Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 4×11 – Wake UpTEMPO DI LETTURA 4 min

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Arrivati alla settantacinquesima recensione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. (IBOLS su Ghost Rider escluso) quello che stiamo per dire potrebbe sembrare un cliché oppure, per i fan della teoria del complotto, un chiaro segno che siamo stipendiati dalla ABC. E invece no. Il punto è che è il serial stesso ad esser migliorato così tanto da meritarsi i complimenti, sopratutto per questo episodio che rappresenta una vera svolta per la serie.
Uno dei grandi punti interrogativi di questa quarta stagione è anche uno degli aspetti che, tendenzialmente, una serie cerca di mettere subito in chiaro: la sua direzione generale. Finora questa stagione è stata costruita con archi narrativi inserendo, all’interno di essi, un preciso villain, quasi volendo riprodurre il format procedurale del “villain della settimana”, ma su una storyline di medio respiro. L’idea ha funzionato, sopratutto anche grazie alla presenza di Ghost Rider. Arrivati a questo punto, però, questi archi narrativi stavano cominciando a sembrare delle parentesi, messe li quasi per distrarre lo spettatore dalla mancanza di una trama orizzontale. Mannaggia a chi ha dubitato anche solo per un secondo.
Proprio in “Wake Up” – titolo alquanto profetico e calzante – la trama orizzontale si sveglia, rivelando che gli obiettivi della Senatrice Nadeer e del Dottor Radcliffe coincidono. Nella recensione di “Broken Promises” ci si era soffermati sull’efficacia e sulla novità di una villain come Aida, data la sua virtuale indistruttibilità; ora però ci si trova a rivalutare anche i due personaggi sopracitati, in quanto veri mastermind villains, mascherando le proprie mosse quel tanto che bastava a far abbassare la guardia agli spettatori, per poi colpirli proprio nel momento in cui sembravano personaggi superflui. E invece, zitti zitti, questi character, inseriti apparentemente senza un perché, riescono a mettere in ginocchio lo S.H.I.E.L.D. in poche e semplici mosse, confermandosi come villain agguerriti  e con un piano di enorme portata da portare a termine. Complimenti agli sceneggiatori e a tutta la crew, che ogni anno riesce a prendere in contropiede in maniere sempre diverse e sempre altrettanto imprevedibili.
E visto che si parla di contropiede, questa 4×11 decide di non farsi mancare nulla e, dopo la rivelazione della collaborazione Nadeer/Radcliffe, prende quella che è stata la sidequest meno sviluppata in questo secondo arco narrativo, dandole più importanza. Parliamo della trama che coinvolge l’Agente Melinda May, qui alla mercé delle sevizie psicologiche e fisiche di Radcliffe e Aida. Per chi ha masticato pane e fumetti per anni prima di guardarsi i prodotti del Marvel Cinematic Universe, gli esperimenti perpetrati dal dottore e dalla LMD ricordano (certamente in misura minore) quelli messi in atto dal Progetto Arma X ai danni di Wolverine, raccontati nella celeberrima Wolverine: Weapon X, esperimenti finalizzati a conoscere meglio il gene mutante e a trasformare in un’arma il povero Logan. Contesto e modus operandi diverso, ma stesso obiettivo.
Il personaggio di May, dopo la rivelazione del suo passato, sta subendo una continua evoluzione mirata (sopratutto in questi ultimi anni) all’umanizzazione, basti vedere il continuo rimarcare di alcuni personaggi ad una sua possibile debolezza sentimentale per Phil Coulson. Senza dubbio non solo si troverà in questa trama il cuore della storyline sugli LMD, ma si avrà anche modo di riformattare il personaggio di May, dove questa specie di “lavaggio del cervello” ne distruggerà la vecchia caratterizzazione per favorire la nascita di una nuova, più compatta e più sfaccettata. E anche qui, proprio in queste scene, si vede quanto gli showrunner siano migliorati in termini di scrittura. Fin dai primi minuti dell’episodio si sapeva che la puntata sarebbe andata a parare su una “gabbia mentale” per trattenere May e che tutta la sua operazione di fuga era un’illusione. Il punto è che Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., anche quando sembra portare trame telefonate, riesce a distinguersi da altri telefilm, riuscendo a fare bella figura proprio perché non tratta i suoi spettatori come degli idioti. Beh, certo, spin-off a parte.
L’unica cosa che proprio non funziona in “Wake Up” è la rivelazione di Mack riguarda la perdita della figlia Hope che, per la notizia che era, meritava decisamente più tatto. Detta come l’ha detta lui, sembrava proprio una scusa buttata lì.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter egg e trivia disseminati nella puntata.

  1. Esclusa la sequenza finale in cui May chiama il defunto marito Andrew, le scene precedenti sono prese dalla puntata “Melinda“, diciassettesimo episodio della seconda stagione in cui si spiegavano i motivi dietro il soprannome del personaggio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Senatrice Nadeer & Holden Radcliffe: Alleati
  • Momenti intimi tra Daisy e Jeffrey
  • Il sapiente e imprevedibile uso degli LMD
  • Fitz spara a “Radcliffe”
  • Melinda May in The Matrix
  • May VS Aida
  • La rivelazione di Mack riguardo la figlia

 

Con “Wake Up”, anche la serie stessa decide di svegliarsi dal torpore e cominciare a dispiegare l’intricata matassa. Ovviamente la strada è ancora lunga e ci vorrà anche un bel po’ prima di poter dire che la trama degli LMD è decollata, ma tutto sembra puntare verso quella direzione.

 

The Patriot 4×10 2.03 milioni – 0.6 rating
Wake Up 4×11 2.00 milioni – 0.6 rating

 

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