Arrow 5×18 – DisbandedTEMPO DI LETTURA 4 min

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Oliver Queen da quando è tornato a Starling City è sempre stato un lupo solitario, refrattario a stringere legami a lungo termine (carnali o meno che fossero) proprio per via di quel fardello morale che si trascinava dietro dopo i 5 anni “passati a Lian Yu”. Da playboy milionario a vigilante, passando per sicario e assassino a sangue freddo: è umanamente possibile che in tutte queste transizioni da uno status quo ad un altro non rimangano dei retaggi in grado di compromettere la “purezza” di ogni evoluzione? La parola “esperienza” basterebbe a dare una risposta razionalmente esauriente ma, con una stagione come questa, la parola è meglio passarla agli autori che, con un sempre ottimo Adrian Chase, stanno processando la risposta a colpi di flashback e torture.
Immaginando Chase come uno psichiatra il cui unico scopo è quello di rendere cosciente il paziente involontario di nome Oliver Queen, al termine dello scorso episodio si era arrivati al completo smantellamento psicologico e umano di Green Arrow prima e dell’uomo poi.

Oliver Queen: I put on a hood, and I created a persona because, John, somewhere along the way, something in me broke. Something is sick inside of me. The crusade, all of this, the foundation of it is a lie. So I disbanded the team because I wont sit by and watch all of you participate in my murder spree. I am beyond redemption.

L’epifania finale scaturita dal “I want to. I WANT TO! AND I LIKED IT.” di Oliver ha sancito definitivamente la morte della doppia identità psicologica e fisica delle due entità che convivevano all’interno dello stesso corpo: Oliver Queen e The Hood sono la stessa persona. Non una novità per lo spettatore ma una presa di coscienza importante per il character di Amell che nel corso degli anni ha giustificato ogni azione, per giusta causa o meno, con la vestizione del costume: una seconda identità che viveva al di sopra della legge in cui incanalare tutti gli istinti animaleschi che erano stati scoperti e vissuti dalle esperienze precedenti. Ora quella seconda identità non c’è più ed il bisogno di venire a patti con la verità è vitale.
Berlanti, Guggenheim e Kreisberg stanno (finalmente) dando le ultime pennellate per tridimensionalizzare Oliver Queen, giustificarne il tragitto e fare alla fine il punto della situazione in un viaggio (ed in un progetto) che è durato ed è stato pianificato per terminare a breve, nonostante una sesta stagione già confermata. Nel piano quinquennale del trio, Adrian Chase è l’ultimo ostacolo da sormontare prima dell’evoluzione finale in eroe e, nel percorso di psicoanalisi coatta di Chase, la destrutturazione è un passaggio fondamentale che deve essere processato a dovere.
Si diceva all’inizio che Oliver Queen è sempre stato un lupo solitario nonostante i vari sidekick che si sono succeduti al suo fianco, sidekick che (come Diggle o Felicity) si sono sempre adoperati per supportare Oliver e sopportare parte del suo peso morale con un grosso “ma”: l’assenza consapevole della piena approvazione di quest’ultimo. I troppi morti e le possibili future perdite sono un deterrente importantissimo che ha sempre funto da monito per ogni supereroe ed ognuno ha sempre affrontato la questione in modi diversi (basti vedere solo in casa DC le differenze tra Barry Allen ed Oliver Queen). Qui però si arriva alla vera e propria conclusione portata saggiamente a casa da Diggle: non si possono allontanare le persone che non vogliono essere allontanate, si può solo accettare la scelta e lavorare insieme di conseguenza. Diggle, Felicity ed il resto del Team Arrow sono qualcosa di più di semplici spalle contro il crimine ed in questo episodio la cosa emerge prepotentemente.
Se Green Arrow per il momento va in vacanza, anche per la dichiarata guerra del suo alias (versione sindaco) alla stampa, Oliver Queen rimane e, insieme ai suoi amici, compagni e “fratelli”, comincia la ricostruzione del suo nuovo Io.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Smantellamento di Oliver
  • Ottimi dialoghi
  • Importanza dei sidekick
  • Presenza Bratva in US
  • Adrian addirittura over character nella scena della penna

 

A dettare i tempi e far notare i segnali del cambiamento ci sono la Bratva e Chase. La rotta verso il season finale è stata definitivamente impostata con sommo piacere, in sole 4 puntate ora bisogna creare un eroe di nome Green Arrow.

 

Kapiushon 5×17 1.38 milioni – 0.5 rating
Disbanded 5×18 1.55 milioni – 0.5 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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