All’alba di questo 2017, le comedy si diradano.
Contestualizziamo. Prima di vedere la premiére di questa terza stagione di Man Seeking Woman, il recensore ha visto, rispettivamente: la 10×12 di The Big Bang Theory, la 1×10 di The Good Place, la 7×01 di 30 Rock. Rispettivamente: un mostro sacro che ciondolante si porta avanti, sorretto unicamente dal suo pesante marchio che sembra trascinare con sé anche degli svogliati attori dalla pancia piena; una nuova coraggiosa serie che cerca di farsi strada in un’emittente che non vive più i fasti di un tempo in fatto di comedy; uno degli ultimi fasti di un tempo.
Ciò che doveva già essere portato a conclusione (TBBT), ciò che non troppo tardi verrà portato a conclusione (TGP) e ciò che è concluso (30R), quindi.
In questo deserto generale, in cui le interessanti idee che fanno capolino sembrano non poter essere sorrette da quella forza trainante utile a catalogarle come nuove rivelazioni comiche, Man Seeking Woman sta sempre di più battendo i piedi, imponendo il suo marchio. Come è possibile portare avanti una simile asserzione? Soprattutto considerando che stiamo parlando di una serie prodotta da un’emittente non propriamente acchiappa-ascolti, le cui stagioni sono di soli 10 episodi, caratterizzata da una scrittura così assurda e follemente ripetitiva da essere o adorata o follemente odiata.
Sono due le ragioni per cui Man Seeking Woman batte forte i pugni in uno sgombro tavolo. Intanto perché è alla terza stagione, e di questi tempi non è poco. Poi perché, rispetto alla dadaista seconda stagione, la terza sembra riproporre un accenno di trama orizzontale sin dal suo principio, segno che gli autori stiano in qualche modo pensando a degli sviluppi e non a vivere alla giornata di stagione in stagione. Il cartello “Josh” finisce nel cestino per lasciare posto al cartello “Josh – Lucy” (interpretata da Katie Findlay, forse meglio conosciuta per il suo ruolo in How To Get Away With Murder). A questo aspetto di trama va aggiunta anche un’ulteriore parentesi: l’inizio di “Futon” sembra evocare il tradizionale episodio “Woman Seeking Man”, presente all’interno delle precedenti due stagioni. Alla fine dell’episodio, il protagonismo di Lucy è quasi certo, ma ciò cui abbiamo in realtà assistito è una progressione nella vita di Josh, a testimonianza che effettivamente qualcosa è cambiato nella scansione delle “storyline”, almeno alla luce della sola 3×01.
Quindi, se la prima stagione dava il via alla serie con una rottura, e tutto ciò che ne conseguiva nella vita sentimentale di Josh, allo stesso modo la terza stagione sembra aprire le danze a tutte le possibili situazioni surreali scaturite da una condizione di coppia stabile. Andrà vista quale sarà la differenza cui penseranno gli autori, considerando che situazioni di coppia “occasionale” sono già state mostrate in innumerevoli occasioni. Sarà proprio questa sottile differenza a determinare la definitiva riuscita di questo capitolo di MSW, o a propinare situazioni di ripetitività che nessuno si augura.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non si può non restare ottimisti dalla partenza di “Futon”. Come di consueto, l’episodio viene scisso in tre parti quasi uguali, ognuna caratterizzante la parodia di una comune situazione sentimentale, estremizzata all’inverosimile, continuando a lasciare lo spettatore con la bocca spalancata, seppur con 20 episodi di esperienza alle spalle. La prima delle tre “scene” proposte deve sempre essere quella di maggior impatto, ed ecco quindi un prepotente TG in cui viene affrontato e divulgato il problema della clandestinità, in particolar modo degli inquilini clandestini sotto forma di fidanzati che si manifestano negli alloggi di onesti affittuari. Questa parte dell’episodio deve inevitabilmente far entrare lo sbigottito spettatore nel clima, per poi stabilizzarlo con una seconda assurda situazione.
Se la tematica del rapporto coinquilini-fidanzato segna un netto contrasto “esterno”, la vergogna di mostrare la propria casa – quasi a vergognarsi del proprio fidanzato – agli amici segna un primo contrasto interno. Ottimo il lavoro di Katie Findlay nell’improvvisare un occultamento di futon cadavere, costi quel che costi.
Come sempre, poi, la terza parte di episodio abbassa di parecchio il suo “tasso metaforico”, portando verso il basso il livello della parodia. In questo caso Mike rappresenta il mondo di amicizia maschile che tanto può essere confortante nel fuggire dai problemi di coppia, tanto può sentirsi minacciato qualora una presenza femminile si materializzi. La contrapposizione tra il mondo di Josh, nel finale, e il mondo di Lucy, nella prima parte di episodio, sembra voler ulteriormente confermare, come visto, l’arricchimento del mondo interno a Man Seeking Woman.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Balloon 2×10 | 0.17 milioni – 0.1 rating |
Futon 3×01 | 0.24 milioni – 0.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.