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Dopo aver passato sei episodi a sezionare, ricordo dopo ricordo, la vita dei cinque fratelli Crain, The Haunting Of Hill House sposta il focus sul capofamiglia Hugh, il personaggio forse un po’ più defilato, ma non per questo meno importante. Lo Hugh Crain del passato dimostra essere un uomo concreto, pragmatico e non troppo incline a fomentare la fantasia dei propri figli; un padre comunque presente e un marito innamorato della propria compagna, per la quale farebbe di tutto. La serenità e la stabilità di Hugh cominciano a vacillare con il passare dei giorni trascorsi a Hill House e con il constatare quanto la casa stesse cambiando e infestando la mente di tutti, in particolar modo di Olivia.
Sebbene tutti i fratelli Crain abbiano dovuto fare i conti con il passato e affrontare le conseguenze di traumi infantili, a dover portare il fardello più grande sulle spalle è proprio Hugh, l’unico con ricordi nitidi e reali dell’ultima notte nella casa. Dopo il suicidio della moglie, l’uomo si è chiuso a riccio e non ha mai voluto rivelare a nessuno cosa fosse realmente successo a Hill House, decisione che gli è costata il rispetto e l’affetto dei propri figli.
In “Eulogy” vediamo Hugh prepararsi per il funerale di Nell e notiamo altri segni di squilibrio già intravisti nell’episodio precedente, durante la veglia funebre: Hugh, infatti, vede e parla con Olivia come se lei fosse ancora in vita. La moglie compare ogni qual volta l’uomo debba fare una scelta o dare una spiegazione, come una presenza protettiva e rassicurante. Il filo conduttore di questa puntata è sicuramente il fatto che Hugh voglia riallacciare i rapporti con i figli, riavvicinarsi a loro prima che sia troppo tardi e, in qualche modo, espiare le proprie colpe. Nonostante lo show si soffermi maggiormente sui figli della famiglia Crain, non ci si può dimenticare di quanto Hugh possa aver sofferto per la perdita della moglie; una perdita prima emotiva, in quanto egli ha dovuto assistere al tracollo psicologico di Olivia che ha messo in discussione tutto quello in cui lui credeva, e poi una vera e propria perdita fisica con la morte di quest’ultima. Hugh, che ha sempre cercato di trovare una spiegazione logica agli strani fenomeni raccontati da Nell e Luke, sente ormai di aver perso il controllo sulle condizioni mentali di Olivia, ormai in balia delle forze oscure di Hill House, oppure semplicemente corrosa dalla depressione e schizofrenia. Il mondo di Hugh sembra sgretolarsi giorno dopo giorno e notte dopo notte, senza che lui possa farci nulla; le uniche certezze costanti nella sua vita rimangono l’amore per la moglie e il desiderio di proteggere i figli a qualunque costo ed è proprio quello che sarà costretto a fare.
Sebbene tutti i fratelli Crain abbiano dovuto fare i conti con il passato e affrontare le conseguenze di traumi infantili, a dover portare il fardello più grande sulle spalle è proprio Hugh, l’unico con ricordi nitidi e reali dell’ultima notte nella casa. Dopo il suicidio della moglie, l’uomo si è chiuso a riccio e non ha mai voluto rivelare a nessuno cosa fosse realmente successo a Hill House, decisione che gli è costata il rispetto e l’affetto dei propri figli.
In “Eulogy” vediamo Hugh prepararsi per il funerale di Nell e notiamo altri segni di squilibrio già intravisti nell’episodio precedente, durante la veglia funebre: Hugh, infatti, vede e parla con Olivia come se lei fosse ancora in vita. La moglie compare ogni qual volta l’uomo debba fare una scelta o dare una spiegazione, come una presenza protettiva e rassicurante. Il filo conduttore di questa puntata è sicuramente il fatto che Hugh voglia riallacciare i rapporti con i figli, riavvicinarsi a loro prima che sia troppo tardi e, in qualche modo, espiare le proprie colpe. Nonostante lo show si soffermi maggiormente sui figli della famiglia Crain, non ci si può dimenticare di quanto Hugh possa aver sofferto per la perdita della moglie; una perdita prima emotiva, in quanto egli ha dovuto assistere al tracollo psicologico di Olivia che ha messo in discussione tutto quello in cui lui credeva, e poi una vera e propria perdita fisica con la morte di quest’ultima. Hugh, che ha sempre cercato di trovare una spiegazione logica agli strani fenomeni raccontati da Nell e Luke, sente ormai di aver perso il controllo sulle condizioni mentali di Olivia, ormai in balia delle forze oscure di Hill House, oppure semplicemente corrosa dalla depressione e schizofrenia. Il mondo di Hugh sembra sgretolarsi giorno dopo giorno e notte dopo notte, senza che lui possa farci nulla; le uniche certezze costanti nella sua vita rimangono l’amore per la moglie e il desiderio di proteggere i figli a qualunque costo ed è proprio quello che sarà costretto a fare.
“Eulogy” convince meno rispetto alle puntate precedenti, forse perché il pubblico tende a empatizzare di più con gli altri protagonisti. Rimaniamo, infatti, ancora incerti nell’esprimere un giudizio sul personaggio di Hugh Crain: come può un uomo rimanere indifferente davanti al dolore dei propri figli e pensare che sia meglio il silenzio, rispetto all’atroce verità? L’istinto paterno è sicuramente dominante in Hugh, ma le sue scelte sembrano essersi rivelate tutte sbagliate e il suo voler sistemare sempre tutte le cose (“I can fix it”) sembra aver avuto effetti devastanti sulla vita di tutti.
Una menzione speciale va al racconto del signor Dudley, che con un discorso in primo piano di pochi minuti, riesce ad angosciare lo spettatore senza bisogno di troppi sforzi ed effetti speciali. La scena finale, inoltre, apre letteralmente una porta verso nuove domande e ipotesi: cosa ci cela dietro la porta rossa? Molti hanno paragonato la Red Room all’inferno, sarà davvero così?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Il settimo episodio di The Haunting Of Hill House si prende una pausa dai jumpscares e dalla componente paranormale, per presentarci la difficoltà di un uomo comune, ancora fortemente legato al fantasma della moglie e disposto a tutto per proteggere i propri figli, anche se ormai adulti.
Two Storms 1×06 | ND milioni – ND rating |
Eulogy 1×07 | ND milioni – ND rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.