Lo scorso episodio, bollato come uno dei punti più fiacchi di questa sesta stagione, ha comunque dimostrato una cosa: la fantasia malata dei bei tempi è tornata in grande stile. Se infatti poco avevano fatto ridere alcune soluzioni, inserire il main sponsor della serie come protagonista dell’episodio ha dimostrato di che pasta è fatta Community. Ed “Intro To Recycled Cinema” sceglie di sparare ancora più in alto. Dovessimo soffermarci sulla comicità pura, non si avrebbe granché di cui parlare. Ma, talvolta, non è questo ciò che deve cercare il vero fan di Community. Riprodurre senza limite alcuno, dentro un college, gli stereotipi più o meno scontati del mondo cinematografico: quella è la vera abilità che più volte è stata esibita con orgoglio.
Questa sesta stagione ha dimostrato di essere auto-riflessiva, nostalgica, delirante e scattante, ma con la 8×06 si è anche dimostrato che, a piccole dosi, un minimo filone narrativo viene fatto emergere. Ben Chang, nel suo percorso costellato da numerose crisi di identità, aveva recentemente trovato un possibile sbocco da attore, ed è un attimo che un bizzarro tormentone lo consacri a nuova star.
Ma è anche un attimo prima di prendere uno dei personaggi storici, simulare una sua dipartita, e dare inizio ad un viaggio delirante all’interno del mondo di Greendale, oggi set di un bizzarro esperimento sci-fi. Analizziamo due di questi aspetti ed avremo un quadro generale su ciò che questo episodio ci ha voluto dire.
Simulare la dipartita di un personaggio storico. Visto l’andazzo della nostra comedy preferita, chiunque avrà pensato/temuto che si fosse trovata una scappatoia per far approdare l’estroso personaggio di Chang in altri lidi. La scena finale dimostrerà il contrario, ma la suggestione è comunque forte. Sebbene “Intro To Recycled Cinema” sembra regalare il classico (ma originale) esercizio di stile alla Community (esempi storici hanno visto i personaggi trasformati in cartoni animati – nel peggiore dei casi – o protagonisti di una lotta all’ultimo sangue per vincere una gara di paintball – nel migliore), non manca l’ormai classico momento di riflessione sui tempi andati. Jeff in preda ad una crisi interiore associa il taglio di una sua scena da solista ad un suo fallimento professionale. Come avere fiducia, se persino Chang è arrivato ad Hollywood? Se persino Pierce ha ottenuto la morte? Sarà il dialogo con Abed a riportare equilibrio. Inutile (o forse no) ricordare come fu proprio una prima conversazione con il bizzarro compagno a dare il via a Jeff per “fondare” la community del gruppo di studio di spagnolo. Come non ricordare poi il confronto di personalità nella loro scalata al potere nel racket dei polli fritti? In buona sostanza, ciò che ci viene insegnato è che le cose avvengono per caso (e a caso): si possono fare mille piani ma avverrà sempre l’imprevisto e l’inaspettato. Il tutto si può anche leggere in modo diverso, almeno da come il dialogo originale pone la cosa: le idee possono essere originalissime e innovative, ma noi tutti ci ritroveremo a guardare Community per Alison Brie.
Bizzarro esperimento sci-fi. Finalmente Abed riesce a girare un film. Un film di merda, ma pur sempre un film. La dimensione studentesca ha lasciato il posto ad una dimensione aziendalista e per la prima volta le abilità di Abed vengono richieste in un contesto “utile” alla scuola. Interessante notare il passaggio dall’Abed-Gesù di diverse stagioni fa con il pragmatico e maggiormente razionale Abed attuale. Come detto prima, farsi “grillo parlante” di Jeff, riportando l’ex avvocato sul pianeta Terra, consacra la maturazione totale del personaggio. Il fatto che le brillantissime battute del novello regista, sparate a velocità supersonica, risultino ancora fresche rende meno amara la maturazione di Abed, coincidente con la dipartita di Troy.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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E mezzo voto in più per la scelta del costume di Annie.
Advanced Safety Features 6×07 | ND milioni – ND rating |
Intro To Recycled Cinema 6×08 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.