Criminal: Spain 1×02 – CarmenTEMPO DI LETTURA 4 min

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Criminal-Spain1x02La seconda puntata di Criminal: Spain dall’inizio alla fine ricalca la struttura narrativa della prima. Metà episodio è nuovamente incentrato sulla presentazione dell’assassino, che continua reiteratamente ad professarsi innocente. Questa volta, però, non ci troviamo di fronte ad un criminale narcisista e sofisticato, bensì a una ragazza trasandata, con segni di violenza evidenti sul viso, e spezzata dall’abbandono della famiglia e degli assistenti sociali. Stride con la manifesta fragilità di Carmen l’accusa agghiacciante di avere ucciso la sua sorellina di 14 anni, malata di autismo e che aveva da sempre accudito lei personalmente.
A condurre la fase iniziale dell’interrogatorio è ora Luisa, che avevamo visto avere degli spigolosi scambi di battute con la sua principale durante la scorsa puntata, e che come Rai e Carlos, avanza alla deriva non riuscendo ad entrare in contatto con la ragazza. I suoi modi bruschi e diretti che incitano ad una confessione senza troppi fronzoli non funzionano con Carmen, la quale sembra essere in qualche modo anche vittima del tragico evento. Si capisce quindi che dovrà essere nuovamente María a prendere in mano le redini della situazione, ma quando questo accade la puntata sembra appiattirsi tragicamente. Dopo i primi 10 minuti di confusa negazione, ne seguono altri 20 senza nessun ulteriore progresso, né entrano in gioco altri elementi o personaggi per costruire una più complessa trama del delitto. Per di più, l’empatia che manifesta María nei confronti di Carmen annoia, è mielosa tanto da sembrare finta, e non si capisce se il suo lato materno la intenerisca sinceramente nei confronti della ragazza ma sia mascherato dalla stanchezza del lavoro, o se la sua sia solo una messa in scena senza troppo impegno per accelerare gli esiti dell’incontro ed arrivare al più presto ad una confessione. Tra le due, la seconda sembra essere l’interpretazione più verosimile, e a conferma di ciò va il ruolo decisivo che avrà Rai nel chiudere il giro delle colpe richiamando l’attenzione di María sul padre delle ragazze. In questo momento di scambio, pare ci sia la volontà degli autori di sottolineare quanto l’esperienza dell’ispettora la porti ad agire meccanicamente, cercando le spiegazioni più semplici, facendo il suo lavoro con determinazione ma senza più curiosità o passione, mentre Rai appare pronto a soluzioni più aperte e studia tutte le carte sul tavolo con la stessa attenzione, mettendo nel lavoro le energie che una mente più fresca e giovane è in grado di avere.
Il fatto che María si fidi dell’intuizione di Rai deriva ovviamente dalla loro relazione sentimentale, che non vediamo mai svolgersi ma che viene egregiamente inquadrata grazie alle battute che i due continuano a scambiarsi per i corridoi. Mentre nel primo episodio Rai mostrava entusiasmo e frustrazione per una storia che desidera insistentemente, qui lo vediamo avere un atteggiamento più disincantato nei confronti di María, come se si cominci a stancare del suo ostinato rifiuto. Valorizzandone anche il suo valore professionale, gli autori fanno crescere molto velocemente il personaggio di Rai e gli donano maggiore dignità. Al rientro nella sala degli interrogatori, però, lo lasciano ancora nelle retrovie, a dipendere dall’azione di María che smaschera Carmen con disinvoltura, seguendo sì la pista di Rai ma senza troppe elucubrazioni, semplicemente con una piccola menzogna montata su due piedi. Se non fosse per questa parentesi di a malapena 5 minuti, ci si chiede che cosa si sarebbe salvato della puntata.
La serie continua quindi a non raccontarci niente di nuovo, né nella formula narrativa né attraverso la descrizione dei personaggi. Anzi, in peggioramento rispetto all’episodio precedente qui le performance attoriali non sono nemmeno rilevanti. La bella Inma Cuesta, che interpreta Carmen, avrà forse catturato l’attenzione del pubblico maschile, ma il suo dramma è un po’ troppo ordinario. Una curiosità su di lei vale la pena sottolinearla perché potrebbe aver suscitato una battuta di inizio puntata, quando l’ispettore Joaquin afferma che la sospettata sembra essere 10 anni più giovane della sua età. In effetti la Cuesta ha realmente 39 anni e sul piccolo schermo potrebbe benissimo sembrare una ragazza di nemmeno 30. Generosità della natura a parte, nella sua breve carriera cinematografica Inma Cuesta si era già incontrata con Emma Suarez sul set di Julieta sotto la direzione di Almodovar, ma, come già detto, sembra che in questo caso il curriculum non abbia portato al risultato sperato.
Aspettiamo di vedere quindi se almeno per l’ultima puntata di questa mini-serie Criminal: Spain ci riservi qualche sorpresa, magari vedendo finalmente Rai in azione ed avendo degli sviluppi soddisfacenti sulla trama orizzontale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’intuizione di Rai
  • Il veloce cambiamento dei protagonisti
  • Qualche sviluppo sulla trama orizzontale
  • Killer ordinario
  • Intreccio del delitto banale
  • Tempistica pessima

 

Criminal: Spain si era presentato come un prodotto ambiguo, senza infamia e senza lode, che adesso però scivola pericolosamente verso la banalità. Non sembra stia sfruttando pienamente il suo format brevissimo di sole 3 puntate.

 

Criminal: Spain 1×01 – Isabel ND milioni – ND rating
Criminal Spain 1×02 – Carmen ND milioni – ND rating

 

 

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