Giunta al giro di boa stagionale, 12 Monkeys riesce a risollevarsi dal parziale insuccesso registrato con “Brothers“, mettendo in scena un quinto episodio stilisticamente diverso rispetto al solito e che, proprio in virtù di questo sostanziale cambiamento, risulta essere uno dei migliori appuntamenti stagionali.
Già a partire dalla breve parentesi musicale di Jennifer in “Mother“, gli autori hanno mostrato l’intenzione di intervallare la narrazione con sequenze comico-grottesche, probabilmente allo scopo di alleggerire l’esperienza di visione dello spettatore, da anni messo alla prova dalla complessa struttura narrativa del telefilm.
In “Causality” suddetta intenzione trova la sua massima rappresentazione, prima attraverso la brillante esposizione del piano ideato da Jennifer – rovinato da una Alisen Down che il buon René Ferretti non esiterebbe a definire “cagna senza appello” – e successivamente con i diversi teatrini che coinvolgono concierges, banditori e poliziotti presenti nella casa d’asta Colby-Adams. Sequenze che vengono strutturate in maniera tale da ricordare i classici film che trattano di rapine e truffe – in particolare un certo Ocean’s Eleven (e sequel) – e che in ultima analisi risultano (inaspettatamente) inserite con il giusto equilibrio all’interno della narrazione.
Non è certo facile coniugare insieme umorismo e science fiction, ancor più se questo tentativo viene effettuato su una serie come 12 Monkeys, eppure l’effetto complessivo non disturba, anzi in qualche modo valorizza una puntata che altrimenti non avrebbe brillato. Questo parziale successo lo si deve, naturalmente, a un’ottima Emily Hampshire, che sebbene ogni tanto risulti eccessiva nella sua interpretazione, ha dimostrato più di una volta di “sentire” il personaggio, regalandoci un mix molto ben riuscito tra follia pura e (sporadici) momenti di estrema lucidità.
Questa settimana si viaggia tra presente e 1989 e la narrazione conserva una certa linearità, resa possibile anche grazie alla dettagliata spiegazione del piano effettuata da Jennifer, e dunque stavolta si può evitare il consueto recap. Occorre passare invece in rassegna i momenti più interessanti dell’episodio: in primo luogo il già citato monologo in stile Ocean’s, su cui non occorre soffermarsi oltre; in secondo luogo invece la scoperta da parte di Jennifer del piccolo segreto che lega Cassie e Cole al testimone. La prontezza della ragazza nel nascondere la cosa alla dott.ssa Jones evidenzia ulteriormente un concetto già sottolineato dall’ideazione del piano di recupero: oramai Jennifer è al cento per cento parte del gruppo di crononauti e, nonostante le sue varie stramberie, anche lei è in grado di prendere decisioni determinanti per la buona riuscita della missione principale. In terzo luogo, e qui si permetta una risata di gusto con un po’ di sana ignoranza, vi è sicuramente la testata che Deacon prende contro il bancone del bar per mano di Cole, alla quale segue un recupero immediato e non una frattura scomposta del cranio come invece ci si sarebbe aspettati e, infine, tornando seri, l’inaspettato ingresso in scena di Christopher Lloyd (really?) – per i due o tre esseri umani che hanno vissuto in una caverna fino ad oggi, Emmett “Doc” Brown di Ritorno al Futuro – negli ultimi attimi dell’episodio nell’anno 1953, alle prese con la presentazione del Testimone ad un manipolo di adepti. Nulla si sa del suo personaggio ma… Grande Giove! C’è Christopher Lloyd in 12 Monkeys, ne vogliamo parlare?
No, magari la prossima volta. Per ora c’è ancora qualcosa di cui dispiacersi: il suo ingresso in scena non potrà mai distrarci dalla disturbante presenza di Alisen Down.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Brothers 3×04 | 0.32 milioni – 0.1 rating |
Causality 3×05 | 0.40 milioni – 0.1 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.