Eccoci arrivati alla soglia dunque, come il titolo dell’episodio esemplifica.
Dopo le tante avvisaglie viste in precedenza, in questo episodio esplodono le tensioni che vedono al centro la personalità inquieta di Cameron e le sue evidenti difficoltà a relazionarsi col mondo, principalmente delle persone che le vogliono bene.
Il futuro di Mutiny è davanti ad un bivio che vede da un lato i progetti (o, meglio, i sogni di perfezione) di Cameron e dall’altra una più concreta operazione di crescita societaria voluta da Donna e appoggiata da tutti gli altri.
Nel momento più emozionante dell’episodio, la riunione degli azionisti durante i festeggiamenti per il matrimonio di Cameron e Tom, avviene quella che possiamo definire la resa dei conti e la risoluzione di tutte le tensioni accumulate tra i personaggi durante la stagione.
Ad emergere sono quelli atti di fede richiesti ad ognuno di loro per seguire e supportare il progetto rischioso di Cameron, in un mondo, quello informatico, dove la chiave per vincere e sopravvivere è quella di sapersi muovere in tempo, cogliendo le buone occasioni che passano velocemente, senza fermarsi troppo a cercare il prodotto perfetto.
Purtroppo per Cameron, quello che ha seminato è, per lo più, distanza e incomprensione.
L’inevitabile sconfitta che subisce nella sua richiesta di appoggio ad ognuno dei suoi amici (e azionisti) è talmente devastante da lasciarla senza parole, facendola rimanere realmente sola stavolta, vittima delle proprie sconclusionate azioni egoistiche. Le rimarebbe Tom ma sembra essere sempre più evidente che questo matrimonio improvviso sia l’ennesima vittima dell’impulsività del momento che del reale amore che c’è tra di loro.
La sua famiglia l’ha tradita quindi, ognuno con motivi diversi, nonostante ciascuno di loro abbia cercato di farle vedere quale fosse l’errore che sistematicamente commettesse, cioè mettere da parte chi le vuole bene nel momento in cui c’è da condividere una decisione importante.
A tre episodi dalla fine sarà interessante capire quale possa essere il destino di Mutiny in considerazione di questa paradossale situazione di maggioranza dei minori azionisti.
Muovendoci altrove, l’altra storyline, sempre rimasta separata fino alla fine dello scorso episodio, esplode fortemente rivelando come le azioni di Joe in qualche modo implicano sempre pesanti conseguenze anche per i suoi ex(?) colleghi-amici, come Gordon in questo caso.
Si torna ad utilizzare anche in questa stagione, quindi con una certa ripetitività, un Joe machiavellico a cui non si sa mai fino a che punto le cose succedano per caso o se facenti parte di un suo piano ben costruito. Il suo licenziamento dalla MacMillan Utility e la sua confessione sul finale dello scorso episodio si rivelano essere parte del piano per tornare in carreggiata col suo nuovo progetto NSFNET senza avere vincoli e limiti esterni non facilmente controllabili, utilizzando per l’ennesima volta sia Gordon (mettendoci anche un pezza nel torto che gli aveva fatto) sia Ryan.
Quest’ultimo però diventa la scheggia impazzita di questo diabolico disegno, forse la prima che possa metterlo spalle a muro come mai prima d’ora, creata da Joe stesso nel suo grande progetto di rinascita.
L’aver reso effettivamente libero agli utenti(come promesso da Joe all’inizio della stagione) il software antivirus della società, potrebbe far precipitare le cose con pesanti conseguenze per tutte le persone implicate.
La vittima designata più accreditata sembrerebbe essere Gordon (ennesima volta?) anche se c’è da aspettarsi qualche colpo di scena a riguardo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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And She Was 3×06 | 0.28 milioni – 0.1 rating |
The Threshold 3×07 | 0.30 milioni – 0.1 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.