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In questi ultimi anni, anche le reti generaliste americane, e in particolare la ABC, hanno trasformato i loro palinsesti nel segno dell’inclusione e della diversità, e questa nuova comedy con al centro le vicende di una famiglia con un figlio disabile, va esattamente in questa direzione.
Protagonisti della serie sono i Dimeo: la madre Maya (Minnie Driver), il padre Jimmy (John Ross Bowie) e i figli Ray (Mason Cook), Dylan (Kyla Kenedy) e J.J. (Micah Fowler), affetto da paralisi celebrale infantile che gli permette soltanto limitati movimenti del corpo e gli consente di parlare solo attraverso un sensore che indica le parole che vuole dire su uno schermo.
Il pilot, da buon pilot, introduce la famiglia e l’episodio ruota attorno alla decisione dei Dimeo di trasferirsi in un nuovo quartiere per la presenza di una scuola con maggiori servizi e assistenza per J.J. e su come questa decisione si rifletta sui fratelli e sui genitori. Dunque si nota come l’obiettivo primario sia quello di mettere al centro la vita della famiglia e come questa conviva con la disabilità di J.J., ponendo la disabilità come centrale ma messa in un contesto quotidiano e dando rilevanza anche agli altri componenti della famiglia Dimeo e alle difficoltà che incontrano e come riescono a superarle.
L’idea di parlare di disabilità in chiave comedy come tema centrale della serie è una scelta tanto importante, coraggiosa e originale quanto rischiosa ma in questo caso la forza la sceneggiatura, i dialoghi fluidi e ben scritti (soprattutto quelli di J.J. e Maya) e le performance attoriali sono all’altezza.
Interessante anche l’intenzione di esplorare come la disabilità viene affrontata e vissuta dal resto della famiglia e in particolare il focus di “P-i-Pilot” è sul fratello, Ray, che si sente trascurato e, ribellandosi, richiede attenzioni. Un approccio efficace, non scontato e affrontato adeguatamente per un tema che sarà sicuramente uno dei punti focali della serie.
Ovviamente quando ci si riferisce al cast non si può non notare come il ruolo di protagonista (quasi) assoluta sia affidato a Maya, la madre, interpretata in maniera brillante da Minnie Driver (con importanti ruoli soprattutto in film degli anni ’90 e 2000, come Will Hunting – Genio Ribelle), che si cala completamente nella parte. Minnie Driver è un’ottima attrice e qui trasporta perfettamente sullo schermo l’essenza del suo personaggio, i suoi tempi da commedia sono ottimi e infatti è lei il motore e la colonna portante della famiglia e dello show. Ma tutto ciò discosta l’attenzione da J.J. e lascia passare quasi inosservati i personaggi del marito e della figlia che, in questa series premiere, vengono solamente accennati e non propriamente introdotti concedendogli solo pochissime battute. Un piccolo appunto va fatto per dare una maggiore credibilità alla serie: il character di Jimmy (John Ross Bowie) necessita sicuramente di maggior rilevanza perchè l’atteggiamento che sembra voler dire “io me ne tiro fuori, lasciate fare tutto a mia moglie” che si è visto è quanto di più deleterio ci possa essere.
Se poco spazio viene riservato a Jimmy, ancora meno viene concesso a personaggi secondari come la preside della scuola e il bidello tuttofare della scuola (e nuovo amico di J.J.) Kenneth (Cedric Yarbrough), del quale si intuiscono molte potenzialità se solo venisse approfondito e usato in maniera adeguata.
Protagonisti della serie sono i Dimeo: la madre Maya (Minnie Driver), il padre Jimmy (John Ross Bowie) e i figli Ray (Mason Cook), Dylan (Kyla Kenedy) e J.J. (Micah Fowler), affetto da paralisi celebrale infantile che gli permette soltanto limitati movimenti del corpo e gli consente di parlare solo attraverso un sensore che indica le parole che vuole dire su uno schermo.
Il pilot, da buon pilot, introduce la famiglia e l’episodio ruota attorno alla decisione dei Dimeo di trasferirsi in un nuovo quartiere per la presenza di una scuola con maggiori servizi e assistenza per J.J. e su come questa decisione si rifletta sui fratelli e sui genitori. Dunque si nota come l’obiettivo primario sia quello di mettere al centro la vita della famiglia e come questa conviva con la disabilità di J.J., ponendo la disabilità come centrale ma messa in un contesto quotidiano e dando rilevanza anche agli altri componenti della famiglia Dimeo e alle difficoltà che incontrano e come riescono a superarle.
L’idea di parlare di disabilità in chiave comedy come tema centrale della serie è una scelta tanto importante, coraggiosa e originale quanto rischiosa ma in questo caso la forza la sceneggiatura, i dialoghi fluidi e ben scritti (soprattutto quelli di J.J. e Maya) e le performance attoriali sono all’altezza.
Interessante anche l’intenzione di esplorare come la disabilità viene affrontata e vissuta dal resto della famiglia e in particolare il focus di “P-i-Pilot” è sul fratello, Ray, che si sente trascurato e, ribellandosi, richiede attenzioni. Un approccio efficace, non scontato e affrontato adeguatamente per un tema che sarà sicuramente uno dei punti focali della serie.
Ovviamente quando ci si riferisce al cast non si può non notare come il ruolo di protagonista (quasi) assoluta sia affidato a Maya, la madre, interpretata in maniera brillante da Minnie Driver (con importanti ruoli soprattutto in film degli anni ’90 e 2000, come Will Hunting – Genio Ribelle), che si cala completamente nella parte. Minnie Driver è un’ottima attrice e qui trasporta perfettamente sullo schermo l’essenza del suo personaggio, i suoi tempi da commedia sono ottimi e infatti è lei il motore e la colonna portante della famiglia e dello show. Ma tutto ciò discosta l’attenzione da J.J. e lascia passare quasi inosservati i personaggi del marito e della figlia che, in questa series premiere, vengono solamente accennati e non propriamente introdotti concedendogli solo pochissime battute. Un piccolo appunto va fatto per dare una maggiore credibilità alla serie: il character di Jimmy (John Ross Bowie) necessita sicuramente di maggior rilevanza perchè l’atteggiamento che sembra voler dire “io me ne tiro fuori, lasciate fare tutto a mia moglie” che si è visto è quanto di più deleterio ci possa essere.
Se poco spazio viene riservato a Jimmy, ancora meno viene concesso a personaggi secondari come la preside della scuola e il bidello tuttofare della scuola (e nuovo amico di J.J.) Kenneth (Cedric Yarbrough), del quale si intuiscono molte potenzialità se solo venisse approfondito e usato in maniera adeguata.
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Rischioso ma riuscito il tentativo di affrontare il tema della disabilità in chiave comedy, un cast azzeccato con Minnie Driver vera protagonista. Un pilot soddisfacente ma che lascia a desiderare per quanto riguarda il trattamento di alcuni personaggi come il padre e la figlia Dylan, che si spera verranno approfonditi nei prossimi episodi.
P-i-Pilot 1×01 | 7.38 milioni – 2.0 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.