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Cosa si fa quando non ci si sente all’altezza, o quando si è insicuri, o quando non si ha idea di cosa fare? Di solito si punta a limitare i danni, a rifugiarsi nei propri punti di forza, o affidarsi a qualcosa che ha già funzionato in passato. Evidentemente, nei grandi palazzi delle reti televisive broadcast e ad Hollywood le idee sono molto poche visto che si sta continuamente cercando di riproporre prodotti già visti, nella speranza che il nome del franchise basti a garantire ascolti.
Per carità, qui nessuno è contrario a prescindere ai remake (alcune volte escono anche dei gran bei film/serie, come Scarface, remake di un film del 1932, o The Departed, in realtà film di Hong Kong chiamato “Internal affairs” o ancora Homeland, per ricondurci al piccolo schermo), ma è chiaro che la maggior parte di essi non sia neanche lontano parente dell’originale. Vuoi per scelta, vuoi per manifesta incapacità.
Questa nuova stagione televisiva è fortemente segnata dai rifacimenti di colonne portanti o cult del secolo scorso; infatti, in pochi giorni sono stati trasmessi i pilot di The Exorcist (FOX), MacGyver (CBS) e Lethal Weapon (FOX). Inoltre, nel 2017 andrà in onda il remake dell’unico film di livello di Antoine Fuqua, grazie al quale sta vivendo di rendita da tre lustri di Training Day, in modo che il risultato tra i due network si riporti sul 2 a 2. Mentre di solito è CBS la rete in grado di gestire i suoi prodotti a modo, senza infamia e senza lode, questa volta le cose sembrano essere andate diversamente (noi lo capimmo già durante gli upfronts, quando demmo due Facepalm ai remake CBS e due Not bad ai remake FOX). In realtà, era abbastanza facile capire che MacGyver sarebbe stato un prodotto terribile (il pilot lo ha confermato abbondantemente, anche se gli ascolti sono stati soddisfacenti per un venerdì sera), in quanto l’originale era figlio degli anni ’80 e coetaneo dell’A-Team (hanno fatto un remake anche di quello, coinvolgendo anche nomi come Liam Neeson e Bradley Cooper, ma il risultato è stato a dir poco mediocre). Insomma, il mondo seriale ha fatto un paio di passi avanti, e sarebbe stato saggio far godere al buon MacGyver il suo status di cult.
Questa volta, invece, la FOX è stata lungimirante perché ha deciso di riproporre un action drama a tinte velatamente comedy, uno di quei prodotti che rappresentano, nella maggior parte dei casi, un discreto successo, sia in termini di qualità (non serve essere David Simon per realizzare un qualcosa di gradevole) che di ascolti. Fino ad ora, entrambi i punti sono stati centrati, perché il “Pilot” ha ottenuto 2.2 punti di rating, e i 45 minuti di visione sono stati estremamente scorrevoli. Inoltre, sin dall’inizio, viene definitivamente chiarito allo spettatore che non c’è nessuna intenzione di osare e si tratta, probabilmente, della miglior strategia perchè stravolgere troppo e distanziarsi dall’originale potrebbe dar fastidio ai nostalgici, che di sicuro compongono una buona fetta del pubblico assiepato per la series premiere.
Lethal Weapon mostra esattamente quello che ci si aspetta: Riggs sempre folle e dalla battuta (sul suicidio) facile, e Murtaugh rigido, preciso, bilanciato. Anche la scelta di prendere due volti non particolarmente noti (Damon Wayans è il padre di Tutto in famiglia, sitcom dei primi anni 2000, mentre Clayne Crawford è il classico attore che ha fatto apparizioni in decine di serie tv e film, senza mai avere un ruolo significativo) sembra fatta a pennello per non far iniziare neanche il confronto tra loro e due mostri sacri come Mel Gibson e Danny Glover. A dirla tutta, Wayans rappresenta il più grande cambiamento rispetto ai film, in quanto differisce moltissimo nell’aspetto se confrontato a Glover, mentre Crawford è abbastanza somigliante al due volte premio Oscar.
Non sono mancati piccoli momenti apprezzabili, come quando Riggs dice a Murtaugh: “lo so, lo so, sei troppo vecchio per queste stronzate” (le citazioni sono fondamentali per mantenere vivo l’interesse da parte dei nostalgici), ma la pessima scena del Gran Premio fa scendere la valutazione dell’episodio: macchine di diversi tipi ad ogni inquadratura, in una scena c’è la pista asciutta e nell’altra è bagnata. Tutto ciò è inaccettabile nel 2016 ma, nel complesso, il prodotto di Shane Black (regista e sceneggiatore di The Nice Guys, ottimo film con Russell Crowe e Ryan Gosling) è sufficiente, quindi in piena linea con obiettivi ed aspettative.
Per carità, qui nessuno è contrario a prescindere ai remake (alcune volte escono anche dei gran bei film/serie, come Scarface, remake di un film del 1932, o The Departed, in realtà film di Hong Kong chiamato “Internal affairs” o ancora Homeland, per ricondurci al piccolo schermo), ma è chiaro che la maggior parte di essi non sia neanche lontano parente dell’originale. Vuoi per scelta, vuoi per manifesta incapacità.
Questa nuova stagione televisiva è fortemente segnata dai rifacimenti di colonne portanti o cult del secolo scorso; infatti, in pochi giorni sono stati trasmessi i pilot di The Exorcist (FOX), MacGyver (CBS) e Lethal Weapon (FOX). Inoltre, nel 2017 andrà in onda il remake dell’unico film di livello di Antoine Fuqua, grazie al quale sta vivendo di rendita da tre lustri di Training Day, in modo che il risultato tra i due network si riporti sul 2 a 2. Mentre di solito è CBS la rete in grado di gestire i suoi prodotti a modo, senza infamia e senza lode, questa volta le cose sembrano essere andate diversamente (noi lo capimmo già durante gli upfronts, quando demmo due Facepalm ai remake CBS e due Not bad ai remake FOX). In realtà, era abbastanza facile capire che MacGyver sarebbe stato un prodotto terribile (il pilot lo ha confermato abbondantemente, anche se gli ascolti sono stati soddisfacenti per un venerdì sera), in quanto l’originale era figlio degli anni ’80 e coetaneo dell’A-Team (hanno fatto un remake anche di quello, coinvolgendo anche nomi come Liam Neeson e Bradley Cooper, ma il risultato è stato a dir poco mediocre). Insomma, il mondo seriale ha fatto un paio di passi avanti, e sarebbe stato saggio far godere al buon MacGyver il suo status di cult.
Questa volta, invece, la FOX è stata lungimirante perché ha deciso di riproporre un action drama a tinte velatamente comedy, uno di quei prodotti che rappresentano, nella maggior parte dei casi, un discreto successo, sia in termini di qualità (non serve essere David Simon per realizzare un qualcosa di gradevole) che di ascolti. Fino ad ora, entrambi i punti sono stati centrati, perché il “Pilot” ha ottenuto 2.2 punti di rating, e i 45 minuti di visione sono stati estremamente scorrevoli. Inoltre, sin dall’inizio, viene definitivamente chiarito allo spettatore che non c’è nessuna intenzione di osare e si tratta, probabilmente, della miglior strategia perchè stravolgere troppo e distanziarsi dall’originale potrebbe dar fastidio ai nostalgici, che di sicuro compongono una buona fetta del pubblico assiepato per la series premiere.
Lethal Weapon mostra esattamente quello che ci si aspetta: Riggs sempre folle e dalla battuta (sul suicidio) facile, e Murtaugh rigido, preciso, bilanciato. Anche la scelta di prendere due volti non particolarmente noti (Damon Wayans è il padre di Tutto in famiglia, sitcom dei primi anni 2000, mentre Clayne Crawford è il classico attore che ha fatto apparizioni in decine di serie tv e film, senza mai avere un ruolo significativo) sembra fatta a pennello per non far iniziare neanche il confronto tra loro e due mostri sacri come Mel Gibson e Danny Glover. A dirla tutta, Wayans rappresenta il più grande cambiamento rispetto ai film, in quanto differisce moltissimo nell’aspetto se confrontato a Glover, mentre Crawford è abbastanza somigliante al due volte premio Oscar.
Non sono mancati piccoli momenti apprezzabili, come quando Riggs dice a Murtaugh: “lo so, lo so, sei troppo vecchio per queste stronzate” (le citazioni sono fondamentali per mantenere vivo l’interesse da parte dei nostalgici), ma la pessima scena del Gran Premio fa scendere la valutazione dell’episodio: macchine di diversi tipi ad ogni inquadratura, in una scena c’è la pista asciutta e nell’altra è bagnata. Tutto ciò è inaccettabile nel 2016 ma, nel complesso, il prodotto di Shane Black (regista e sceneggiatore di The Nice Guys, ottimo film con Russell Crowe e Ryan Gosling) è sufficiente, quindi in piena linea con obiettivi ed aspettative.
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Lethal Weapon si dimostra un prodotto abbastanza solido e ben rodato che può puntare ad un percorso tranquillo, da 6 politico. Non il paradiso per gli amanti di prodotti innovativi e sperimentali, ma comunque ci sono tutti i presupposti per ottenere la salvezza.
Pilot 1×01 | 7.93 milioni – 2.2 rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.