Ci sono molti fattori per valutare la qualità narrativa di una storia. Senza entrare troppo nel dettaglio, perché bisognerebbe tenere conto di molti elementi a partire da quale media narrativo si tratti (fumetto, telefilm, film ecc.), una grande trama la si riconosce sopratutto sul controllo che l’autore ha su di essa. Ovviamente, tutti gli altri fattori come l’assenza di buchi logici nella storia, dei personaggi accattivanti e delle minacce reali e tangibili, fanno sicuramente brodo e si pongono come essenziali per la buona riuscita della stessa. Però ci sono delle volte in cui la storia, così ricca di spunti e qualità, finisce per essere così vasta e corposa (o anche così povera e scarna) da sovrastare completamente anche l’autore, finendo per sfuggirgli di mano e trasformare il tutto in una accozzaglia incomprensibile di dialoghi ed eventi a casaccio. Quello che aveva stupito più di tutti Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. all’inizio della 2° stagione, era proprio questa caratteristica, unita alla presa di coscienza della licenza che tutt’oggi utilizza per raccontare le sue trame. Cosa differenzia, dunque, questa puntata dalle precedenti? Semplicemente che, nel caso qualcuno avesse avuto dubbi sul controllo da parte degli autori sulla trama, “The Frenemy Of My Enemy” dovrebbe vaporizzarli tutti.
La diciottesima puntata della seconda stagione trova la sua origine dalla fusione di una o più sottotrame, che a suo tempo vennero affiancate a storyline portanti e di maggior importanza negli episodi precedenti; basti vedere quanto fatto la scorsa volta con “Melinda“, il cui episodio è stato interamente dedicato al passato di May, salvo quei momenti incentrati sulla Fury’s Toolbox che, da quanto visto qui, si possono definire quasi un “prologo” degli eventi a cui abbiamo assistito. Però, come sua gradita deformazione professionale, il serial ABC/Marvel Studios decide di fare di più e fa confluire in questo lago narrativo altre trame, come la sidestory dedicata a Ward e Skye; insomma, possiamo quasi considerare “The Frenemy Of My Enemy” un punto di ritrovo in cui tutte le storie all’attivo si danno appuntamento, per dare vita ad una puntata dalla natura fortemente imprevedibile, dal set-up costantemente in mutamento e dai risvolti inaspettati. E infatti, se dovessimo descrivere quest’episodio in sole due parole, “imprevedibile” ed “elettrizzante” sarebbero proprio le nostre elette.
In questo crocevia narrativo che è “The Frenemy Of My Enemy” compaiono praticamente tutti i personaggi principali dello show e, chi più e chi meno, si rende partecipe di grandi sequenze all’interno dell’episodio, riuscendo a confezionare memorabili momenti. Il segreto di una puntata così riuscita, non è stato tanto la moltitudine di protagonisti presenti, alcuni ripresi anche dalla passata stagione (vedi Deathlok), quanto più dove quest’ultimi sono stati piazzati all’interno della scacchiera e con quale altro personaggio sono stati affiancati: di fatti, le parole “imprevedibile” ed “elettrizzante” non sono state scelte a caso per descrivere l’episodio, ma su una attenta visione delle dinamiche mostrate nelle varie storyline presentate in questa diciottesima puntata. Basti pensare alla collaborazione che spicca di più in tutto l’episodio, quella tra Ward e Coulson, la cui accattivante chimica dona alle dinamiche tra le due fazioni una scoppiettante miscela, che spazia dal quel retrogusto amarognolo di collaborazione forzata, all’eccitazione nel vedere sette personaggi forti e maturi dare vita ad un team-up con i fiocchi; infatti è proprio nella creazione di questa interazione che si viene a creare una situazione interessante, dato che il lato altamente capace e professionale degli agenti va a scornarsi con il lato personale, fatto di conti in sospeso e di un implicito odio che molti rispettivi membri del Ward’s Team e del Coulson’s Team provano l’un l’altro. È proprio il conoscere a menadito la composizione chimica dei caratteri dei protagonisti che permette allo show di sapere con quale elemento mischiarli e creare densi momenti di intrattenimento basati sulle relazioni interpersonali; una volta messi i personaggi nei punti interessati, il resto è tutta discesa e i protagonisti finisco per camminare e muoversi all’interno della trama quasi da soli.
Parallelamente alle mosse messe in piedi dall’indesiderata collaborazione tra Ward e Coulson, abbiamo le sconclusionate dinamiche padre/figlia tra Calvin e Skye/Daisy: la seconda storyline portante della puntata, caratterizzata da una certa dose di imbarazzo a causa della strana relazione venutasi a formare tra i due, anch’essa però interrotta da eventi al di là del loro controllo e dall’incontro/scontro con la trama che vede protagonisti Ward, Coulson e i suoi membri. I segmenti tra il futuro Mr. Hyde e la futura Quake non sono solo dediti a creare una chimica intrigante, ma anche a dare l’opportunità allo spettatore di immedesimarsi in Skye/Daisy ed umanizzare la figura di Calvin Johnson, che Kyle MacLachlan sta interpretando con sempre più empatia e bravura, dando prova di divertirsi come un bimbo alle giostre nel ruolo dell’instabile padre della neo-Inumana. Tuttavia, c’è da dire che la compassione provata dalla figlia di Cal è riuscita ad ingannare solo suo padre, dato che anche un cieco avrebbe capito che tutte quelle parole, che lasciavano intendere un’apertura mentale e una profonda comprensione, erano solo un suo stare al gioco: insomma, sotto quel punto di vista, poteva esserci un po’ più d’impegno (visto che il saper fingere, per una spia, è fondamentale).
Ma detto questo, è inutile girarci intorno e sfuggire al nocciolo della questione. Tutto quello che abbiamo visto in “The Frenemy Of My Enemy” e che ha reso speciale questa puntata, caratterizzata da un continuo rimescolamento delle carte in tavola e un susseguirsi di colpi di scena, grandi sequenze e un cliffhanger finale spiazzante, è stato possibile grazie al totale controllo che gli showrunner Jed Whedon e Maurissa Tancharoen hanno sulla loro creatura, permettendogli di costruire e decostruire gli eventi narrati più e più volte in una sola puntata. Per fare questo, ci vuole una certa tecnica, ma sopratutto, una buona padronanza della stessa.
- “The Frenemy Of My Enemy” è stato pubblicizzato dalla Marvel Comics con un’immagine promozionale realizzata da Nathan Fox. Cliccate qui per visualizzarla.
- Nonostante nell’episodio, affiancato in basso a destra, comparisse il logo dei Vendicatori, questo non è un tie-in ad Avengers: Age Of Ultron ma solo un semplice reminder ai telespettatori che la proiezione al cinema è imminente. Per chi non lo sa, il seguito di Avengers uscirà in USA solo il 1° Maggio 2015, mentre in Italia è stata anticipata l’uscita al 22 Aprile 2014. Tuttavia, viene citato svariate volte il Barone Von Strucker, celebre villain di Capitan America e di Nick Fury che comparirà di Age Of Ultron, creando comunque un collegamento tra l’episodio e la pellicola.
- La Echidna Capitol Management è una compagnia inventata appositamente per lo show.
- Scopriamo che il nome completo di Cal è Calvin L. Johnson. Alcune frasi, però, lasciano presagire che Cal l’abbia legalmente cambiato dal suo cognome originale: Zabo.
- È la prima volta che sentiamo il vero nome completo di Skye: Daisy Johnson.
- Alcuni fan hanno teorizzato su Internet che la voglia di Cal di pasticcini e caffè sia un riferimento/omaggio al personaggio di Dale Cooper, protagonista di Twin Peaks: il serial di David Lynch in cui l’attore che interpreta Mr. Hyde (Kyle MacLachlan) è diventato molto famoso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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3.90 milioni – 1.5 rating
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The Frenemy Of My Enemy 2×18
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4.45 milioni – 1.6 rating
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Che inaspettato ritorno di Ward :O
Deathlok lo sapevo perchè alcune pagine facebook lo hanno rivelato tranquillamente nella homepage -.- , però io non mi leggo mai nessuna anticipazione o altro, così arrivo a mente libera. 😀
Domani andrò a vedere AGE OF ULTRON, quindi avrò potenziali spoiler sulla puntata 2×19 che immagino sarà ambientata poco prima del film hahaha..ma va bene così, non posso aspettare un'altra settimana.
Mi piace questo continuo riferimento al Barone Von Strucker e al dottor List.
Magari l'hai notato anche tu che la foto del viso nella scheda di Strucker è presa pari pari da un fermo immagine della scena vista ne IL SOLDATO D'INVERNO….diciamo che è niente se paragonata alla continua scena di THOR 2 presa dal trailer…hehe
Ciao Luca e grazie per il commento!
Per la questione di Deathlok, diciamo che sta volta hanno fatto i bravi, perché quello che per noi è stata una "anticipazione", per i siti USA era invece un semplice report di fine episodio. Siccome da noi arriva sempre dopo, è da classificare come spoiler infame. Però, fortunatamente, sono riuscito a driblare il tutto 😀 La prima volta però, in cui comparì Deathlok, quello si che fu spoiler (la puntata era "TRACKS", se cerchi sul sito abbiamo la recensione anche di quella con i consueti riferimenti 😉 )
Purtroppo non saprei per gli spoiler di Avengers: Age Of Ultron, ma è molto probabile che si comportino come il tie-in dello scorso anno di Captain America: The Winter Soldier.
Si non male, ma rischiano di diventare pedanti xD per la scena l'ho notata anche io, ma nella rece non ho detto niente perché non era così spudoratamente riciclato come appunto la scena che hai citato 😉