Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 4×05 – LockupTEMPO DI LETTURA 6 min

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In preda all’astinenza di eroina, una ex-fidanzata di Devil vende la sua identità segreta per una dose, informazione che poi arriva a Kingpin che userà, rendendo la vita di Matt Murdock un vero inferno. Questo era l’incipit di Daredevil: Born Again, senza dubbio la migliore storia del Cornetto. Notare come essa abbia come punto di partenza l’eroe protagonista in serissima difficoltà, cosa che suscita indubbiamente del fascino, poiché molte delle storie migliori di certi supereroi vedono il protagonista affrontare una impresa titanica e uscirne trionfante. Forse il perché di questa catarsi sensoriale  è costituita dai lettori stessi, i quali sperano di trovare in tali storie la forza e l’ispirazione per poter uscire dalle difficoltà opprimenti di tutti i giorni. Lungi da noi paragonare Born Again a “Lockup”, però è indubbio che la serie stia puntando su dei fattori simili.
Il peggior momento del Team Coulson è anche il miglior momento di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., dove la squadra si trova letteralmente a pezzi e privata della stessa fiducia che il Direttore Mace professa per risultare (non solo agli occhi dell’opinione pubblica) come una macchina di interventi mirati e di precisione chirurgica ben oliata. Certo, a livello di professionalità non c’è nulla fuori posto, i nostri agenti ora sono tutti ben addestrati e armati delle tecnologie più avanzate che la CGI sempre in miglioramento del serial non tarda a mostrare in tutto il suo folgorante splendore; il “problema” è a livello umano, dove anche nei legami più affiatati cominciano ad esserci delle discrepanze anche piuttosto forti. La situazione ricorda un po’ quella fase della crescita che va dai sedici anni ai diciotto/venti, dove l’essere umano subisce una quasi totale riscrittura del suo essere, in quanto attraversa la fase della pubertà e poi quella adulta.
Quando si cresce inevitabilmente si cambia e, con persone che consideravamo amiche, si comincia a pensarla in modo diverso e le strade si dividono; non necessariamente male ma, semplicemente, ognuno segue quello che pensa sia più giusto per lui a livello personale. Il serial Marvel/ABC si trova in questa fase, dove ogni personaggio comincia a sviluppare dei pensieri propri e posizioni molto intime e personali su certi argomenti, portando inevitabilmente ad un diverbio e/o dibattito con un altro personaggio. La prova del nove sono gli screzi tra gli “sposini” Fitz e Simmons: e se pure loro cominciano a non andare d’accordo, allora la situazione è davvero grave. Male per loro, meglio per lo spettatore che si lecca i baffi.
Proprio per questo motivo la scrittura dei personaggi e la posizione narrativo/caratteriale che essi prendono si conferma, all’arrivo a questo quinto episodio, come il maggior punto di forza di questa quarta stagione. Tutti hanno una personale visione su tutto e non sono minimamente intenzionati a considerare altri punti di vista, se non in casi estremi (vedi Daisy e Coulson nello scorso episodio) e questo crea discussione e dibattito tra i personaggi, fomentando la narrazione e garantendo alti picchi narrativi; quest’ultimi resi ancora più sicuri dal fatto che ogni personaggio (chi più e chi meno) porta con sé segreti e piccoli peccatucci ancora tutti da scoprire. Grazie a questa enorme cura della caratterizzazione, sfaccettata e curatissima anche in personaggi attualmente di poco rilievo o di crescente importanza come Jeffrey Mace, il serial ha modo di trattare le sue tematiche e tenere attento lo spettatore.
Con “Lockup” si esaurisce buona parte della trama legata ai fantasmi per merito e colpa di Ghost Rider. Arrivati a questo punto, la minaccia ectoplasmatica sembrava decisamente maggiore e molto più reale da quanto visto nei primi episodi. Il punto è che, quando hai dalla tua parte uno Spirito della Vendetta, non c’è partita per un sacco di gente; non ha importanza da quanto Robbie Reyes faccia questo “lavoro”, il demone che ospita è semplicemente troppo potente e mostruoso, rendendo i fantasmi coinvolti nella faccenda del Darkhold avversari non degni di Ghost Rider. Nonostante ciò, con l’episodio stesso si nota come Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. abbia dovuto fare questo piccolo sacrificio, ovvero quello di introdurre inizialmente villains decisamente pezzenti per usarli come semplici “personaggi traghettatori” e portare la trama su lidi decisamente più interessanti. In “Lockup”, infatti, Eli Morrow vede la luce e si riunisce ad uno dei suoi vecchi colleghi e con il libro stesso. Ne vedremo delle belle.
Per il resto, “Lockup” è un episodio che principalmente gioca su due fattori: l’azione e l’amarcord. Come si diceva ad inizio recensione, il motore trainante di tutta questa quarta stagione è la sfiducia dilagante e i segreti tra i vari protagonisti che alimentano le tematiche dark e violente. Nelle tre precedenti stagioni, tra il Team Coulson si era da subito creato affiatamento, sopratutto dopo il tradimento di Grant Ward, rendendo le scene d’azione ancora più spettacolari poiché la squadra stessa operava come un unico organismo pensante. Ancora per una volta questo legame d’intesa torna a farsi sentire grazie all’unione temporanea (?) di Quake e Robbie in questo Team Coulson decisamente abbozzato. Nel vedere la “vigilante” Daisy Johnson fendere cartoni a destra e manca, oltre che fare quattro chiacchiere con l’Agente May, si torna a respirare le atmosfere della seconda e terza stagione, dove questa squadra di agenti segreti aveva un legame familiare davvero invidiabile.
Ma, come si diceva, si cresce. E quando si cresce, momenti del genere, quelli in cui ci si ritrova a ricordare episodi del passato ed usanze con vecchi amici con cui si pensava di continuare a frequentare ancora da vecchi, non sono altro che una semplice citazione d’onore dei tempi che furono. Una volta esaurita l’operazione di riesumazione dei vecchi ricordi, ognuno, proprio come dice Daisy alla fine, torna poi alla realtà e alla sua vita.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Quando i Bauers scendono in cantina per prendere il Darkhold, sul muro si può vedere un poster del circo Quentin Carnival. Nei fumetti era il circo per cui lavorava Johnny Blaze (il primo Ghost Rider) come stuntman.
  2. Quando il Senatore Nadeer parla di “disturbances in Hong Kong and reports of blue-skinned killers in Wyoming” si riferisce a Scorch (“Girl In The Flower Dress“) e i Kree Reapers (“The Only Light In The Darkness“).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Azione, azione e ancora azione
  • Simmons e Fitz: consulente matrimoniale cercasi
  • Ghost Rider e la sua brutale uccisione
  • Quake contro tutti
  • Jeffrey Mace e la conferenza stampa
  • Tema Inumani sempre attuale
  • Energy Shield: è sempre un piacere vederti
  • Trama dei fantasmi già esaurita nel totale poco interesse

 

Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. questa settimana ci presenta “Lockup”, un episodio che fa il punto della situazione e cambia nuovamente le carte in tavola. Qualcuno potrebbe chiamarlo anche “episodio di transizione” e non avrebbe tutti i torti, poiché sta seguendo l’esempio della seconda stagione di Marvel’s Daredevil. Quest’ultima aveva come particolarità quella di non rendere subito nota la trama, ma di renderla nota solo dopo diversi episodi. Il serial ABC/Marvel Studios sta facendo la stessa cosa e si sta dimostrando una mossa vincente per la continua suspense che crea nello spettatore. Ergo potrebbe dare fastidio vedere continuamente degli episodi di transizione, ma prendeteli più come una continua evoluzione che va a strati.

 

Let Me Stand Next To Your Fire 4×04 2.34 milioni – 0.7 rating
Lockup 4×05 2.30 milioni – 0.8 rating

 

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