Genius 1×01 – Chapter OneTEMPO DI LETTURA 3 min

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Genius si presenta al pubblico internazionale come la seconda serie di National Geographic dopo Mars e, a giudicare da una prima occhiata al curriculum, le premesse sembravano e sembrano tuttora molto buone. NatGeo (per gli amici) ha infatti messo le mani avanti rinnovando la serie ancora prima della messa in onda di questo “Chapter One”, il tutto a dispetto di qualsiasi risultato in termini di ascolti e di riscontro qualitativo da parte del pubblico ed il perché è presto detto: il network sta provando a solcare come tutti l’onda di serie tv di questi anni e, vista la caratterizzazione antologica di Genius che pone al centro di ogni stagione un “genio” storico, limitarsi ad un mero concept su Albert Einstein sarebbe stato riduttivo.
Se a questo si aggiunge una sempre più stretta collaborazione tra il produttore esecutivo della serie Ron Howard (anche produttore esecutivo di Mars) ed il network, allora il rinnovo automatico ottenuto da Genius è spiegato.

“Albert Einstein should hereby be barred from attending the annual conference for German science on grounds that his theory of relativity offends against the common sense of scientists.

L’idea alla base di Genius è interessante, non originalissima ma interessante, soprattutto se si guarda al parco telefilmico generalista che ormai è inondato di revival e storie riciclate dal grande schermo. Prendere la vita di Einstein e serializzarla non sembra quindi una brutta idea anche se, alla luce degli eventi che lo hanno interessato, magari una series premiere di 1 ora e 10 puntate sembrano un azzardo. La componente seriale è in parte giustificata da quella che è a tutti gli effetti una trasposizione sul piccolo schermo del libro edito nel 2007 di Walter Isaacson “Einstein, His Life And Universe” e quindi il duo di sceneggiatori Noah Pink e Kenneth Biller ha semplicemente dovuto adattare il tutto in modo da renderlo appetibile e seriale. Invece che seguire la normale evoluzione del “genius” dalla giovinezza alla morte, si è optato per una doppia linea temporale che vede da un lato un giovane Einstein in versione studente ribelle e dall’altro un Einstein già adulto in una Berlino in cui il nazismo sta cominciando a dilagare.
Se l’Einstein studente è interpretato da un non malvagio Johnny Flynn, è sicuramente più di rilievo notare che la controparte adulta vede nel ruolo un certo Geoffrey Rush, il pluripremiato Geoffrey Rush, ma a tal proposito c’è qualcosa da ridire. “Chapter One” si apre in maniera irriverente e sorprendente con una scena di sesso a cui nessuno avrebbe voluto pensato di assistere, successivamente si sposta in aule universitarie ed in contesti più cittadini, il tutto quindi dovrebbe dar modo a Rush di interpretare un Einstein a tutto tondo ma, a parte alcune scene in cui si percepisce una certa tridimensionalità del personaggio, il resto dell’interpretazione non è all’altezza della sua fama. Quando si parla di un Einstein tridimensionale si fa ovviamente riferimento alle scene in cui membri e simpatizzanti del partito nazista sono a diretto contatto con lui, tutto il resto invece appare piatto e meno incisivo.
Le stesse spiegazioni scientifiche, per quanto rese appetibili e comprensibili al pubblico ordinario, vengono ripetute come se fossero parte di un elenco obbligatorio da leggere, depauperate quindi da quel vigore che personaggi come Albert Einstein dovrebbero esternare. Paradossalmente è l’Einstein di Flynn che ne esce meglio in tal senso, e la cosa fa piacere anche se ci sarà ovviamente tempo per Rush per recuperare terreno ed entrare nel personaggio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interessante rivedere il percorso storico di Einstein a Berlino durante l’ascesa del nazismo
  • Supporto importante per mantenere alto l’interesse dato dalla contrapposizione dell’Einstein giovane e di quello adulto
  • Spiegazioni ed elucubrazioni scientifiche rese “accessibili” a tutti
  • Geoffrey Rush non al suo meglio
  • Alcuni momenti sono eccessivamente fittizi

 

Una series premiere che non esalta ma nemmeno dispiace. La doppia linea temporale è un’ottima idea per mantenere viva l’attenzione, così come la ricostruzione storica è molto piacevole ed accurata. Purtroppo stupisce in negativo Geoffrey Rush ma è pur sempre Geoffrey Rush, quindi un po’ di credito gli deve essere dato.

 

Chapter One 1×01 1.38 milioni – 0.2 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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