In questo episodio, Quarry pone al suo spettatore un quesito alquanto interessante e degno di essere portato all’attenzione di tutti: le etichette servono a qualcosa?
Analizzando bene la puntata, la serie tratta dai libri di Max Allan Collins comincia a stringere il cappio attorno ai propri protagonisti, costringendoli ad azioni non esattamente gloriose. Questo perché il programma rivelazione del canale Cinemax parla di personalità al limite intrappolate (?) in una vita fatta di magre soddisfazioni e così tante delusioni da essersi ormai tramutante nel termine “routine”. Se si dovesse fare dei paragoni letterari, Quarry potrebbe essere un moderno Malavoglia all’americana, con l’unica differenza che i protagonisti del serial Cinemax non sono dei sottoni e, anzi, hanno il fegato di prendere decisioni difficili per poter rimanere a galla. Ed è qui che “His Deeds Were Scattered” fa la sua fortuna sfaccettando le zone di grigio.
La relazione tra Mac e Joni, che rimane uno dei punti saldi della serie per il toccante realismo con cui è trattata, è forse l’esempio migliore per poter descrivere come e quanto Quarry faccia leva sulle sfumature di grigio. I due cercano sostanzialmente di costruirsi una vita assieme, incontrando difficoltà dettate dal periodo storico in cui si muovono, non solo a livello sociale, ma anche economico. La loro è una condizione umile resa ancora più difficile dalla triste realtà che attende i reduci di guerra alla fine del conflitto, trattati al pari di un preservativo: prezioso nel momento del bisogno, orripilante una volta fattone uso. Eppure nessuno dei due nasconde che l’offerta del Broker rappresenti una via di scampo oltre che occasione per una vita non all’insegna del lusso ma, quanto meno, dignitosa. Eppure, la cosa disgusta entrambi, soprattutto Joni che non ha provato sulla sua pelle le sevizie fisiche e psicologiche del Vietnam. Ma nonostante ciò più e più volte i due si trovano nella struggente ed ambigua posizione di dover considerare la sua offerta. Questo le rende delle persone senza cuore? Dei “villain”? O delle persone disperate che cercano di sopravvivere?
Se questo non basta a mettere in crisi l’etichetizzazione dello spettatore, ci pensa il Broker a farlo con la sua gloriosa ricomparsa che porta una ulteriore evoluzione nella sua caratterizzazione. Citando l’eroica impresa di Tom Lee Park, il Broker viene investito di una luce inedita che quasi umanizza il suo circolo di assassini. Fin dall’inizio il personaggio si è presentato al pubblico come un avaro bastardo che faceva uso di poveri diavoli per poter racimolare qualche migliaio di dollari. Adesso, sentendo le parole di ammirazione verso l’eroe di Memphis, allo spettatore è lasciato intendere che dietro il suo lavoro ci sia una motivazione molto più umanitaria, quasi da filantropo. E qui torna nuovamente il dubbio e il gusto di Quarry per le sfumature di grigio. Come può essere “umanitario” una persona che organizza omicidi a fin di bene? Che c’è di eroico nel togliere di mezzo soggetti come Eugene Linwood e guadagnarci pure dei soldi? Qualcuno potrebbe dire che c’è eccome dell’eroismo, fin quando persone come Linwood sono dei rifiuti della società che vanno tolti di mezzo e, visto che ne si ha l’occasione, perché non farci pure dei soldi? Qualunque sia la risposta bisogna ammettere una cosa: vedere Linwood brutalizzato da Mac e poi spettacolarmente ucciso è stato spiacevolmente divertente.
Come colpo di grazia nell’operazione di decostruzione delle etichette, “His Deeds Were Scattered” cala l’asso del razzismo, continuando col descrivere l’epopea all’insegna della miseria della famiglia di Ruth. Bisognerebbe solo provare vergogna per come si permesso alle persone di usare le etichette per comportarsi in maniera così disgustosa con quelli che, a conti fatti, non hanno veramente nulla di diverso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Coffee Blues 1×05 | 0.16 milioni – 0.1 rating |
His Deeds Were Scattered 1×06 | 0.16 milioni – 0.1 rating |
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