“About 700 years ago, a nun locked herself away after having “Visions of Darkness.” After a few decades squirreled away by herself, she emerged with this.
Each page is made out of slices of her own skin written in her blood. According to the notes I found, it’s been owned and used by cults, covens, and the Vatican had it for a while. There’s a spell inside that thing for everything. Talking some black mass, dark magic, end-of-times nastiness.”
Se come prevedibilmente, e giustamente, siete già andati a scorgere il voto dato alla puntata e siete scoppiati in una risata nervosa, sappiate che c’è una spiegazione logica. Senza alcun dubbio “Book Of The Damned” è uno degli episodi migliori di questa stagione e, considerando il fatto che i restanti 17 sono stati di un livello veramente basso, non ci si deve meravigliare più di tanto. Tuttavia, per vostra informazione, ogni stagione viaggia su un binario a sé stante e allo stesso modo anche la valutazione degli episodi è resettata ad ogni premiere, pertanto la mera sufficienza (3/5 Emmy) di una puntata in una determinata stagione non corrisponde per forza ad una sufficienza stiracchiata se la stagione di appartenenza ha un altro tenore (per ogni altro dubbio le Fuck U sono sempre d’aiuto). Tutto questo per chiarire che i 4,5 Emmy elargiti alla puntata hanno un peso che va valutato in prospettiva alla stagione.
Chiarito il fattore voto bisogna dare atto agli sceneggiatori che forse hanno trovato un modo per risollevare le sorti della stagione. In maniera del tutto priva di pathos, in “There’s No Place Like Home” si era iniziato a parlare di un fantomatico libro in Toscana che sarebbe potuto risultare utile per risolvere il problema del marchio, non ci si era praticamente posti alcun quesito a riguardo, consci, erroneamente, che sarebbe finita in un nulla di fatto. Al contrario invece gli sceneggiatori sembrano voler cogliere tutti in contropiede con un Carver pronto ad orchestrare un finale di stagione totalmente incentrato su questo Book Of The Damned, una sorta di Necronomicon alla H.P. Lovecraft.
L’introduzione di questo manufatto è una svolta narrativa duplice perchè da un lato permette di vedere la luce alla fine di questo tunnel chiamato Mark Of Cain, dall’altro introduce finalmente un nemico che si differenzia dagli altri sia per numero che per tipologia: la famiglia Styne. Come detto dall’inizio della stagione, uno dei grossi difetti che si sta riscontrando quest’anno è l’assenza di una figura di riferimento capace di incutere timore e rispetto o che, al più, sia in grado di garantire una buona dose di odio da parte degli spettatori. Crowley ormai non rappresenta più una minaccia, Metatron potrebbe, ma è meno potente di quando lo si era conosciuto, mentre Rowena si fa sì odiare ma al contempo non rappresenta poi tutto questo pericolo e, considerando il cliffhanger, si può ancora “peggiorare”: insomma la necessità di una famiglia dedita alla magia nera da secoli si è fatta sentire.
“Book Of The Damned” è una boccata d’aria fresca per molti versi e non si può negare che sia arrivato troppo tardi in una stagione priva mordente. Castiel ritorna finalmente ad avere la sua Grazia dopo oltre un anno e mezzo, visto che tutto era partito nel season finale dell’ottava, e questa è una cosa con cui si è giocato fin troppo, quindi risolverla, seppur con colpevole ritardo, è un’ottima mossa verso la redenzione della serie. Al tempo stesso inoltre è rispuntata fuori anche la Daemon Tablet, segno che c’è ancora qualcosa da dire a riguardo, per fortuna. Tuttavia è proprio questo Book Of The Damned a garantire maggiore spessore sia all’episodio sia al futuro della stagione, questo ed il fatto che fortunatamente gli sceneggiatori non gli abbiano dato realmente fuoco, confermando quindi la scelleratezza della loro indole.
Un diciottesimo episodio di questo tenore era necessario per dare uno scossone alla serie e risollevare il morale dimostrando che “Inside Man” tutto sommato non era solo un miraggio nel deserto dei filler faciloni. Da qui a dire che la 10° stagione si possa guadagnare la sufficienza siamo ancora lontani, tuttavia la speranza è l’ultima a morire e se si continua su questo tenore l’ombra di una Sera Gamble 2 può essere tranquillamente spazzata via.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Inside Man 10×17 | 1.70 milioni – 0.6 rating |
Book Of The Damned 10×18 | 1.76 milioni – 0.6 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.