Preacher si sta rivelando una serie estremamente metodica, capace di gestire le proprie storyline in modo sapiente e lineare. Anche la gestione dei personaggi non è da meno, piano piano questi vengono sviscerati in modo da far conoscere allo spettatore tutte le loro sfaccettature. Non viene mai lasciato nulla al caso, le conseguenze dell’arrivo del Saints Of Killers si fanno ancora sentire e la presentazione di Herr Starr continua. Altra nota di pregevole fattura è la gestione delle trame: Faccia di Culo & Jesse trovano spazio a puntate quasi alterne, così da rendere gli episodi più fruibili e meno pregni di eventi importanti che magari rischiano di essere gestiti in malo modo. Ogni riferimento alla serie più leakata della storia non è puramente casuale.
Un altro enorme pregio del telefilm ideato da Sam Catlin, Evan Goldberg, e Seth Rogen è la costruzione dei villain. Passo dopo passo, episodio dopo episodio, i cattivi vengono introdotti in modo impeccabile, così da far dimenticare al fan la dipartita (pessima di solito) del vecchio nemico pubblico numero uno di turno. Questi quasi rubano la scena a Jesse & Co. e la loro apparizione diventa più attesa di quella del protagonista stesso. Herr Starr difatti si può già catalogare come elemento imprescindibile dello show, fonte principale di hype e risate. Il character interpretato da uno strepitoso Pip Torrens rappresenta in modo perfetto il villain ideale per questa serie: fuori dagli schemi, spietato, ilare a modo suo e dedito alla ricerca di qualcosa di “superiore”.
L’inizio di episodio, oltre ad essere incredibilmente ottimo dal punto di vista registico, rende chiara per l’ennesima volta la potenza di Genesis. Gli uomini in bianco non possono nulla contro Jesse e il suo potere, fatto grazie al quale, insieme al suo passato burrascoso e al motivo della sua spedizione in New Orleans, Herr Starr incomincia ad interessarsi di lui.
“God is missing, Cass.
It’s important.
Without God, there’s no structure.
No order.
With no one at the wheel, we hit the rocks, and it’s chaos.
There has to be someone in charge.”
La ricerca di Dio viene sospesa nuovamente per difendersi da un possibile nuovo attacco del Grail, fatto che sembra quasi un intervento divino (eheheh) per fermare, almeno momentaneamente, un loop che stava portando i personaggi a rivoltarsi tra loro. Una rivisitazione moderna della vita monotona pre-Annville intravista in “Dallas“. L’oblio della ricerca irrigidisce ancora di più il rapporto tra il prete e il vampiro a tal punto che il secondo, nella segretezza più totale, decide di vampirizzare il suo stesso figlio senza chiedere nessun parere all’ex-migliore amico. Scelta fatta con il cuore piuttosto che con il cervello, una decisione che sottolinea l’imperfezione del personaggio. Tuttavia l’attrito tra i due è evidente da troppo tempo, la resa dei conti non può tardare ancora per molto. A risentirne più di tutti però è Tulip, la ragazza continua a subire i postumi dell’incontro con SOK tanto ché la sua utilità nell’episodio rasenta lo zero. Se l’obbiettivo dei tre produttori era quello di far comprendere la pesantezza nel suo cuore, l’intento è stato centrato in pieno ma la cosa sta cominciando ad essere alquanto ripetitiva. Un cambio di marcia per il personaggio sarebbe più utile che mai.
A contrastare l’inutilità di Tulip sono Denis e Lara: il primo sembra essere incontrollabile, tanto ché quasi indubbiamente la scelta di Cassidy si rivelerà estremamente errata (fantastica la scelta di utilizzare Non, Je Ne Regrette Rien di Edith Piaf per festeggiare la sua “seconda vita”); la seconda d’altro canto comincia piano piano a trovare il suo spazio, rivelandosi un ottimo braccio destro di Herr Starr. Un plauso va all’attrice Julie Ann Emery che riesce ad essere credibile sia nel ruolo di soldato spietato che di vicina impaurita. Da notare inoltre che è stata inserita come membro del cast fisso, scelta che non può che alimentare la sua importanza nel mondo di Preacher.
“Puzzle Piece” è fondamentalmente un ottimo episodio. Nonostante la ricerca di Dio sia momentaneamente interrotta, quasi tutto ciò che circonda il prete e il capo del Grail funziona alla grande. Le uniche pecche sono il trattamento dei comprimari, i quali hanno bisogno di una piccola rinfrescata per recuperare terreno da un Jesse più in forma che mai. Al di là di questo l’incontro finale tra il portatore di Genesis ed Herr Starr promette altri quarantacinque minuti di fuoco.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Holes 2×08 | 1.15 milioni – 0.4 rating |
Puzzle Piece 2×09 | 0.99 milioni – 0.4 rating |
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.