“Should never make deals with Winchesters, since they seem unable to hold up their end of the bargain. Well, is the Mark gone?
Yes.
Is Crowley dead?
No.”
Come nella tradizione più recente di Supernatural la 3° puntata ha lo scopo finale del risanamento di uno dei protagonisti: esattamente come accaduto l’anno scorso per Dean nella sua versione demoniaca, in questa spetta a Castiel la completa remissione per il ritorno allo status quo che tanto piace al procedurale di Carver.
Ammesso e non concesso che questo metodo “fast-healing” funzioni bene a livello sceneggiativo e recitativo, “The Bad Seed” è scritto come ogni terzo episodio per tirare le somme di quanto visto finora, fare il punto della situazione e dare un occhio a tutti i character più o meno rilevanti che sono attualmente in circolazione. L’utilità, messa giù così, è indubbia, perchè la chiarezza nella mitologia di una serie che ha 11 anni di vita è la base per la buona riuscita della stessa, tuttavia non si può negare che questo modus operandi ciclico sia ormai prevedibile e di conseguenza deleterio per lo spettatore più attento. L’episodio o gli episodi filler sono a questo punto dietro l’angolo, come vuole la tradizione.
Castiel: l’angelo impazzito che cammina come uno zombie
Premettendo che di un Castiel così non se ne poteva già più, la sua guarigione arriva nel più classico dei modi e senza tante preoccupazioni. Nessuna aveva mai pensato che Carver avrebbe lasciato morire così il personaggio di Misha Collins, praticamente il terzo fratello Winchester (escluso Adam) e quindi fondamentale per l’equilibrio narrativo della serie. Sapendo ciò, il prolungamento della sua insanità mentale appare come un mero riempitivo volto alla caccia e relativa apparizione di Rowenta, per chi non si accontenta, Rowena.
Tra le varie ragioni che “mantengono in vita” Castiel c’è sicuramente il collegamento diretto con il Paradiso ma anche la storyline legata a Metatron che ritornerà prepotentemente a farsi sentire per la gestione di Amara.
Tripadvisor: nuovo all you can eat di anime apre all’Inferno
Amara, altresì nota come The Darkness, è un problema, un bellissimo problema. È esattamente il big bad che Supernatural andava cercando sin dai tempi di Lucifero: potentissimo, spietato, dannatamente impossibile da affrontare. Il continuo parlare di Dio come di un character regala una sensazione bellissima, soprattutto a tutti coloro che sin dalla 200° puntata vedono in Chuck quel Dio che in Paradiso è sparito da parecchio tempo.
The Darkness è per ora un personaggio abbastanza ridimensionato, come è giusto che sia alla 3° puntata della stagione, come è giusto che non lo sia intorno alla 20°. In fin dei conti l’idea di farla “rinascere” sotto forma di neonata è una trovata eccezionale perchè dà modo sia al pubblico che a Crowley di conoscerla e di capirne intenzioni e profilo psicologico. La gestione del personaggio è per ora il più grande cruccio che Carver si ritrova per le mani perchè un’entità del genere è sicuramente ingombrante e difficilmente dimenticabile. Parcheggiarla all’Inferno con Crowley come balia è un buon modo per guadagnare tempo ma non potrà essere una soluzione a lungo termine e questa è esattamente quel genere di notizia che gli spettatori sono lieti di sentire perchè indirettamente proibirà agli sceneggiatori l’abuso dei filler durante la stagione. Ovviamente il tutto nell’attesa che Dio ritorni irrompa prepotentemente in scena: “Well, God kicked this thing’s ass once before, right?” “Yeah, it’d be nice if he put down the Mai Tai and show up for work“.
Winchester back together
Era da molto tempo che Dean e Sam non si ritrovavano completamente a posto fisicamente e psicologicamente. Di fatto si potrebbe parlare di una situazione nuova e straniante per i due che, tra possessioni demoniache e fardelli biblici, ormai annoverano nel loro curriculum esperienze di ogni tipo. Come si diceva nella scorsa recensione, la sensazione che le cose stiano cambiando definitivamente c’è ed è palpabile per merito della morte di Death. La carta della morte-non-morte a questo punto non può più essere giocata e di fatto questo mette in un altra prospettiva anche la singola caccia al vampiro. Se per ora è stata solo accennata come cosa, sicuramente non mancherà occasione per rimetterla sotto i riflettori ed enfatizzare la nuova situazione.
Proprio per questo motivo la surreale situazione di calma e serenità che riguarda i due fratelli deve essere vista in quest’ottica, ovvero come un passo in più verso quel ritorno alle origini della serie in cui la morte rappresentava effettivamente un evento definitivo. Affrontare The Darkness in questa situazione è quanto di meglio si potesse chiedere, dal punto di vista televisivo, rimane solo da vedere come si vorrà procedere. Di fatto ora, dopo la doverosa prefazione della stagione, c’è carta bianca per sviluppare qualsiasi tipo di storyline.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Form And Void 11×02 | 1.85 milioni – 0.8 rating |
The Bad Seed 11×03 | 1.59 milioni – 0.6 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.