzigogolate, tra Frozen, Regina delle Nevi nazista, Ursula vestita dal Centro Ingrosso Cina “Chin Chun Chan”, cani e scarafaggi comandati dalla fiatella pestilenziale di Crudelia, figli di draghi e i ritorni in basso stile di August e Zelena, c’è stata una storyline che, nel bene o nel male, si è mantenuta costante durante la scorsa stagione, ovvero la figura dell’autore del libro dal quale è iniziato tutto, nonché la rivincita dei villains nei confronti degli heroes. In “Operation Mongoose Part 2”, abbiamo assistito al sacrificio della bella Swan per salvare Regina dall’Oscurità, ovvero una forza malvagia primordiale che riesce a essere assoggettata solo quando viene imprigionata nel corpo di un essere umano, controllato da un pugnale: The Dark One.
Emma prende così il posto di Tremotino e viene risucchiata in un vortice nero, lasciando Hook, Regina, Henry, Charming e Snow nello sconforto più assoluto.
Questa season premiere, quindi, comincia esattamente pochi istanti dopo il finale di stagione e, come sempre, si divide in due mondi: Storybrooke da una parte e il nuovo regno dove è stata catapultata Emma dall’altra. Questi due mondi, però, saranno costretti a unirsi nella parte finale della puntata.
Come dicevamo a inizio recensione, è un episodio mediocre, che sicuramente serve solo da apertura per quella che sarà la nuova storyline della prima parte di stagione; un episodio introduttivo, insomma, con i classici effetti speciali che di speciale hanno ben poco (il solito effetto di materializzazione in stile Terminator e il castello disegnato con Paint), che getta le basi e presenta i nuovi personaggi (Merida) e la nuova ambientazione (Camelot).
Sembra ormai chiaro che OUAT punti alla costruzione a strati piuttosto che a cerchi concentrici. Spieghiamoci meglio: inserire un ennesimo incontro magico per Emma bambina, continuando a frastagliare il suo passato (con attrici di bambine/adolescenti bionde a raffica), significa avere nuove idee (più o meno originali) in base all’inizio del nuovo capitolo/stagione. Ciò non avviene nelle serie a spirale dove – come buona regola narrativa suggerirebbe – il finale è già nella mente degli autori sin dall’inizio. A quel punto molti elementi possono sì cambiare in corsa, ma enormi blocchi macroscopici di trama saranno fondamentali nell’ottica di elementi già stabiliti. Da qui la cernita di personaggi esclusivamente funzionali, piuttosto che quelli utili solo a fare da sfondo a causa di contratti pregressi troppo spensierati.
“The Dark Swan” ha pochi spunti di riflessione, se non per l’ormai trito e ritrito tema della dicotomia dell’uomo, delle luci e ombre dentro di noi e del nostro lato oscuro al quale, purtroppo, possiamo cedere o meno. Nonostante questo, proprio perché è un episodio che funge solo da preambolo, non ce la sentiamo di stroncarlo totalmente, anche perché abbiamo assistito a scene ben peggiori nel corso della quarta stagione. L’unico rospo che forse non riusciamo proprio a ingoiare è l’escamotage che ancora una volta hanno osato utilizzare per dare il via alla nuova storyline di Camelot: un salto temporale e, udite udite, un vuoto di memoria. Sì, avete letto e capito bene, un vuoto di memoria, come durante la prima stagione, e la terza. La fantasia è di casa alla ABC.
Postilla finale sull’utilizzo di Gold/Rumpelstiltskin: già si era scelta, in passato, la via coraggiosa di farlo fuori. Beh, è stato fatto tornare sacrificando un personaggio minore (il figlio Neal/Bae, probabilmente solo per l’abbandono del cast da parte dell’attore). La scelta di mandarlo in coma nella scorsa stagione, a quanto pare, è indolore quando, guarda caso, è proprio il suo volto a rappresentare lo “spirito guida” di Emma malvagia, chiaro segno che l’uscita di scena di Robert Carlyle non è affatto contemplata. Certo può darsi che al neo-malvagissimo appaia sempre l’ultimo ma, prima di avere tale idea, si percepisce lontano un miglio la solita scorciatoia narrativa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Operation Mongoose (Part 2) 4×23 | 5.51 milioni – 1.8 rating |
The Dark Swan 5×01 | 5.93 milioni – 1.8 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.