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DC’s Legends Of Tomorrow 2×09 – Raiders Of The Lost ArtTEMPO DI LETTURA 6 min

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“It’s gonna be a long night.”

La cosa bella dei mid-season è che lasciano il tempo, allo spettatore, di riprendere fiato e meditare su ciò che ha appena visto nel suo complesso, per poi ripartire, dopo un breve lasso di tempo, con la curiosità di riprendere una storia già iniziata e vedere come va a finire. Questo nelle serie televisive normali.
E poi c’è DC’s Legends Of Tomorrow, la quale se ne frega assolutamente di tutto ciò e riprende ponendo nuovamente la narrazione dal principio e ribaltando tutto (con spiegazioni pseudo-scientifiche al limite dell’assurdo).
Stavolta però quelli che, normalmente, verrebbero considerati errori e buchi di sceneggiatura qui diventano quasi dei pregi, o comunque passano i secondo piano rispetto a un episodio che decide di basarsi di più su altri aspetti, uno fra tutti quello dell’emotività.
Emotività, innanzitutto, per il ritorno di un personaggio storico della serie (forse IL personaggio) che ritorna in una veste inedita e assolutamente divertente e originale: Rip Hunter (Arthur Darvill).
A causa dell’ennesimo cambiamento nella linea temporale, stavolta Rip è un regista esordiente nella Hollywood degli anni 60. Non solo, ma sta girando una misteriosa sceneggiatura in cui alcuni super-cattivi viaggiano nel tempo per cambiare la linea temporale degli eventi e una banda di super-eroi cerca di fronteggiarli (Pirandello fatti da parte!). Solo questo particolare basterebbe a mandare in brodo di giuggiole qualunque fan della serie in questione, o del Flarrowverse in generale, ma le cose non finiscono qui: a parte un cambiamento generale nel comportamento di Rip che denota una certa bravura da parte del suo interprete (anche se, in alcuni punti, la resa del personaggio come il classico artista schizzato e maniacale è quasi al limite del ridicolo, soprattutto quando comincia a urlare Oh my God! con una voce da checca isterica), la vera “chicca” della puntata è il suo aiuto-attrezzista, il quale ci viene presentato come G. Lucas (non si dovrebbe mettere un link per spiegare di chi si sta parlando ma non si sa mai, per sicurezza). E qui scatta il secondo scatenamento dell’emotività nello spettatore: l’entrata in scena di un personaggio iconico della storia del cinema (magistralmente interpretato, per l’occasione, da Matt Angel) che diventa, ancora una volta, il pretesto per inserire numerose citazioni cinematografiche nella puntata, le quali non servono ad altro se non a confermare il tema principale su cui ruota tutto l’episodio (ribadito più volte da Palmer e Acciaio): “alla fine quello che siamo lo dobbiamo ai film!”
La puntata, in effetti, è un vero e proprio atto d’amore incondizionato per il cinema in generale e soprattutto per il cinema di Star Wars, Indiana Jones, in generale per tutte le saghe anni 70-80 di cui DC’s Legends Of Tomorrow è solita cibarsi, per cui si può dire che, effettivamente, se non ci fossero stati quei film non ci sarebbe neppure questa serie televisiva.
Da qui in poi la puntata è tutta giocata su questo piano meta-cine-televisivo in cui lo scopo è far comprendere al giovane Lucas l’importanza del suo lavoro come regista (mentre lo spettatore vorrebbe tornare indietro nel tempo per chiedere a Lucas di non fare la seconda trilogia).
In tutto questo sono presenti anche dei difetti, uno su tutti i villain che, nella scorsa puntata, erano stati eccezionali mentre qui sembrano caricature di sé stessi per come si lasciano fregare più volte, in maniera molto stupida, dai protagonisti.
Allo stesso tempo, dispiace vedere sprecati (nell’economia della puntata dove, comunque, qualcuno dei personaggi deve essere sacrificato) il professor Stein e Mick Rory in una storyline che risulta abbastanza noiosa (in questo contesto) e chiude, in modo alquanto superficiale e sbrigativo, la questione del “fantasma di Snart”.
Difetti che, tuttavia, non pesano complessivamente nella puntata proprio perché messi in secondo piano dallo spunto emotivo e dal gioco che s’instaura con lo spettatore colto e cinefilo che segue l’episodio.
Il cliffhanger finale suggella definitivamente una delle puntate più belle di questa seconda stagione lasciando emozioni contrastanti (tra la commozione e la suspense) e riuscendo nell’intento di convincere lo spettatore a proseguire la visione.

Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Il titolo è una citazione al primo film della tetralogia di Indiana Jones, I Predatori Dell’Arca Perduta, il quale gioca con la versione originale del titolo del film “Raiders Of The Lost Ark”.
  2. L’episodio offre numerose citazioni a Star Wars, sopratutto dovute alla presenza di George Lucas nell’episodio. Tra queste abbiamo la ricreazione delle scene più famose di Una Nuova Speranza e Amaya che dice a Lucas che è la sua unica speranza.
  3. Quando Vixen colpisce Malcom Merlyn, si può sentire l’Urlo di Wihelm, suono usatissimo nella saga di Star Wars.
  4. Quando Ray e Nate stanno decidendo che film di Lucas guardare, Vixen propone Howard The Duck e tutti rispondono con un “No!” secco. Howard The Duck è un personaggio dei fumetti Marvel che, nel 1986, ricevette un adattamento cinematografico. Erroneamente, questo film viene spacciato per avere alla regia Lucas, quando invece ne fu semplicemente il produttore esecutivo. Questo non salva ovviamente le pellicola dalla sua “bruttura”.
  5. Howard The Duck è il primo personaggio Marvel citato esplicitamente in un’opera DC/The CW.
  6. La Legion of Doom è un gruppo di supercriminali che ha avuto origine in Challenge Of The Super Friends, una serie animata da Hanna-Barbera basata sulla Justice League. La Legion of Doom è stata poi incorporato nel principale DC.
  7. La canzone ascoltata da Nate è “Ante Up” di M.O.P.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Citazioni di Star Wars come se non ci fosse un domani
  • Scena finale
  • Matt Angel aka George Lucas
  • Rip Hunter il ritorno (nei migliori cinema)
  • Damien Darkh e Anti-Flash nell’ascensore (cit. Blues Brothers)
  • “Howard The Duck?” “NO!”
  • Cattivi troppo caricaturali
  • “Oh my God! Oh my God!”
  • Mick Rory e Professor Stein troppo sprecati in questo episodio
  • Ma tornare indietro nel tempo e chiedere a Lucas di non fare la seconda trilogia?

 

Una puntata che merita un Bless una volta tanto (l’ultimo era stato per il mega-crossover). Episodio ambientato nella Hollywood anni ’60 che vede come guest star un giovane George Lucas, attrezzista di Rip Hunter, nelle inedite vesti di regista nerd schizzato. Citazioni più o meno colte, il ritorno di Rip Hunter e azione a non finire a supporto di un messaggio molto significativo e di facile presa emotiva (“Alla fine ciò che siamo lo dobbiamo ai film!”) sono gli ingredienti che rendono veramente unica e speciale questa puntata di “DC’s Legends Of Tomorrow”.

 

The Chicago Way 2×08 2.00 milioni – 0.7 rating
Raiders Of The Lost Art 2×09 1.74 milioni – 0.6 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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