Sono tre puntate di Perception dal livello qualitativo altissimo quelle mandate in onda da TNT e riescono così a mantenere inalterato l’ottimo trend d’inizio stagione.
Gli episodi si rivelano di pregevole fattura sia per recitazione che per l’ottima sceneggiatura episodica (già elogiata nella scorsa recensione) che contraddistingue oramai il serial.
Ma andiamo con ordine.
“Eternity” vede il fugace ritorno del padre di Daniel (apparso in “Shiver“), lasciato dalla sua nuova fiamma ed abbandonato a sé stesso. Daniel, conscio della malattia che attanaglia il padre (Alzheimer), riesce a convincerlo ad andare in un centro di cure per poter essere accudito. Il rapporto padre e figlio viene trattato in maniera molto distaccata e non troppo sentimentale. Come è giusto che sia vista la fobia del personaggio rappresentato da Daniel J. Pierce nei confronti dei sentimenti in generale. E’ però toccante il momento del distacco tra i due, nel momento nel quale il padre entra nel centro di cure: la qualità espressiva di Eric McCormack l’abbiamo già ampiamente elogiata, ma Peter Coyote non è da meno riuscendo a regalare un quadretto famigliare davvero emozionante agli spettatori. God bless you.
Nota a margine: l’argomento trattato all’interno della puntata (il riuscire a creare una coscienza virtuale eterna per le persone) ha dei chiari rimandi/riferimenti alla puntata 2×01 “Be Right Back” di Black Mirror.
Per quanto riguarda “Inconceivable” ciò che salta subito all’occhio è una sola cosa: oh mio Dio quanto sono odiose le pubblicità palesi all’interno di una serie tv. Se ne era già parlato in The Following (in questo caso veniva pubblicizzata vistosamente Microsoft), ma c’è da parlarne anche qui vista la completa inutilità delle scene nella quale compare la marca (in questo determinato caso Samsung): pubblicizzare all’interno di una serie un oggetto non è da prendere come male assoluto, sia chiaro. Ma se le riprese fossero un minimo più studiate e non gettate a caso all’interno della puntata appositamente per far comparire il logo, sarebbe decisamente meglio.
Una cosa davvero insopportabile.Tralasciando il lato marketing, che anche in Perception lascia quindi a desiderare, è possibile affermare che la sesta puntata sia quella meglio sceneggiata fino ad ora: continui colpi di scena ed un ritmo incalzante che lasciano lo spettatore quasi basito ad ogni cambio di rotta dell’indagine.
Un plauso enorme va sicuramente a Jeff Woolnough, regista della puntata.
Il cambio di regia si nota decisamente in “Bolero”, puntata dai connotati più sdolcinati e calmi: Daniel riuscirà finalmente ad uscire dal proprio guscio antisociale nel quale risiede. Conquisterà una donna, ma non tutto andrà come previsto considerando che proprio la donna di cui si invaghirà sarà la chiave di Volta per risolvere il difficile caso della puntata.
Il finale di puntata rappresenta un bel colpo di scena, forse difficile da digerire: Daniel, ormai consapevole di dover andare avanti, decide di allontanare definitivamente la sua allucinazione-guida (Natalie). Boccone amaro sia per il dottore, sia per lo spettatore che si era ormai abituato alle continue diatribe tra i due inserite all’interno delle puntate.
Puntata decisamente più improntata alla trama orizzontale, sacrificando così la trama verticale. E ciò è sicuramente un bene.
PRO:
- Trama episodica sempre eccellente
- Scena padre-figlio egregiamente costruita
- Svolta personale del finale di “Bolero” ben congegnata: difficile ora prevedere come Daniel cambierà
- Finalmente uno spunto per la trama orizzontale: deo gratias!
- Tranne il lato marketing, nelle puntate non v’è parvenza di cali qualitativi
Ma soprattutto: riusciremo a vedere quel dannato matrimonio tra Donnie e Kate prima del finale di stagione o sarà proprio l’elemento centrale della puntata conclusiva?
Possession 3×04 | 2.58 milioni – 0.6 rating |
Eternity 3×05 | 2.85 milioni – 0.5 rating |
Inconceivable 3×06 | 2.57 milioni – 0.5 rating |
Bolero 3×07 | 2.79 milioni – 0.5 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.