Gotham 1×15 – The ScarecrowTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Every man and woman on the planet. We’re all standing at the edge of the abyss paralyzed by fear.”

Sapevate che questa prima stagione di Gotham, inizialmente, doveva essere composta da soli sedici episodi? Di fatti, dopo la messa in onda delle primissime puntate, FOX ha fatto bene i suoi calcoli e vedendo i grandi numeri racimolati con la messa in onda del pilota, il network televisivo ha tenuto fede alla più famosa peculiarità dell’animale da cui prende il nome: si è fatta furba e ha ordinato la produzione di altri episodi, arrivando quindi alla cifra tonda (serialmente parlando) di ventidue episodi. Il tutto anche a causa/per merito del cambio ai vertici del canale.
A livello aziendale (perché a conti fatti, la FOX, è un azienda) è una mossa impeccabile, poiché il network televisivo ha esaminato attentamente le potenzialità del suo prodotto e ha ben pensato di sfruttarlo per ottenere nuovamente questi risultati; del resto, vogliamo ricordare che il “Pilot” è stato visto da ben 8 milioni di spettatori: cifre che fanno indubbiamente giare la testa e fanno fare, ai vertici della società, i propri calcoli, mentre Fantozzianamente si sfregano le mani con la lingua di fuori. Vedendo nel prodotto in cui ha investito (e sta ancora investendo) dei risultati concreti, ha dunque preso la legittima decisione di allentare il guinzaglio e dare a Gotham più spazio di manovra, offrendogli più episodi e più possibilità di raggiungere nuovamente le cifre da capogiro qui sopra citate. Che poi il canale stia facendo male con ogni prodotto seriale e non solo con questo è un altro discorso…
Tutto questo preambolo al gusto di marketing economico, sembra un discorso un po’ “malvagio” e interamente mirato ai soldi? Uno di quei discorsi, insomma, da capo delle multinazionali malefiche dei film anni ’80? Si, lo è. Perché dove l’economia, a livello potenziale, si dimostra vincente, a livello effettivo viene schiacciata dall’arte: senza se e senza ma. Ammesso e concesso che non avremo mai conferme assolute su come sono andate davvero le cose e, sempre ammesso e concesso, che non avremo mai assoluta conferma delle iniziali intenzioni della crew coinvolta in Gotham, le prove sono davanti ai nostri occhi: non ci vuole il miglior detective del mondo per capire che la mossa della FOX ha scavato la fossa al serial Batmaniano.
Purtroppo l’azienda, alla vista dei mother fuckin’ money (come direbbe l’attore che parodizza Michael Bay in quell’episodio di Epic Rap Battle Of History) non ha visto nient’altro che verde, dimenticandosi che non produce pantofole, ma serie tv: un prodotto strettamente collegato all’emisfero destro del cervello, dove opere artistiche come fumetti, film, telefilm, romanzi et simila prendono vita. In questa realtà del cervello, le mere leggi e regole delle materie scientifiche come la matematica o l’economia, cadono impietose come tedeschi nella battaglia di Verdun, poiché la creazione delle suddette passa attraverso un processo di caratterizzazione che trascende da qualsiasi freddo metodo scientifico; certo, serve una certa logicità di maturazione e svolgimento narrativo plausibile degli eventi, ma queste sono cose che si imparano con un continuo esporsi alla materia (traduzione: leggendo e guardando).
Alla luce di ciò, anche se (ripetiamo) non sapremo mai quali erano inizialmente i piani dello show, è fin troppo palese che Gotham aveva progettato la sua prima stagione con i suoi compatti sedici episodi complessivi, dove tutto si sarebbe svolto con sincera e genuina linearità; ma con il rinnovo degli episodi, ha dovuto cambiare piano, allungando il bordo fino a farlo disgustosamente annacquare, magari costringendosi ad anticipare i tempi su certe evoluzioni della trama e l’introduzione di certi personaggi.
“The Scarecrow” è l’episodio manifesto di questa situazione, dove poco o niente si salva per davvero. La spiegazione delle origini dello Spaventapasseri, benché ci regali qualche gradevole esercizio di stile in CGI (che omaggia la regia di Christopher Nolan quando presentò il villain in Batman Begins), è un’introduzione del personaggio decisamente superflua, poiché va ad aggiungersi a questo superaffollato condominio di personaggi attualmente in hiatus e non ancora approfonditi come si dovrebbe, finendo per essere semplici volti di facce conosciute ricorrenti (vedi la piccola Ivy); se avessero aspettato magari la già confermata seconda stagione e avessero usato, per questo episodio e il precedente, qualche personaggio in giro a oziare e introdotto tanto per far numero, sarebbe stato meglio. O magari, introdurre lo Spauracchio (come presentato nelle prime edizioni Italiane dei fumetti di Batman) sacrificandone un altro (per esempio, l’ormai senza senso e fastidiosa Fish) sarebbe stato ancor più apprezzabile. Qualche momento di leggera epicità lo regala, poi, “l’incontro” tra il Pinguino e Edward Nygma, non tanto per quello che i due rappresenteranno in futuro, ma per la posizione di onniscenza in cui si mette lo spettatore; ricordiamo che i due personaggi non sanno niente l’uno e dell’altro, ma lo spettatore sì e questo gli permette di cogliere tutti i riferimenti che i due futuri nemici di Batman non colgono dell’uno e dell’altro, come la passione del futuro Enigmista per gli indovinelli.
Tutto il resto, invece, è la rappresentazione telefilmica dell’espressione “croce e delizia”: momenti che possono, o meglio potrebbero, regalare qualche sviluppo concreto, rovinati dal semplice fatto che non si può avanzare più di tanto con la trama perché ci sono altri sette episodi da riempire. E perché ci sono altri sette episodi da riempire? Tornate ad inizio recensione, ed entrate anche voi in questo circolo vizioso che è diventato Gotham.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDThe Flash e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata

  1. Oswald’s è il nome ufficiale che da il Pinguino al suo locale. Magari poi nel serial verrà cambiato in futuro, ma nei fumetti è più conosciuto come Iceberg Lounge.
  2. Forse non è stato intenzionale, ma è possibile che Chief Judge sia un riferimento a Quentin e Jeb Turnbull, personaggi direttamente presi dai fumetti di Jonah Hex.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incubi in CGI dello Spaventapasseri
  • Momento Edward Nygma/Pinguino
  • Introduzione dello Spaventapasseri non così necessaria, dopo tutto
  • Fish Mooney e tutta la sua sidestory
  • Tutto il resto, in sostanza

 

Nella speranza che sia solo un momento, Gotham sembra aver ormai perso il mordente con cui riuscì ad imporsi nel palinsesto invernale 2014, perdendosi sempre di più in se stesso.
 

The Fearsome Dr. Crane 1×14 5.80 milioni – 1.9 rating
The Scarecrow 1×15 5.63 milioni – 1.8 rating

 

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