Come si evince dal titolo, la diciassettesima puntata di Once Upon A Time sancisce, finalmente, il risveglio, con l’ennesima riunificazione (ma chi sta tenendo il conto, ormai?), dei Charming e la fine della maledizione inferta dalla Evil Queen parecchi episodi addietro. Se da un lato il pensiero di riavere Snow e David, simultaneamente, sul piccolo schermo fa scattare un campanello d’allarme per il nostro povero sistema nervoso, dall’altro accettiamo di buon grado la risoluzione di questa insulsa storyline, fatta di narcolessia e messaggi vocali su Whatsapp.
Ci troviamo davvero a un passo dalla fine e ogni chiusura di trama provoca in noi un brivido orgasmico lungo la schiena. L’escamotage utilizzato dagli autori per riunire la coppia per eccellenza di Once Upon A Time risulta, comunque, troppo stucchevole e improvvisato, ma d’altronde ormai è questo lo stile di questo fantasy drama, dove ogni avvenimento deve essere accettato per quello che è, senza porsi troppe domande.
In un flashback ambientato durante la first curse, infatti, scopriamo un particolare interessante della vita di Mary Margaret, David ed Emma: i loro destini avrebbero potuto incrociarsi molto prima rispetto a come si è svolta la prima stagione, ma il sacrificio dei Charming per il bene della comunità ha avuto la meglio sul loro desiderio egoistico, ma più che legittimo, di crescere assieme la loro amata figlia.
Questa parte di episodio, a dire il vero, funziona abbastanza bene e ci fa assaporare un po’ di momenti dei bei tempi che furono, quando Once Upon A Time poteva avere ancora un peso tangibile nella vita seriale dello spettatore. A essere artefici del destino di Emma come Savior sono, quindi, i suoi stessi genitori che decidono di starle vicino durante la battaglia finale contro la Black Fairy. Ritorna, in questo caso, il tema ricorrente della lotta tra un Hero o un Savior e un Villain; lotta che si ripete e ripropone dall’alba dei tempi, perché se è vero che è sempre esistito un male primordiale (il famoso e whedonistico First di Buffy The Vampire Slayer), è anche vero il fatto che sia sempre esistito anche un modo per poterlo sconfiggere. Savior ed Evil sono destinati a scontrarsi da sempre.
L’altra storyline parallela incentrata su Hook disperso nell’Isola Che Non C’è non dà i risultati sperati e finisce con il far affondare una puntata che altrimenti sarebbe risultata quasi sufficiente. Anche a Neverland tutti attendono la final battle, segno che tutte le fiabe, così come tutti i regni, sono collegati tra loro e come comune denominatore hanno proprio il conflitto primario tra Bene e Male.
Nonostante questo scialbo mini arco narrativo, l’avventura a Neverland di Hook è stata breve (per fortuna) e anche Kilian Jones fa, dunque, ritorno a Storybrooke per dare man forte al gruppo di heroes e promettere amore eterno alla bella Swan.
Turandosi il naso e cercando di essere il meno fiscali possibile, la diciassettesima puntata di Once Upon A Time può quindi essere vista come un debole raggio di sole in questa coltre pesante di nubi che è diventata la sesta stagione; stessa cosa non si può dire, ahimè, del diciottesimo episodio andato in onda domenica 23 aprile e intitolato “Where Bluebirds Fly”. Il fantasy drama targato ABC sbanda ancora una volta e riprende la sua poderosa corsa verso il muro di mattoni contro il quale si scontrerà a metà maggio. Speriamo con esiti catastrofici e letali.
Basti pensare che il nuovo episodio si concentra su Zelena, sorella sfigata di Regina e protagonista, a malincuore, della trama verticale di questa puntata. Nelle scorse recensioni ci siamo interrogati su quale potesse essere il motivo di un così morboso attaccamento degli autori a Rebecca Mader: un contratto-trappola che lega l’attrice alla ABC vita natural durante? Un relazione extra-coniugale tra la bella britannica e qualche capoccia della rete televisiva? Mancanza di attori che siano disposti ad annoverare nel proprio curriculum una comparsata in questo telefilm? O forse, semplicemente, è proprio la Mader a pregare in ginocchio Horo&Kitsis per qualche minuto sotto i riflettori.
“Where Bluebirds Fly” toppa su tutta la linea e serve solo a far avvicinare lo show al capolinea, con il doppio episodio finale che andrà in onda il prossimo 14 maggio. Tra flashbacks senza spessore, battibecchi tra i Charmings per via del matrimonio di Emma (chiamate Enzo Miccio, per carità!), dialoghi ridondanti e tematiche già ampiamente analizzate, questa puntata non aggiunge nulla di positivo al calderone di Once Upon A Time.
Gli autori hanno fretta di chiudere i battenti, ma cercano ancora, anche se malamente, di tenere alto il focus dello spettatore, confezionando patetici colpi di scena che, però, vengo risolti nell’arco di una sola puntata.
Purtroppo non c’è proprio nulla che si possa fare per salvare la creatura di Horowitz e Kitsis. Questo è il prezzo da pagare per aver continuato a infierire così spudoratamente su questi poveri personaggi e aver scialacquato tutti i big money guadagnati.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mother’s Little Helper 6×16 | 2.61 milioni – 0.7 rating |
Awake 6×17 | 2.51 milioni – 0.7 rating |
Where Bluebirds Fly 6×18 | 2.68 milioni – 0.8 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.