The Gifted 1×03 – eXodusTEMPO DI LETTURA 3 min

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Scrivere una serie sugli X-Men senza gli X-Men è un’impresa ardua. Matt Nix, da sempre fan dei Figli Dell’Atomo, si è preso carico di questo obiettivo sfidante e sta facendo del suo meglio per tenere alto il livello della produzione, degli scritti e della storia stessa. Ovviamente un vero giudizio sulla serie lo si potrà dare solamente a stagione inoltrata (e ricordiamo che finora la serie ha solamente 10 episodi ordinati, il tutto in attesa che FOX decida se cancellarlo o meno visti gli ascolti bassi, anche se in una serata complicata come quella del lunedi) ma una prima indicazione la si può avere già adesso, dopo i primi 3 episodi.
Se infatti il pilot e “rX” erano legati a filo doppio come una sorta di doppia series premiere atta a presentare il nuovo universo, “eXodus” aveva il compito di confermare quanto visto senza scadere in filler o in facilonerie di vario genere tipiche di canali generalisti come FOX. Missione riuscita, diciamo.

Most mutants first access their abilities from strong emotions. Fear, anger, pain. But those are all unreliable. The challenge is to tap into something positive.

Innanzitutto va fatto notare (e lo si ringrazia per questo) come Nix abbia deciso di non usare un taglio procedurale per la narrazione; in secondo luogo si può cominciare a capire il plot e la strategia adottata per la serie o, quanto meno, per la 1° stagione. È infatti abbastanza palese che si giocherà molto su questa separazione coercitiva della famiglia Strucker, separazione che serve sia ad esplorare le due diverse prospettive del mondo di The Gifted (quella mutante e quella umana, ovviamente), sia a portare i protagonisti dal classico punto A (in cui i pregiudizi regnano sovrani) al classico punto B (in cui i ruoli inizialmente presentati sono ormai invertiti). In tal senso non c’è da sorprendersi se prossimamente (come d’altronde è stato annunciato a fine episodio “Sentinel Services are taking him to a facility, along with some woman from the Underground.“) Reed si alleerà con Polaris nel carcere di massima sicurezza.
Lo schema della narrazione è infatti abbastanza scontato ma, nonostante questo, appassionante e ben realizzato anche visivamente e questo, forse, è il vero punto della questione. Perchè The Gifted non presenta nulla di nuovo, specialmente in questa “eXodus”, ma quello che fa lo fa con cura e attenzione al dettaglio. Anche i personaggi cominciano ad essere delineati con maggiore accuratezza, vengono fatti interagire di più e cominciano a risultare più tridimensionali.
In tal senso il confronto tra Reed Strucker ed il suo “tutore legale” Jace Turner è probabilmente quello più straniante perchè, premesso che l’espressione facciale di Stephen Moyer è sempre e comunque la stessa, paradossalmente si prova più empatia per il suo aguzzino che per Strucker stesso. La parabola che lo vede passare da procuratore distrettuale a risorsa per la Sentinel Services è infatti chiarissima e prevedibile, tanto che l’aggiunta della madre e della figlia nel bar sono la ciliegina sulla torta del dilemma morale; al contrario Turner è il poliziotto severo che deve far rispettare la legge costi quel che costi ma è un character che riesce a farsi apprezzare nonostante il ruolo non amabile.
Difficilmente si vedranno cambiamenti di ruoli o ideali repentini tra questi due, esattamente come difficilmente si uscirà dai binari già tracciati per la storia, ma non è esattamente un male, non se verrà tenuto il livello qualitativo messo in scena sinora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Approfondimento di alcuni supporter character
  • Sempre ottimi effetti speciali
  • Buon ritmo tutto sommato…
  • Prevedibile cambiamente di Reed
  • Episodio di passaggio
  • Monoespressività di Moyer

 

Dovremmo premiare The Gifted per essere rimasto, contro ogni aspettativa, sugli ottimi binari in cui si era messo nei primi episodi ma invece, consci delle potenzialità ancora inespresse, lo “salviamo” e basta. C’è ancora molto da scoprire sotto questa superficie grezza…

 

rX 1×02 3.79 milioni – 1.2 rating
eXodus 1×03 3.46 milioni – 1.1 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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