Dopo il lunghissimo hiatus inframezzato da un altrettanto lungo e filleroso speciale natalizio (che Netflix considera come 2×01 mentre noi no), Sense8 aveva bisogno di dare nuova linfa vitale alla sua trama, decisamente messa in pausa su tutti i fronti dopo un buon cliffhanger finale della prima stagione e ben 124 minuti di ottima regia e trama nulla. Ecco “Who Am I?” riparte con la consapevolezza che c’è del lavoro da fare per ridare spinta e coraggio ad una serie unica nel suo genere, e la consapevolezza dei fratelli delle sorelle Wachowski e di J. Michael Stracchino Straczynski.
Will: “You think you’re hunting us? We are coming for you.”
In questa season premiere viene dato spazio a tutti gli 8 sensates, come è giusto che sia, ma il focus ed il minutaggio più ampio è dedicato interamente agli unici 2-3 che possono effettivamente far ripartire la trama, come è giusto che sia. Ecco quindi che a Will, Nomi e Riley viene concessa maggiore attenzione e spazio, mentre ai restanti (più supporter character vari ed eventuali) viene assegnato il compito di sbandierare i temi tanto cari ai Wachowski, tramutandoli di fatto in ambasciatori di Liberté, Égalité, Fraternité. Niente di nuovo su questo fronte ma, prima di andare avanti, è bene sottolineare il rinnovato e crescente peso specifico di un altro character che, dopo gli eventi del season finale, non può che meritare maggior spazio: Whispers.
“Who Am I?” non è male, anzi se paragonata alle 2 ore precedenti di “A Christmas Special” è un capolavoro, tuttavia, come forse qualcuno ha già sbirciato a fine recensione, il voto è lo stesso ma i motivi sono diversi. Principalmente il tutto va additato a quella voglia matta delle Wachoswki e di Stracchino di far parlare i personaggi di sentimenti, quasi come se le 2 ore precedenti non fossero state abbastanza esaustive sui temi tanto a cuore ai tre showrunner. Qualsiasi topic e qualsiasi elemento può risultare eccellente se usato con parsimonia, così come il troppo stroppia qualsiasi cosa può degenerare e apparire pesante se riproposta costantemente, ed è esattamente questo il problema: la quantità. Se da un lato si capisce la necessità di non tralasciare alcun personaggio, dall’altro non si può non notare come l’unico modo trovato per dare a tutti i character il proprio spazio sia quello di ostentare pensieri ed opinioni già riproposte in ogni salsa e variante. Come si diceva ad inizio recensione, c’era bisogno di dare nuova linfa vitale alla serie, non rimanere bloccati in una palude di sentimentalismo (comunque apprezzabilissimo se preso a piccole dosi).
La vera svolta della puntata arriva grazie allo scontro sensoriale tra Whispers e Will, esattamente l’unico modo per riavviare il motore di Sense8. Le allucinazioni ed i continui giochi vedo/non vedo sono alla base del loro contrasto ma è solo alla fine di “Who Am I?” che tutto cambia nuovamente ed il cacciatore diventa preda invertendo i due ruoli. La segretezza dietro cui si celava Whispers è infatti stata “compromessa”, come dice lui stesso, ed ora le potenzialità di arrivare ad un vero scontro fisico annientando il nemico sono in crescita esponenziale. Se si sbircia tra i titoli delle puntate successive, si potrà notare che il titolo del season finale è “You Want A War?”, il che fa presagire molte cose e quasi certifica un passaggio chiave a cui prima o poi si dovrà arrivare: sensates VS BPO. Il come, il dove, il quando sono ovviamente ignoti ma, per come è stata impostata questa season premiére, lo scontro fisico, sensoriale e mentale tra le due fazioni sembra imprescindibile. Ci sarà sicuramente maggiore chiarezza con i prossimi episodi, per ora non si può far altro che apprezzare il modo in cui si è arrivati a questo cambio di ruoli.
La regia in tutto ciò, ad opera di Lana Wachowski, gioca un ruolo fondamentale per fare da collegamento empatico, fisico e visivo tra i personaggi e le situazioni. Il continuo gioco della camera, che inverte i personaggi portandoli in ambienti altrimenti irraggiungibili, rappresenta quanto di meglio si potesse chiedere allo show per chiarificare la situazione. Ovviamente il livello di raffinatezza raggiunto è dovuto sia ad un ottimo lavoro di Lana, sia ad un occhio dello spettatore, ormai abituato a questi capovolgimenti, capovolgimenti che altrimenti ora non sarebbero così apprezzabili. Inutile dire che questo è il vero punto di forza della serie: a prescindere da tutto e da tutti, guardare Sense8 fa bene agli occhi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A Christmas Special 2×00 | ND milioni – ND rating |
Who Am I? 2×01 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.