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In un mondo in cui il grande schermo è stato spodestato da quello piccolo, la serialità televisiva moderna sta sfruttando questo momento d’oro come meglio può, utilizzando ogni asso nella manica per avvicinare spettatori anche a digiuno da serie tv.
Tra questi assi c’è la trasposizione da un altro media (libro, fumetto, brochure informativa che sia) a quello televisivo, facendo si che il fan di quell’opera venga attratto dal buon nome dell’opera preferita. In questo specifico caso, The Night Manager sfrutta l’altrettanto buon nome del famoso romanziere John Le Carré, maestro del genere spy e autore del celeberrimo “La Spia Che Venne Dal Freddo” unita a due grandi nomi della recitazione: Tom “Loki” Hiddleston e Hugh “Gregory House” Laurie, pezzi da novanta del cinema e della televisione la cui sola citazione (e reputazione) basta e avanza per fare audience.
Parlando di questo pilota più nello specifico, partiamo proprio dal comparto recitativo dell’episodio e dal registro utilizzato per la trasposizione e modernizzazione del romanzo. Pubblicato in Italia con la traduzione letterale dal titolo originale (“Il Direttore Notturno”), il libro da cui è tratta questa unica miniserie di sei episodi venne pubblicato nel 1993, epoca in cui Internet era tanto fantascientifico quando Skynet e aggeggi come i cellulari erano gadget grezzi, rozzi e scomodissimi. Sembrerà forse una annotazione da precisino, ma il fatto che gli showrunner abbiano (ben) pensato di attualizzare il contesto narrativo della trama è segno di grande professionalità e voglia di ricalcare in tutto e per tutto il taglio realistico dell’autore originale. La scelta di importare la tecnologia odierna nella trama – che finora non ha visto particolari sconvolgimenti – è quindi da premiare, poiché evita al serial di inciampare in sequenze narrative ingenue; questi sono i piccoli, grandi accorgimenti che fanno la differenza tra un serial superficiale e uno attento ad ogni particolare.
Per il comparto recitativo, invece, ce la sbrighiamo in fretta, dato che non c’è proprio nulla da dire. O meglio, nulla che non sia già così ovvio anche allo spettatore. Ci troviamo davanti ad un livello recitativo altissimo e di grande qualità, dove anche le comparse più sparute e insulse riescono a farsi ricordare grazie a battute efficaci che avrebbero sortito metà dell’effetto se non fossero state pronunciate con la giusta interpretazione. Fra tutti, spiccano ovviamente le recitazioni di Hiddleston e Laurie i quali mostrano la loro abilità camaleontica nel riuscire a calarsi con passione in ogni ruolo. La cosa è anche impreziosita dal fatto che la regista di “Episode One”, Susanne Bier, utilizzi una tecnica prediletta da registi come Michael Mann: far comparire le star in pochissime scene e ben studiate, evitando così ogni possibile lotta tra galli; ovviamente vi è più attenzione sul personaggio di Hiddleston, Jonathan Pine, essendo il protagonista della storia.
E a proposito di questa, paradossalmente c’è tanto da dire sul contorno della serie, ma poco sul vero contenuto di The Night Manager e della sua storia, non perché si presenti già come un serial pessimo (cosa che non è) ma perché il pilota propinato da BBC è il concetto di “introduzione” reso episodio. Quello a cui ci troviamo di fronte è un open day della flora e della fauna del serial, oltre che alla spiegazione delle regole del gioco d’intrighi che Pine e Richard Roper andranno a giocare, rimandando sviluppi più vertiginosi e concreti nelle prossime puntate. Non che non succeda nulla nei cinquantasette minuti di pilota, ma quello che succede è sufficiente solamente per dare allo spettatore una larghissima anticipazione di quello che succederà prossimamente, oltre che un’idea più che generale della trama e tematiche trattate. Proprio per questo, “Episode One” si presenta come una puntata che potrebbe dividere il pubblico in due fazioni: chi si è lasciato piacevolmente ammaliare da queste emozionanti premesse e chi non si è fatto minimamente coinvolgere. Effettivamente, il pilota è stato costellato da momenti fin troppo anticipatori, promesse di future svolte narrative elargite in maniera massiccia e che potevano nettamente essere ridimensionati, fornendo forse qualche elemento più sostanzioso anche nel pilota.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La trasposizione televisiva di uno dei tanti romanzi di John Le Carré mette a segno la prima promozione, preferendo volare basso in questa prima puntata e rimandando svolgimenti più sostanziosi alle prossime. “Episode One” lascia piacevolmente soddisfatti per le anticipazioni di una trama che si prospetta ricca di colpi di scena e di atmosfere thriller, oltre che per un azzeccato cast (e relativa sentita recitazione). Però va anche detto che molte scene e fatti legati all’introduzione potevano essere tagliati: avrebbe aumentato la scorrevolezza e la sostanza dei contenuti dell’episodio, ma va bene così. Per la reputazione dell’autore originale e dei nomi coinvolti, diamo fiducia a The Night Manager.
Episode One 1×01 | ND milioni – ND rating |
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