Di serie tv a tema soprannaturale-religioso ce ne sono state veramente tante nel corso degli anni.
Un sotto-genere a parte meriterebbero tutte quelle storie in cui un “eroe occasionale” si trova toccato direttamente dalla luce divina. E’ sempre una tematica interessante in quanto l’idea che una persona normale possa ottenere dei super-poteri divini è qualcosa che crea parecchia empatia, soprattutto se questo eroe è “imperfetto”.
È quello che succede, ad esempio, nel film di successo “Una Settimana Da Dio“, e che God’s Favorite Idiot cerca di riprendere sotto forma di serie comedy, ma con risultati decisamente diversi rispetto al film con Jim Carrey, per non dire completamente inferiori nel contenuto e nella profondità della vicenda proposta.
CHI È IL VERO PROTAGONISTA?
Il vero problema di questo show sta principalmente nell’assoluta mancanza di un vero e proprio obiettivo su cui andare a parare. Come già detto, a fronte di uno spunto estremamente interessante (ma comunque già affrontato in numerose serie tv, come nella prima stagione di Miracle Workers), la realizzazione lascia alquanto a desiderare.
E dire che, come incipit, l’episodio parte assolutamente bene e senza perdersi troppo in chiacchiere. Clark (Ben Falcone) è un timido impiegato intento a godersi la sua routine giornaliera da uomo single di mezz’età (o forse qualcosa di più). Quando improvvisamente un fulmine divino lo colpisce lasciandolo illeso, ma con la strana capacità di brillare in particolari situazioni.
Questo fenomeno, che dovrebbe rappresentare il fulcro di tutta la vicenda orizzontale, viene mostrato all’inizio e poi completamente abbandonato per concentrarsi su altro durante il corso di tutto l’episodio. In particolare l’attenzione si sposta ben presto sulla collega di Clark, la logorroica e petulante Amily (Melissa McCarthy), la prima a scoprire il suo “superpotere”.
La presenza di Amily diventa fin da subito ingombrante all’interno dello show, al punto da risultare, più che la co-protagonista della vicenda, la vera e propria eroina, essendo di fatto quella che smuove tutti i plot twist presenti.
POTERE DIVINO O… DI VINO?
La sovraesposizione di Amily nei confronti di Clark può essere letta in vari modi. Sicuramente pesa il fatto che la McCarthy, a livello mediatico, è sicuramente più conosciuta del collega, nonché marito nella vita reale, Falcone. E quindi, seppure lo show sia basato su di lui, l’attenzione non può che essere concentrata maggiormente su di lei, non fosse altro per la scelta di una comicità rodata e sicura e l’appeal di un nome già conosciuto nel panorama mainstream americano.
Va poi detto che l’ambientazione principale è la sede di un giornale (in cui lavorano i due co-protagonisti), per cui lo show acquista un aspetto satirico sul mondo della comunicazione e dei social (specie se riferita al sensazionalismo dei fenomeni mistici o soprannaturali). Per quanto riguarda la satira, anche in questo caso, viene data predominanza al personaggio della McCarthy in quanto comica d’esperienza, e da qui si capisce anche la scelta dei dialoghi che, molto spesso, non sono altro che monologhi comici riadattati a dialoghi.
Rimane il fatto che la vicenda risulti essere estremamente poco interessante. Fino ad ora i “super-poteri” di Clark rimangono solo quelli di essere una “lampadina umana” e di far risuonare dal nulla le canzoni di Harry Styles, motivi che non aiutano ad incuriosirsi della vicenda.
UNO SHOW FIN TROPPO DEMENZIALE?
In questo aspetto risiedono tutti i lati negativi di questo episodio pilota. Una puntata che serve giusto a spiegare il background del cosiddetto “protagonista”, ma che lo fa fin troppo nel dettaglio, perdendosi su sé stesso con lunghe divagazioni (i dialoghi-monologhi risultano davvero irritanti dopo un po’) e tralasciando completamente quello che dovrebbe essere il focus di tutta la vicenda, ossia le capacità divine di Clark.
Invece tutto viene imbastito come una classica rom-com americana tutta basata su equivoci e doppi sensi, con un gusto per la comicità demenziale che appare comunque fin troppo forzato e poco spontaneo, come nei peggiori cine-panettoni. Non proprio un bel biglietto da visita per uno show che dovrebbe essere una sorta di “garanzia” visto anche le “menti” che stanno dietro tale progetto!
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Ben Falcone e Melissa McCarthy sono i protagonisti di questa nuova comedy apocalittico-religiosa targata Netflix. In realtà più la seconda che il primo, nonostante l'”idiota” del titolo sia lui!
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!