Se state leggendo questa recensione significa che avete avuto la sfortuna di vedere questo (orribile) pilot di questa (terrificante) serie tv o che stavate pensando di farlo. Se fate parte del primo caso mi dispiace tanto per voi e credetemi quando dico che vi sono vicina e conosco bene quella sensazione di disgusto che state provando; se invece appartenete al secondo, permettetemi di essere brutalmente sincera: non fatelo! Ve lo dico da migliore amica o da sorella: sono 26 minuti buttati al cesso che potreste impiegare in altre mille attività più interessanti e produttive, come studiare, uscire con il fidanzato o contarvi i capelli.
Ma cosa c’è di sbagliato in Selfie? Praticamente tutto: la trama è banale, i personaggi abbastanza piatti e la sceneggiatura oscilla tra il pessimo e l’inaccettabile. Essendo una sit-com si potrebbe addirittura passare sopra alla banalità della trama se si vuole seguire uno show senza impegno, ma davvero non si può chiudere un occhio sulla sceneggiatura che manderebbe in bagno uno stitico cronico.
L’idea di base di Selfie poteva addirittura essere interessante, se strutturata nel modo giusto: dal momento che viviamo in un’epoca caratterizzata da un uso spropositato (e a volte malato) dei social media, produrre una serie tv mirata a prendere in giro quest’aspetto della nostra vita per farci riflettere, oltre che ridere, sulla potenziale pericolosità di questa social-dipendenza avrebbe potuto rivelarsi un’ottima idea. Ma Selfie non è niente di tutto ciò, Selfie è semplicemente un prodotto di cui l’ABC dovrebbe vergognarsi per quanto è fatto male.
La protagonista, Eliza, è talmente insipida da risultare imbarazzante. Ci viene presentata come la migliore commerciale dell’azienda dove lavora ma in realtà è un’oca ossessionata da sé stessa e che non dimostra particolare acume. Più che altro sembra un agglomerato di stereotipi, senza spessore alcuno. Stesso discorso vale per il co-protagonista, Henry, che è l’esatto opposto di Eliza. Odia i social media e odia tutto ciò che Eliza rappresenta ma accetta comunque di cambiarla.
Lo scopo dello show, appunto, è quello di mettere in risalto tutto ciò che Eliza ha di negativo e fastidioso, dalla sua incapacità di allacciare rapporti umani alla sua ossessione per i social che le impediscono di vivere la sua vita se non attraverso lo schermo del suo smartphone. Il problema è che calcano troppo la mano e rendono il prodotto una parodia di una parodia. Le battute e le situazioni che dovrebbero suscitare ilarità sono spinte troppo al limite e per lo più stonano; la scena finale, che dovrebbe suscitare tenerezza e spunto di riflessione, dà un risvolto banale e scontato al rapporto tra Eliza e Henry, facendo intendere un futuro coinvolgimento emotivo dei due (personalmente ritengo che avrebbero potuto dare un tocco di originalità allo show se tra i due non ci fosse nient’altro che astio).
L’unica nota positiva, ma che non basta assolutamente a risollevare le sorti di questo schifo, è la buona alchimia tra Karen Gillian, che comunque incarna bene i panni di Eliza, e John Cho. Se siete alla ricerca di una sit-com easy vi conviene cercare altrove, questa non fa davvero per nessuno…
PRO:
- Buona alchimia tra gli attori
- Pessima sceneggiatura
- Potenziale comicità di alcune situazioni rovinata da battute troppo brutte per essere vere e troppo marcate per far ridere
- Totale mancanza di spessore dei personaggi, Eliza in primis che sembra una parodia di una parodia
Pilot 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Beh, a me non è dispiaciuto, innanzitutto perché c'è Karen, che è sempre una bella presenza! Ho letto prima la recensione e non l'avevo visto, così mi è venuta la curiosità e l'ho cercato, dopo averlo visto ho la voglia di vedere il seguito, che se ho ben capito avverrà per Natale o giù di lì. Ma aspetto, e anche fiducioso, il coinvolgimento emotivo tra i due è ovviamente ovvio, se no che gusto c'è? Non mi sento di stroncarlo in toto, in giro c'è di peggio, secondo il mio punto di vista. E ringrazio Valentina (bel nome!) che con la sua recensione me lo ha fatto scoprire. E poi, dopo averlo visto, qualche giorno fa, sto ancora canticchiando Bad Romance!