Per l’occasione noi di RecenSerie abbiamo così deciso di incontrare uno dei membri storici della community di Italian Subs Addicted, oltre che uno dei protagonisti del film: gi0v3, il cui nickname certamente farà suonare un campanello a tutti coloro che, verso la fine dei primi anni Duemila, già fagocitavano serie televisive a ritmi elevatissimi grazie all’aiuto degli amici di Itasa.
“Allora, innanzitutto, com’è nata l’idea alla base di questo film? C’è un messaggio particolare che la pellicola vuole trasmettere al pubblico?”
L’idea è nata perché il regista e produttore, Franco Dipietro, è un nostro fan da una vita. Ad un certo punto, appurate le reali dimensioni della community e venuto a contatto con la nostra storia grazie al forum, ha deciso, visto anche il periodo fortunato che sta passando il fenomeno, che fosse arrivato il momento giusto per raccontarla. In questo momento siamo una community che ha più di 500.000 utenti, siamo ai nostri massimi storici e possiamo dire di aver concluso e smosso qualcosa. Siamo nel momento in cui si possono raccogliere i frutti del duro lavoro fatto per più di dieci anni, farlo tra altri dieci probabilmente non avrebbe senso perché non so se ci saremo ancora, quindi penso che sia stata una coincidenza di cose positive. Detto questo, lui ci ha contattati a Marzo 2016 e ci siamo visti noi amministratori (quattro su sette) Franco ed Emanuela e abbiamo messo le basi per quello che poi sarebbe stato il documentario. Loro ci hanno detto da subito che volevano raccontare la storia nel modo più fedele possibile e che per prima cosa volevano che la narrazione piacesse a noi, una cosa che secondo me non è per nulla scontata.
“Come è stato calarsi in questo nuovo contesto, quello cinematografico, molto diverso da quello a cui sei abituato, quello appunto dei sottotitoli? Quali sono le tue impressioni a lavoro finito?”
Ho visto il lavoro nelle varie fasi di editing, tra l’altro per un’eventuale distribuzione all’estero abbiamo fatto noi i sottotitoli in inglese, per cui, gestendo io questa parte, ho visto tutte le fasi del montaggio e mi piace; mi piace come si snocciola la storia. Dal primo cut che ci hanno mostrato hanno ascoltato i nostri consigli per quanto riguarda la narrazione, quindi se c’erano delle parti che inizialmente avevano più spazio, in realtà finivano per rendere non uniforme la storia, venivano compressi troppo alcuni periodi o raccontati troppo nel dettaglio altri che invece erano più corti, cose così. E’ stato strano perché sono venuti a casa mia per una settimana, mi hanno seguito per la città per fare le varie riprese. In realtà abbiamo già avuto altri contatti, negli anni, con i media: la prima cosa che abbiamo fatto è stata SpoilerTV, dei mini-magazine da un’ora sul canale di H3G; una puntata di Sugo su Rai4 durante la quale una troupe della Rai ci ha filmato per un giorno e mezzo e poi ci hanno fatto diversi servizi fotografici. Questo per dire che non era la prima volta che stavo davanti alla telecamera, ma mai prima d’ora era stato così intenso e incentrato su di noi e sulla nostra storia.
“Noi fruitori di sottotitoli spesso e volentieri sottostimiamo il lavoro che c’è dietro al vostro servizio di sottotitolazione; ci puoi spiegare in breve le varie fasi che compongono il processo di creazione dei sottotitoli?”
Una premessa importante è che da noi nessuno ha mai fatto le cose controvoglia. Se una persona traduce o revisiona una serie lo fa perché gli/le piace, motivo per cui se non c’è abbastanza gente per far partire un progetto, semplicemente non si fa. Però diciamo che la genesi è: qualcuno propone di fare una determinata serie. C’è una sezione sul forum dove molto spesso gli utenti propongono delle figate incredibili che noi non conoscevamo e quindi molto spesso li abbiamo accontentati. Dall’idea bisogna trovare qualcuno che faccia la revisione e che abbia il grado necessario per rilasciare i sottotitoli in autonomia, quindi dovrà essere un publisher, un senior o un admin. Trovato il revisore si cerca un team, che va da quattro a otto persone a seconda della durata delle puntate, si aprirà un thread di formazione del team in una delle sezioni private del forum. Una volta trovate le persone e decise le scadenze, le serie più fighe vengono rilasciate in nottata, man mano che scende il “grado di figaggine”, passami il termine, le serie hanno rilasci più tranquilli e quindi la cosa viene concordata tra revisori e team. Una volta concordata la data di scadenza, ogni settimana si aprono i thread di traduzione e si traduce la puntata. Di solito partiamo da una base in inglese, ci sono diversi siti dove si trovano i sottotitoli in inglese, tra cui Addic7ed, un sito rumeno che raccoglie un sacco di sottotitoli in varie lingue, tra cui anche l’italiano. Ma spesso, in assenza di questa base, bisogna leggere il labiale, una cosa che ho imparato facendo sottotitoli. Se ho la base e la scadenza è tranquilla si divide tra i vari traduttori in base al numero di battute. Per le serie a rilascio veloce non si fa in tempo a trovare la base quindi si fa dall’audio, con tutti i pro e i contro, facendo nel modo più preciso possibile. Negli anni abbiamo fatto tutti quanti uno sforzo per migliorarci. Fatto questo, i traduttori consegnano le loro parti in base alla scadenza, il revisore ci perde un paio d’ore e infine rilascia i sottotitoli. Per darti un’idea sulle tempistiche, per una serie a rilascio medio-veloce, come può essere Westworld, una delle ultime che ho fatto io, la mattina alle 6.30-7.00 facevo le divisioni, verso le 10.30 avevo le parti pronte e 11.30-12.00 al massimo rilasciavo.
“C’è stato un momento in cui hai pensato: ok, questa cosa dei sottotitoli non è più soltanto un hobby?”
Insomma, è successo abbastanza in fretta. In questo momento tra lavoro e università è difficile dedicare tanto tempo ai sottotitoli. Non ti dico che lo veda come un secondo lavoro, ma per la complessità di ciò che si fa e per l’impegno che si richiede alla fine tante volte è così. Poi sta alla persona cercare di limitarsi negli impegni che prende perché sennò il rischio è quello di andare fuori di testa. Durante le ultime tre stagioni di Lost, fatte con tempistiche notturne, io il giovedì pomeriggio, dopo pranzo, avevo i colleghi che mi coprivano cercando di tenermi sveglio a lavoro.
“Puoi dirci qualche numero riguardante il traffico del sito? Magari sulle serie più o meno scaricate o sulla crescite del sito in tutti questi anni di attività.”
Adesso il sito ha circa 500.000 utenti registrati e continuano a crescere, ovviamente non esponenzialmente come nel periodo di Lost, dove siamo esplosi, insieme a tutte quelle serie con un coinvolgimento alla Lost. La nostra fortuna e la nostra disgrazia è proprio “l’addiction“: noi ci restiamo sotto, dobbiamo vedercele e facciamo i sottotitoli, però c’è anche molta più gente che ci resta sotto rispetto all’inizio. Io sono entrato a meno di un anno dall’apertura del sito, a ottobre 2006, e sono l’utente ottomilanovecento e qualcosa, lo staff era di quaranta persone, c’erano poche persone che facevano un sacco di roba, passavo le giornate davanti al computer, spesso con serie abbastanza complesse e con un inglese che non era al livello di quello che posso vantare adesso. Perché sono entrato per quello, per migliorare l’inglese, oltre ovviamente all’amore per le serie. Altri numeri, vediamo, ci sono oltre 5 milioni di post sul forum; i sottotitoli più scaricati sono quelli di Game Of Thrones, con una media di 50.000 download a settimana. La cosa più singolare è che comunque facendo la proporzione tra persone presenti sul forum e download, Lost resta imbattibile: quando il forum aveva meno di 150.000 iscritti Lost faceva 40.000 download. È come se Game Of Thrones ne facesse poco meno di 200.000. Lost quindi è quella che, in proporzione, è stata scaricata di più. Tempo fa abbiamo fatto una statistica sul numero di volte che sono stati scaricati i pacchetti delle stagioni complete: la più scaricata in assoluto è Game Of Thrones, però la seconda più scaricata, a sorpresa, è Fringe.
“Attraverso l’analisi di questi dati avete notato un’evoluzione (o involuzione) nel profilo dello spettatore medio?”
Quelli che sono cresciuti con noi chiaramente sono diventati più esigenti. Detto ciò, non possiamo fare statistiche dai commenti ma vediamo dei “picchi di idiozia”. Dopo 12 anni dall’apertura del sito e dopo che la rivoluzione di Internet è finita da dieci, c’è ancora gente che non ha capito che il file che scarichi non è un video.
“Mettendo da parte per un attimo gi0v3 e parlando invece con Giovanni, cosa fai nella vita oltre che rendere migliore la nostra con i sottotitoli?”
In questo momento sto finendo la magistrale in Ingegneria Civile, forse questo è l’anno buono. Ho lavorato per diverso tempo come disegnatore presso uno studio che aveva un grossissimo progetto immobiliare qua in zona a Trieste. Ora lavoro per uno studio che fa consulenza all’estero per le ferrovie, sono consulente informatico presso uno studio legale sempre qua vicino e sono nel management di una società che ha in gestione spiagge, bar, ristoranti, discoteche, sempre qua vicino. Faccio un sacco di cose, ho pochissimo tempo e ho un sacco di sonno arretrato.
“Domanda da un milione di dollari: qual è la tua serie preferita?”
Me l’hanno chiesto tante volte e ogni volta che me lo chiedono forse rispondo in maniera diversa. Non è mai facile dire “questa sulle altre”, ma se dovessi sceglierne una penso che alla fine ti direi Scrubs, perché alla fine è uno dei migliori esempi di dramedy che puoi trovare in giro. Prima di Scrubs non mi ricordo di serie con così tanto contrasto tra la parte in cui ridi e la parte in cui inevitabilmente ti scende la lacrimuccia. Tra parentesi, dopo aver fatto, una volta sola nella mia vita, i sottotitoli per una puntata di Grey’s Anatomy, posso dire che Scrubs, dal punto di vista medico, era molto più fedele alla realtà.
“Ora che il film sta per approdare al cinema, dove ti immagini tra 5/10 anni, hai aspirazioni particolari?”
Io tra 5/10 anni innanzitutto mi immagino finalmente laureato. Ho tantissime cose che ancora voglio fare, non c’è una direzione unica in cui voglio andare, non sono mai stato una persona che si ferma a fare una cosa sola. Dal punto di vista “itasiano”, se tra dieci anni ITASA non esistesse più, noi avremmo comunque vinto perché vorrebbe dire che sono venuti meno i presupposti che hanno creato il sito. Tanti ci hanno detto “è arrivato Netflix, voi a cosa servite?“, andatevi a guardare i sottotitoli e confrontateli coi nostri e poi ne riparliamo. Non è questione di vantarsi, perché la qualità è talmente bassa che ci vuole veramente poco a farli meglio. Ci sono tante serie che sarebbero bellissime e invece sono rovinate da una sottotitolazione non adeguata, quindi finché questa cosa andrà avanti noi avremo sempre un piccolo spazio entro cui esistere e mandare avanti quello che ci piace. Nell’ultimo anno ho fatto due master class, una all’Università di Roma, una all’università di Cagliari, nelle quali raccontavo la nostra storia, complici il documentario e le persone che sono state intervistate oltre a noi, e devo dirti la verità, non mi dispiacerebbe continuare a fare una cosa di quel tipo, anche non pagato. La possibilità di raccontare la nostra storia agli studenti di lingue, che alla fine sono quelli che più ci capiscono, è stata un’esperienza fantastica. Tra l’altro supportati da professori che stavano dalla nostra, conferendoci di fatto una dignità anche dal punto di vista accademico. Le prime volte che gli studenti hanno provato a presentare in un contesto accademico degli studi sui nostri sottotitoli, alcuni professori non li vedevano di buon occhio perché i sottotitoli amatoriali fatti da quattro sfigati che non hanno nemmeno una laurea non meritavano attenzione. E quindi quei professori che stanno dalla nostra parte e sono felici di fare tesi sul fan subbing, almeno inizialmente, hanno trovato ostacoli da parte di alcuni colleghi della comunità accademica. Ora invece riceviamo decine e decine di richieste da parte di studenti che vogliono parlare di noi nelle loro tesi di laurea, e questa naturalmente per noi è una grandissima soddisfazione.
Il primo grazie va a Lorenzo Senaldi, Community Organizer di Movieday dal quale siamo stati contattati; il secondo grazie è naturalmente rivolto a Giovanni (aka gi0v3), resosi disponibile per l’intervista, e a tutto il team di ITASA; il terzo grazie, ma non per importanza, è rivolto a Fabrizio Paolino che ha preso contatto con Giovanni e ha scritto, sbobinato ed operato chirurgicamente attorno a questo articolo affinché riportasse in maniera esaustiva e completa le informazioni e i dati riguardanti la pellicola e il mondo dei sottotitoli.
In ultima battuta, vi rivolgiamo un accorato appello: non perdete l’opportunità di andare a vedere con i vostri occhi il frutto di un grande lavoro che con la serialità balla un valzer molto stretto. Andate a scoprire la vita e le vicissitudini di un gruppo di ragazzi e ragazze che a conti fatti rappresentano i veri eroi di quest’epoca storica: i sottotitolatori.
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