Dopo anni di silenzio e notizie solo incentrate su Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage (già ormai realizzate e recensite) il pubblico può ora godere di Marvel’s Iron Fist: quarta produzione Marvel/Netflix e ultimo tassello mancante prima di arrivare al tanto decantato Marvel’s The Defenders.
La trasposizione del fumetto di Iron Fist dal 2000 ad oggi è passata sotto diverse forme, compresa quella del lungometraggio, anzi due lungometraggi mai venuti alla luce (nel primo di questi Ray Park era stato scritturato nel ruolo di Danny Rand). Solo a fine 2013 l’annuncio della collaborazione tra Marvel e Netflix permise il concretizzarsi di questo progetto. Circa 1 anno e mezzo dopo Jeph Loeb annunciò Scott Buck come showrunner della serie, esattamente quello stesso Scott Buck che aveva preso in mano le redini di Dexter dal 2009 traghettandolo verso uno dei series finale peggiori della storia del piccolo schermo, esattamente quello stesso Scott Buck che è poi stato recentemente reso showrunner anche del prossimo progetto Marvel’s Inhumans. Proprio a causa di Dexter c’era un po’ di scetticismo iniziale ma, privi di preconcetti e dando un giudizio preliminare esclusivamente basato sul pilota, si può dare ragione a Buck e Loeb che in fase di produzione l’avevano definita come una serie “diversa e particolare”.
Con “Snow Gives Away” lo showrunner Scott Buck si tiene sul più generico possibile realizzando un pilota molto… “pilotoso“. Fra tutte le tipologie di episodi pilota che si sono viste nel corso degli anni, questo è quello che – anche rispetto ai tre colleghi precedenti (Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage) – gioca interamente su accenni di trama, potenzialità dei personaggi e possibilità di evoluzioni caratteriali. Mai niente di veramente concreto insomma. Le uniche certezze date da questa series premiere sono tutte espresse in potenza e non in atto, giusto per scomodare anche Aristotele. Le possibilità che alcuni eventi possano accadere sono tutto ciò che “Snow Gives Away” ha da offrire e non è necessariamente un male. Si può prendere come esempio lo stesso protagonista, il Danny Rand di Finn Jones (già molto a suo agio), celebre per l’abilità di concentrare il chi nelle sue mani per rendere il suo pugno duro come l’acciaio (iron fist): nel pilot questa abilità non solo non si vede ma non è nemmeno menzionata. Tutta potenza, niente atto.
Questo gioca in totale contrasto con i tre pilot precedenti della collaborazione Marvel/Netflix, dove almeno una scena era affidata alla messa in mostra dei poteri/abilità del protagonista, e conferma due cose:
- La serie si avvale di una narrazione molto lenta e parsimoniosa
- Si sente il bisogno di far capire al pubblico la diversità di Iron Fist come supereroe dato che i suoi poteri derivano veramente dall’addestramento e dalla meditazione e non da qualche incidente
Se è vero che anche Daredevil sa fare quello che sa fare grazie ad un duro addestramento, bisogna però ricordarsi che Matt possiede comunque “la scusa” di avere un senso radar che ne affina le abilità. Rand no.
Alla luce di ciò, “Snow Gives Away” è un pilota che riassume un po’ le caratteristiche dei suoi predecessori Marvel/Netflix.
Come “Into The Ring“, imposta bene le caratteristiche del protagonista, mostrando punti di forza e debolezza, oltre che sottolineandone le peculiarità che lo rendono diverso da tutti gli altri supereroi, prima fra tutti, la filosofia zen e la padronanza del kung-fu.
Come “AKA: Ladies Night“, fornisce a Danny un’aura di ambiguità: se per Jessica Jones era il suo turbolento passato fatto di abusi, per Rand è l’incredulità da parte di amici e parenti per una presunta morte avvenuta 15 anni prima. Su questo punto, poi, Marvel’s Iron Fist trova punti in comune con Legion, la rivelazione FX che ha fatto della pazzia del protagonista e della sua visione distorta del mondo la sua caratteristica principale. Danny è davvero chi dice di essere? Molti elementi sembrano confermare che il protagonista sia un truffatore esperto, ma lo spettatore è subito rassicurato dagli input fumettistici, come la mistica città di K’un Lun ed i flashback.
Come “Moment Of Truth“, “Snow Gives Away” confessa fin da subito la sua lentezza e la sua voglia di prendersela con calma. Anche se, va detto, la 1×01 è intrisa di una strana dicotomia: è lenta, si, ma paradossalmente passa molto in fretta e la visione risulta talmente piacevole e godibile da far proseguire subito il being-watching.
Sul punto precedente, quello riguardo alle citazioni, vale la pena soffermarsi qualche riga e analizzare come con Marvel’s Iron Fist la Marvel si senta anche più libera di rilasciare elementi presi a piene mani dai fumetti. Con le altre serie non succedeva e, se succedeva, bisognava prima passare attraverso decine di evoluzioni. Volendo leggere tra le righe, questo sembra voler enfatizzare come il protagonista che si comincia a conoscere ora sia già formato, un Iron Fist fatto e finito che ha solo bisogno di essere accettato dai comprimari e dallo spettatore
Unica pecca dell’episodio (lentezza esclusa), a cui però si passa per il momento sopra, è la mancanza di un vero e proprio villain. È un bene che nè Ward nè Joy non credano a Danny, è un elemento su cui si può imbastire una trama che lontanamente ricorda i legal procedural con un po’ di soap opera, ma manca ancora un antagonista che possa veramente contrapporsi ad Iron Fist. Ovviamente è solo il pilota, sicuramente andando avanti le cose cambieranno.
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action di Pugno D’Acciaio? Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., Marvel’s Agent Carter e Marvel’s Daredevil eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.
- Il pilota è basato sui numeri Marvel Premiere #15-#16 del 1974 dove Danny Rand/Iron Fist fa la sua prima apparizione. Il numero #15 racconta il suo addestramento, mentre il #16 il suo ritorno a New York, qui riportato in una versione più aggiornata coi tempi del 2017.
- Danny cita la mistica città di giada K’un-Lun, il luogo del suo addestramento. È una città immaginaria situata nei realmente esistenti Monti K’un Lun; la città è visibile nel momento del tramonto una volta ogni dieci anni. È una delle catene montuose più lunga dell’Asia che si estende oltre 3.000 km. La catena montuosa esiste all’interno della regione del Tibet della Repubblica Popolare Cinese. In questa location, gli uomini ritenuti degni vengono sottoposti ad un rigido addestramento che trasforma solo uno di loro (il più degno dei degni) in Iron Fist, campione di K’un-Lun e guerriero addestrato per portare la pace nel mondo.
- Danny cita anche Lei Kung il Tonante. Comparso per la prima volta su Marvel Premiere #16 del 1974, Lei Kung è il maestro supremo di K’un-Lun e addestratore di tutti gli Iron Fist che si sono susseguiti nei secoli: Danny compreso.
- La canzone più volte proposta nell’episodio è “So Fresh, So Clean” degli Outkast.
- Fanno la loro apparizione Harold (Marvel Premiere #15 del 1974), Ward (Marvel Premiere #19 del 1974) e Joy (Marvel Premiere #18 del 1974) Meachum, amici stretti della famiglia Rand. Al momento la loro caratterizzazione sembra piuttosto fedele a quella del fumetto, fatta eccezione per la relazione che c’è tra Joy e Ward, che nei comics sono zio e nipote.
- Fa il suo debutto anche Colleen Wing, comparsa come Misty Knight su Marvel Premiere #19 del 1974. Nata da Lee Wing e da Azumi Ozawa (una donna giapponese discendente da una stirpe di samurai e daimyō) Colleen viene mandata in Giappone dopo che un malvivente uccide sua madre e, su richiesta del padre, viene presa in custodia dal nonno materno, l’ex-capo dei servizi segreti giapponesi Kenji Ozawa, che la cresce sui monti dell’isola di Honshū insegnandole le pratiche di arti marziali e combattimento con la katana tramandate da generazioni nella sua famiglia. Tornata a New York per far visita al padre, la giovane conosce e collabora con Iron Fist decidendo poi di stabilirsi nella città ma, qualche tempo dopo, si trova nel mezzo di una guerra tra bande nell’Upper West Side e viene salvata da Misty Knight. Le due poi diventeranno amiche e finiranno per collaborare assiduamente.
- Le Rand Entreprises sono state ricollocate al 19 Gramercy Park South, uno dei quartiere più benestanti di New York.
- Il nome del dojo di Colleen significa “potere” in giapponese.
- Big Al è un personaggio minore presente per poche vignette nel primo numero della miniserie Spider-Man: Blue.
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Snows Gives Away 1×01
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