Designated Survivor 1×05 – The MissionTEMPO DI LETTURA 3 min

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“God have mercy upon them, because the United States won’t.”

 

La missione di cui si parla nel titolo è quella per catturare Majid Nassar, ovvero l’Osama Bin Laden di turno. I Navy Seals la portano a buon fine ma, nell’azione, perdono il loro comandante Max Clarkson. Una morte davvero eroica, per difendere i bambini di cui il nemico si era fatto scudo. Questo dispiace molto, perché si trattava di un personaggio “buono” come non usano quasi più. Già con la presentazione più specifica di alcuni marines, attraverso nome e dettagli teneri, si poteva presagire che almeno uno di loro non sarebbe tornato a casa sano e salvo, ma sarebbe stato bello rivedere ancora Dylan Walsh. Purtroppo è la legge perversa per cui, nella narrazione, i personaggi troppo buoni e positivi non funzionano a lungo, quindi bisogna far loro capitare ogni genere di disgrazia. Nel caso specifico, poi, questa morte è funzionale al clima di cinismo che aleggia pesante su tutto e tutti. Lascia l’amaro in bocca pensare che una brava persona si sia sacrificata, forse inutilmente. Aleggia infatti il dubbio, un fondato dubbio, sulla colpevolezza o meno di Majid Nassar riguardo all’attentato da cui sono partite le vicende dello show. Per appurarlo, l’agente Hannah Wells indaga. Per fortuna, la sottotrama che la riguarda acquista spessore e interesse: si scopre un vero e proprio bunker anti bomba costruito nel Campidoglio, mentre sono morti, più o meno “naturalmente”, tutti gli operai che lo avevano costruito un paio di mesi prima. C’è pure una quasi interazione, che fa convergere due sottotrame, rimaste finora anche troppo disgiunte: gli agenti del Bureau e il Presidente si ritrovano alla Casa Bianca, per la premiazione dei soccorritori accorsi dopo la tragedia che ha spazzato via tutta la dirigenza della nazione. Non è per ora possibile, però, capire meglio la figura del giovane senatore McLeish, a cui il bunker è stato destinato. Prima soldato, poi politico, ora in pole position per la carica di vice presidente, si dichiara solo “ansioso di servire il Paese”. Sembra un robot programmato e manipolato, uscito pari pari dal film The Manchurian Candidate. A pensarci bene, il titolo della serie, Designated Survivor, potrebbe riferirsi anche a lui. Resta da capire chi, nei vari gruppi d’interesse e centri di potere, abbia deciso che fosse lui ad usufruire della stanza preparata appositamente. Al protagonista Kirkman, invece, viene dedicato un pochino meno tempo e la questione Michigan viene chiusa in poche parole, spiegando che tutto si è risolto con la destituzione del governatore Royce e del generale che lo appoggiava. In conclusione, bisogna tirare un po’ le orecchie agli showrunners, perché innalzino la qualità del colpo di scena di fine puntata. L’altra volta c’è stata la telefonata anonima, per lo meno funzionale a fare andare avanti spedita la vicenda. Ha lasciato pure negli spettatori la curiosità di sapere chi ci fosse all’altro capo del telefono. Stavolta però si è scaduti nella soap opera. Pare, infatti, si stia indagando su un uomo con cui la First Lady ebbe una relazione una ventina d’anni fa, attualmente in carcere. Potrebbe anche essere il padre di suo figlio Leo. Insomma no, Beautiful ce lo potevamo anche risparmiare. Per causare guai nella famiglia presidenziale bastava la questione delle pasticche di droga trovate nei cassetti del ragazzo. Questione, fra l’altro, accennata e poi abbandonata, almeno finora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sotto trama riguardante Maggie Q acquista spessore e interesse
  • Risolta la questione Michigan
  • Dispiace per il comandante Max Clarkson
  • Tocchi soap

 

Gli ascolti hanno subito un netto calo e siamo solo alla quinta puntata. Non si sa quanto questo dipenda dalla decisione di trasmettere un episodio ogni quindici giorni invece che ogni settimana. Il prossimo appuntamento, infatti, è fissato per il 9 novembre. Per allora potrebbe già essere noto il nome del nuovo inquilino della vera Casa Bianca.

 

The Enemy 1×04 7.00 milioni – 1.6 rating
The Mission 1×05 5.96 milioni – 1.2 rating

 

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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