“I always wanted to be a good cop, but there’s no straight line to that. I always told myself that the end would justify the means, but now that I’m at the end, I can’t justify anything.
It happened so slowly, I didn’t realize, and so quickly, I never saw it coming.”
Poliziotti corrotti al grido di “il fine giustifica i mezzi”. È questo il filo conduttore di Shades Of Blue, nuovo action crime della NBC che vede Jennifer Lopez nei panni della protagonista Harlee Santos, una donna divisa tra la carriera di detective e il ruolo di madre single. Ordinata nel 2014 con una prima stagione di tredici episodi, la serie creata da Adi Hasak racconta la corruzione che coinvolge il dipartimento di polizia di New York, una squadra di poliziotti impegnati a compiere il proprio dovere attraverso strade più o meno legittime, pronti a sorpassare la linea della legalità pur di raggiungere il nobile fine di mantenere l’ordine nel proprio quartiere perché, appunto, per la squadra guidata dal tenente Matt Wozniak “the ends justify the means”.
Ricevere “mazzette”, consegnare un criminale alla banda avversaria piuttosto che dietro le sbarre, dividersi la merce sequestrata, coprire un pesante errore di un collega, diventano quindi tutte azioni accettabili per un bene superiore, che sia proteggersi a vicenda o mantenere l’ordine in città. Tutto questo castello di carte però, rischia di crollare quando il detective Harlee Santos, colta sul fatto intenta ad accettare una tangente, viene costretta dall’FBI a scegliere se collaborare con loro e quindi salvare sè stessa e di conseguenza il futuro di sua figlia, o continuare a proteggere la sua squadra con in primis la figura paterna del tenente Wozniak, che coordina e salvaguarda l’intera corruzione.
Ad una trama che non regala molti nuovi ed originali input, fa quindi da contorno la pesante scelta etica a cui, volente o nolente, viene sottoposta la protagonista, elargendo alla storia un’ambigua duplice visione della moralità. Sia chiaro, Shades Of Blue è anni luce lontana da qualsiasi paragone azzardato con The Shield, sono come il bianco ed il nero, quindi non fatevi strane idee: se c’è la Lopez come protagonista qualche domanda dovreste esservela già posta.
La difficile scelta della strada da seguire verso l’integrità a cui è sottoposta il detective Santos è ben rappresentata dalla performance di Jennifer Lopez, immedesimatasi validamente nel ruolo di affabile madre e risoluta poliziotta e che ben riesce a mostrare il dubbio interiore che è costretta ad affrontare, accompagnata poi da un altro personaggio ben raffigurato, ossia il tenente Matt Wozniak interpretato dal validissimo Ray Liotta. Troppo presto, invece, per definire gli altri protagonisti di Shades Of Blue, a partire dall’agente dell’FBI Robert Stahl, alla matricola Michael Loman, impersonati rispettivamente dagli attori Warren Kole e Dayo Okeniyi, che, almeno per quanto riguarda il “Pilot”, non riescono ad incidere. Drea De Matteo compresa.
Seppur il tema della corruzione non spicchi più di tanto per originalità, la trama che va designandosi sin da questo “Pilot” di Shades Of Blue potrebbe comunque raccontare una storia intrigante, se non fosse per quanto riguarda il destino e la scelta che vedono impegnata la protagonista; eppure i circa 42 minuti che compongono la series premiere peccano della mancanza di una sorta di incisività necessaria ad appassionarsi allo show. Con la prima scena che vede il personaggio di Harlee Santos alle prese con un’auto-confessione riguardo i suoi dilemmi morali, prima di tornare indietro e far partire il racconto 15 giorni prima, l’episodio sembra partire con lo stimolo giusto, suscitando una certa curiosità per ciò che potrebbe essere accaduto in quell’arco di tempo; tuttavia, questa precoce curiosità che emerge, non riesce a stabilizzarsi del tutto nel corso della puntata, fallendo miseramente nel momento cruciale: il cliffhanger finale.
Shades Of Blue non rappresenta nessuna novità dal punto di vista del poliziesco seriale medio, anzi. La presenza di un cast tutto sommato intrigante assicura allo show un po’ di quello spessore che la Lopez da sola non può garantire, visto e considerato che è stata messa lì solo ed esclusivamente in quanto produttrice esecutiva dello show e voluta chiaramente per attirare quella parte di pubblico che non si sarebbe mai avvicinata altrimenti ad un poliziesco. Con tutto il bene che si può volere a Jennifer Lopez, è comunque innegabile che la sua presenza sia legata a filo doppio dal ruolo di produttore esecutivo di Ryan Seacrest: un nome che da solo purtroppo dice molte cose.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Pilot 1×01 | 8.55 milioni – 1.8 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.