“Yeah, that was Sands, not me. Try to keep up. What, do you need a pill? Sands has Piper, which according to you, means he’s got the immunity shot. So Jarrod Sands doesn’t work for me anymore. He’s gone rogue.
[…] Brian, I’m about to go give a speech that’s gonna catapult me into the front of the race. It’s gonna be beautiful. […] But to be honest, I’m thinking so far beyond the presidency right now you can’t even imagine. Well, you should be thinking about the fact that Sands and his people are gonna be coming after you and me. They’ll have a plan, and it won’t be small. And it’ll be hard for you, but you’re gonna be okay. Let Sands and his people do their thing. This fight? It’s not about who’s gonna control this world. It’s about who’s gonna build the next one.”
Diciannove puntate e siamo ancora quasi al punto di partenza. È importante sottolineare il “quasi” perchè, nonostante le apparenze, le banalità e tutti i momenti dispersivi di cui abbondano le puntate, Limitless è un po’ migliorato, purtroppo non abbastanza da meritarsi un rinnovo e sicuramente non a sufficienza per richiedere 1 ora settimanale del nostro tempo.
Se Limitless fosse stato creato e messo in onda 5-6 anni fa sarebbe stato accolto da applausi e avrebbe riscosso molto più successo di quanto non ne stia riscuotendo ora. Il problema della serie è di carattere generale, sparso un po’ in tutta la sua struttura ed in tutti i suoi componenti: dalla trama orizzontale sempre scarna, alla mancanza di verve e carisma dei coprotagonisti (Rebecca in primis), il tutto passando per una (in)sana dose di puntate filler che ammorbano lo spettatore al punto giusto in modo tale da garantire un calo perpetuo degli ascolti. Non è una sorpresa che “Bezgranichnyy” sia il nuovo series low e che il semplice annuncio di Bradley Cooper in un episodio “risollevi” gli ascolti.
“Close Encounters”, “Bezgranichnyy” e “A Dog’s Breakfast” sono tre episodi diversi, disdicevoli in certi momenti ma anche apprezzabili per i tentativi di miglioramento perpetrati nel mentre. Un filo conduttore comune c’è, infatti tutti e tre sono accomunati da un unico elemento: Rebecca. Non Bryan, Rebecca. È infatti su di lei che Craig Sweeny gioca tutte le sue carte, su di lei e sul rapporto che ha con Bryan. In tre episodi infatti passa da “handler” a voltagabbana andando di fatto a creare da sola una trama orizzontale che ha faticato ad emergere in tutta la stagione. Ovviamente il percorso non è esente da difetti.
“I saw you coming out of the church last night. These are for you. You’re gonna put them on, and then you’re gonna tell me what the hell is going on between you and Senator Morra.”
La sensazione che si ha, sia guardando le tre puntate tutte d’un fiato, sia mantenendo una cadenza settimanale, è quella di una reazione da parte di Rebecca estremamente lenta. Già in “Close Encounters” sia gli indizi che la frustrazione erano alle stelle, “Bezgranichnyy” è servita solamente per ritardare un’esplosione ormai preannunciata poi avvenuta sul finale di “A Dog’s Breakfast”. Chi è appassionato di serie tv e ha un minimo di background alle spalle riconoscerà chiaramente i vari escamotage tattici usati per dilatare le tempistiche di questa faida e, ripetiamo, si parla di tattiche risalenti a Buffy, tattiche che praticamente ha inventato Joss Whedon. Assistere alla deflagrazione di Rebecca non è quindi né una sorpresa né una mossa astuta perché le tempistiche e, soprattutto, i predecessori televisivi sviliscono l’effetto che si vorrebbe dare. Tristezza.
Prima si diceva che “A Dog’s Breakfast” aveva subito un ritorno positivo in termini di ascolti per la semplice presenza di Bradley Cooper come special guest e la cosa è vera, quello che non si è detto però è l’effetto reale che il character di Morra ha avuto sulla puntata: nullo. Le apparizioni di Cooper come “messia” dello show erano sempre servite a delineare e dettare i ritmi della serie in attesa di un’altra sua apparizione. Era tutto studiato appositamente per avere una sua visione e desiderarne subito un’altra quasi come fosse una droga, quasi come se lo spettatore fosse effettivamente dipendente da NZT. Nelle innumerevoli scelte sbagliate compiute fino a qui, l’ultima scellerata apparizione di Morra si erge a capostipite.
In soli 5 minuti scarsi di dialogo, gli autori (Jenna Richman nello specifico) riescono nell’ardua impresa di svilire il “messia” facendogli pronunciare una serie di frasi che qualsiasi persona riterrebbe demenziali. L’NZT dovrebbe permettere ragionamenti elevati e superiori rispetto alla media ed invece, alla scoperta del tradimento del suo braccio destro, Morra blatera di teorie futuristiche e si preoccupa solamente del suo comizio imminente. Non c’è logica in tutto ciò, non c’è raziocinio in alcuna frase, non c’è alcun messia.
Nonostante tutte le lacune esemplificate sino ad ora (e dimenticandoci momentaneamente di tutte le sviste registiche e sceneggiative non ancora evidenziate ma ben presenti in tutti e tre gli episodi), “Bezgranichnyy” rappresenta un mix di cose sufficientemente apprezzabili. La presenza di Piper (prima apparizione in “The Assassination Of Eddie Morra“) e la relazione amorosa nata con Bryan sono sicuramente una boccata d’aria fresca per la serie, oltre che una potenziale svolta narrativa da sfruttare nel lungo periodo. Quando sono assieme infatti Bryan appare meno cazzone e più motivato, ovviamente non mancano i momenti WTF? (tipo le telefonate a George R. R. Martin) ma sono più limitati e, di conseguenza, ne beneficia l’intero episodio.
Oltre a questo c’è ovviamente da applaudire per il doppio gioco di Sands ma di questo, almeno per il momento, preferiamo non parlare. In fin dei conti la bestemmia è sempre dietro l’angolo quando si parla di Limitless.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sands, Agent Of Morra 1×16 | 5.87 milioni – 1.1 rating |
Close Encounters 1×17 | 5.40 milioni – 1.1 rating |
Bezgranichnyy 1×18 | 5.63 milioni – 1.1 rating |
A Dog’s Breakfast 1×19 | 6.64 milioni – 1.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.