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The Following 3×07 – 3×08 – The Hunt – Flesh And BloodTEMPO DI LETTURA 5 min

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Joe Carroll è la peggior forma di cancro. Ha plasmato un esercito di assassini, ha ucciso dozzine di persone. Alcune di esse erano mie amiche.

Come è giusto che sia, mantenendo le care e buone abitudini, The Following si ripresenta ai nostri occhi con il caratteristico tema procedurale carico di no-sense, scene estremamente discutibili, reazioni portate completamente fuori dalla norma. Ciò che infastidisce maggiormente è l’aspettativa con la quale il personaggio di Theo, buon padre di famiglia all’apparenza, ma killer spietato nella sua intimità, ci era stato presentato: “il miglior studente di Strauss“, una macchina perfetta, super intelligente, super furbo, praticamente impossibile da catturare o da avvicinare. Quanti episodi ci sono voluti per costringerlo a delle mosse disperate e metterlo in fuga? Due banali episodi pieni di nulla. Per la precisione si tratta del nulla protratto per l’intera durata di entrambe le puntate, non roba da poco insomma.
Certo, la trama si potrebbe dire che procede, considerata la fuga-inseguimento nei confronti di Theo, ma se anche quello che doveva essere il migliore sulla piazza, in due banali episodi viene scovato, cosa realmente ha ancora questa serie da raccontare agli spettatori? Cosa ci verrà presentato con il procedere del tempo? Un nuovo nemico ancora più forte, bello e furbo? Sembra di essersi ridotti alla trama di Dragon Ball alla ricerca di un cattivo più cattivo di quello di prima.
Ma analizziamo alcune delle scene madre di queste due strepitose -ironia- puntate.
“The Hunt” parte subito benissimo e ci concede un’ulteriore dimostrazione della stupidità dei Marshall che, avvolti dalla nebbia più totale (The Mist e Silent Hill, zero in confronto), vengono massacrati da un solo uomo armato d’accetta. Per poter comprendere la reale stupidità della scena occorre visionarla con attenzione, è impossibile rendere lo stesso pathos di no-sense spiegandola a parole.
Per una questione di climax, saltiamo a “Flesh And Blood”. L’episodio sembra voler analizzare il personaggio di Gina Mendez, la donna che vediamo sposata in “New Blood“. Occorre scrivere “sembra”, appunto, perché a conti fatti non è così: l’agente dell’ FBI non viene mai, per entrambe le due stagioni in cui appare, presa in considerazione: si tratta di un personaggio più che secondario preso in esame semplicemente per volerle dare un certo tono (così come era stato fatto per l’agente Clarke, poi deceduto nell’episodio stesso in cui viene preso in esame).

La domanda che ci si pone quindi, mentre si sta guardando l’episodio è, visti i precedenti, anche l’agente Mendez verrà eliminata facendola morire? Ebbene a quanto pare no, semplicemente decide di lasciare l’FBI perché “ha chiuso” con esso. Ora, già gli sceneggiatori hanno voluto inserire all’interno della trama i dubbi morali ed etici di Max riguardo l’uccisione di Lily Gray quando si poteva evitare il tutto in maniera più semplice, ma che ci si soffermi su un personaggio mai preso in considerazione è ancora peggio.
Prima di procedere alla presentazione madre del no-sense che agiterà il sonno degli spettatori per molto tempo, svegliandoli e facendoli correre in bagno per sfogare i propri bisogni inespressi, è d’obbligo sottolineare come il look di Theo che impersona Sam Lewis, assomigli a Maurice Moss di The It Crowd.
In “The Hunt, quasi in conclusione di episodio, abbiamo la rappresentazione dello schifo per questa serie: Max, ancora ferita e barcollante per il dolore, si aggira per gli uffici completamente bui della Manitech Security. Theo la segue da vicinissimo brandendo un coltello pronto ad ucciderla. La scena dura per intero circa tre minuti di angosciosa sofferenza, che si concludono con l’arrivo della polizia e la non morte di Max. Tralasciamo per un attimo il solito problema della polizia in The Following -che anche qui giunge agli uffici a sirene spiegate e lampeggianti accesi- ma Theo, che ci viene presentato come il cattivo per eccellenza, ha mille momenti ed occasioni per liberarsi della ragazza, ma non ne approfitta. Cosa ha fatto il povero spettatore per meritarsi tutto questo schifo seriale che ci viene propinato dai cari sceneggiatori?
Ma ovviamente Max non poteva morire, altrimenti Ryan e la sua squadra non avrebbero mai potuto identificare il killer non avendolo mai visto e non avendo nemmeno una sua fotografia. La scena in cui al pc scompaiono tutte le foto di Sam Lewis è davvero ben costruita per come serva a sottolineare l’alto ingegno dell’uomo, ma una domanda sorge spontanea: perché nessuno preme i tanto cari tasti CTRL-ALT-STAMP sul pc per poter salvare lo screen del desktop in memoria, prima che la fotografia scompaia?
Da saltare a piè pari gli altarini tra Joe e Ryan che si sognano a vicenda: sarebbe gradito che la serie non venisse infarcita di queste sciocchezze. E’ noto che i due sono legati indissolubilmente, ma evitare queste patetiche riprese gioverebbe a mantenere un minimo di dignità.
Questo è un dettaglio, The Following fallisce anche nelle cose base, inutile addentrarsi troppo.
Questo lavoro ruba l’anima, Ryan. Dovresti uscirne anche tu, vivere la tua vita“: sostituite “questo lavoro” con “The Following” ed avrete il più utile consiglio che mente umana potrebbe mai darvi.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena di Joe che fugge di prigione: l’unico sangue che scorre, scorre in sogno
  • Sogni di Joe e Ryan
  • Gina Mendez analizzata come fosse un personaggio principale
  • “Il miglior studente di Strauss”
  • Scena Max e Theo agli uffici della Manitech
  • Dell’uomo con il cranio aperto in “Flesh and Blood” non ne parla nessuno?
  • Intelligenza generale della polizia americana, sia semplice, sia i Marshall
Gli sceneggiatori si ricorderanno mai di aver ancora da parte Mark? L’unico, comunque, ad essere sopravvissuto al massacro perpetrato dagli sceneggiatori con le loro penne.
Reunion 3×06 3.28 milioni – 1.1 rating
The Hunt 3×07 2.95 milioni – 0.9 rating
Flash And Blood 3×08 3.46 milioni – 1.1 rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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