“The worst part wasn’t being small, it was that everything else was so big. The explosion at Palmer Tech tossed me into an abandoned construction site. The cockroaches were the size of golden retrievers. I’m not exaggerating.”
“Uh, I think we don’t need to know that, really.”
“Ah, the entomologist in me was actually really fascinated. I mean, you can’t appreciate the size of the mandibles until the…”
“Mmm, mmm, no, I’ve heard enough.”
La fretta è una cattiva consigliera. Fare tutto velocemente, magari con superficialità, abbassa chiaramente il valore dell’operato e di conseguenza non rende pienamente merito al valore dell’opera conclusa. I dettagli devono venire per forza meno, la rifinitura non viene nemmeno contemplata, tutto viene svolto in rapida successione pur di arrivare alla conclusione. Succede questo quando si hanno talmente tante storie da raccontare e soltanto 40 minuti di tempo a disposizione. Si, 40 minuti per 23 episodi a stagione però.
Quando uno dei ricordi più nitidi alla fine della visione di “Lost Souls” è la chiacchierata di Ray sugli scarafaggi della grandezza di un golden retriever, si capisce che qualcosa è effettivamente cambiato rispetto a 4 anni fa ma anche rispetto alla scorsa stagione. Il clima che si respira in Arrow è più leggero, meno dark e più frivolo da un certo punto di vista e non sono certo le battute e la parlantina di Felicity la causa di tutto ciò. La sensazione che Arrow si stia “commercializzando” per la platea del network che lo trasmette un po’ c’è, e, se non al pubblico di The CW, c’è sicuramente una sorta di collusione verso il clima più cartoonesco del suo spin-off The Flash. Insomma Arrow è diverso, nel bene o nel male.
Questa leggerezza dei toni e questo susseguirsi degli eventi senza pensare troppo alle conseguenze (anche se qualcuno potrebbe averle avvertite già nella scorsa stagione) questa stagione, ed in particolare in “Lost Souls”, si respirano chiaramente. Arrow è diventato più frivolo, più “giocoso” se si vuole azzardare un aggettivo. L’oscurità che pervadeva le precedenti stagioni, specialmente le prime due, è definitivamente venuta meno grazie a delle grosse manate di vernice rosa che attualmente abbelliscono la stanza degli sceneggiatori. “Love is in the air” recitava una famosa canzone, come dargli torto.
Se in certi momenti della puntata (in particolare nella chiacchierata “in vivavoce” durante l’assalto alle Kord Industries) il litigio tra Oliver e Felicity risulta anche quasi interessante per via delle dinamiche e problematiche che provoca, il diabete a fine puntata è lo scotto che bisogna pagare. Già nelle prime stagioni tra triangoli amorosi, tradimenti nei flashback e flirt occasionali il lato sentimentale della serie era già emerso, per non parlare del finale patinato della scorsa stagione che vedeva Oliver e Felicity fuggire in macchina verso la felicità. “Lost Souls” però è un gradino sopra tutte le puntate aventi un filone romantico al loro interno perchè, di fatto, tutto passa in secondo piano di fronte a quella spessissima patina rosa che viene emanata dalla love story Oliver-Felicity. Tutto viene modificato per rivolgere ogni pensiero, ogni azione e ogni ripresa in funzione della crisi di coppia che i due stanno attraversando e, proprio per questo motivo, il peso specifico di tale litigio oscura tutto ciò che lo contorna. Non si teme per la vita di Ray (anche perchè già sappiamo da trailer e quant’altro che sarà vivo, vegeto e protagonista di Legends Of Tomorrow); non c’è il minimo interesse nei confronti di Sara che, anche a causa di una recitazione immonda di Caity Lotz, fa accompagnare la sua dipartita a suon di “grazie, era ora” e fragorosi applausi; non c’è nemmeno timore di qualche uccisione improvvisa perchè già sappiamo dalla premiere che gli sceneggiatori si riservano il colpo per (probabilmente) il midseason. La mediocrità regna sovrana.
Per apprezzare “Lost Souls” bisogna accettare il nuovo clima imposto da questa stagione e solo allora si potrà valutare l’episodio per quello che effettivamente è: una simpatica accozzaglia di eventi con protagonisti dei supereroi in costume che vagano per Star City per 40 minuti. L’immortalità regalata da scudi improvvisati durante l’irruzione dalle Kord Industries vale da sè l’idea che bisogna prendere per buone molti eventi, piccoli e grandi, per digerire l’intero contesto. Siamo di fronte ad una situazione in cui il mero intrattenimento vale più del semplice dettaglio che una volta faceva la differenza. Il continuo sormontarsi delle storyline (Ray-Sara-litigio “Olicity”-nuovo interesse amoroso di Thea-nuova love story Donna/Lance), così come la loro compressione in soli 40 minuti, rende evidente la necessità di bypassare tutta la veridicità che le avrebbe rese importanti se adeguatamente diluite. Ma Arrow ormai è così, prendere o lasciare. L’alternativa è accontentarsi in silenzio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Si, come detto nella recensione, l’accettazione della serie per quello che è diventata è il passo fondamentale che ogni spettatore di Arrow deve compiere se vuole continuare a vedere la serie. Accettando non di buon grado ciò che è diventato (considerando il potenziale sprecato della serie sarebbe da dar fuoco alla stanza di sceneggiatori), l’episodio si lascia guardare guadagnandosi una omertosa sufficienza. Si è visto di meglio e si vedrà di meglio.
Haunted 4×05 | 2.60 milioni – 1.1 rating |
Lost Souls 4×06 | 2.30 milioni – 0.9 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.