0
(0)
Dopo una riconciliante “When Christmas Was Christmas” che aveva lasciato il pubblico nel pieno pestaggio di Sax ad opera di Very Bad Santa e aveva rivelato che quest’ultimo poteva vedere Happy, “Year Of The Horse” aveva il compito facile, ma allo stesso tempo difficile, di proseguire la narrazione mantenendo quel hype e tenendo viva la storia per i restanti 4 episodi. Perché è ovvio che, in una serie tv specialmente a “ranghi ridotti” come questa, uno dei villain principali non possa morire a metà stagione. Quindi, come si diceva: compito facile ma allo stesso tempo difficile. E “Year Of The Horse” ci riesce abbastanza bene.
Come ammesso da Grant Morrison (creatore di Happy! nella sua prima forma fumettistica e qui nella veste di showrunner della serie) in una recente intervista, al momento si vive un periodo storico in cui sul piccolo schermo ormai si è visto e si vede praticamente di tutto. È diventato infatti un problema stupire lo spettatore e continuare a superare le sue aspettative ma, proprio per questo motivo, Happy! è fortunata perché è nata con molto potenziale sia grazie alla presenza dell’omonimo personaggio immaginario, sia grazie a Sax e alla sua interazione con Happy. Ed è esattamente in questo modo che la serie deve proseguire: puntando totalmente sull’inaspettata e irrazionale relazione tra i due. In “Year Of The Horse” Morrison fa di questa sua stessa affermazione il suo mantra personale: l’escamotage per non far morire Sax (un bel rigurgito di Happy che allontana Very Bad Santa) è infatti uno dei momenti più belli della puntata.
Come ammesso da Grant Morrison (creatore di Happy! nella sua prima forma fumettistica e qui nella veste di showrunner della serie) in una recente intervista, al momento si vive un periodo storico in cui sul piccolo schermo ormai si è visto e si vede praticamente di tutto. È diventato infatti un problema stupire lo spettatore e continuare a superare le sue aspettative ma, proprio per questo motivo, Happy! è fortunata perché è nata con molto potenziale sia grazie alla presenza dell’omonimo personaggio immaginario, sia grazie a Sax e alla sua interazione con Happy. Ed è esattamente in questo modo che la serie deve proseguire: puntando totalmente sull’inaspettata e irrazionale relazione tra i due. In “Year Of The Horse” Morrison fa di questa sua stessa affermazione il suo mantra personale: l’escamotage per non far morire Sax (un bel rigurgito di Happy che allontana Very Bad Santa) è infatti uno dei momenti più belli della puntata.
Sax: “My patience has run out for the black hole of Millennial sarcasm that is your brain. Now, take me to that building, or I’m gonna snap your wrist back over your delivery bike and smoke all your weed.“
Rimanendo sulla tematica dell’inaspettato, “Year Of The Horse” propone diverse scene che straniscono ma funzionano allo stesso tempo. Una di queste, forse quella che è rimasta più impressa al termine della visione oltre al vomito del Very Bad Santa, è riportata nell’immagine di recap della puntata e vede Blue insieme al suo capo Mr. Bug. Il contesto dell’incontro e la successiva uscita di scena di Mr. Bug sono talmente destabilizzanti da lasciare lo spettatore piacevolmente stupito e senza troppe domande perché, inconsciamente, sa che non riceverà risposta. Creare situazioni così sopra le righe e non fornire una spiegazione o un contesto più dettagliato è infatti parte del gioco, gioco che è totalmente fondato sullo stupore e la totale assenza di realismo. Venendo a mancare una spiegazione razionale circa un uomo vestito da insetto gigante ed una festa in una stanza piena di persone travestite da qualsiasi cosa, il pubblico può trovare da sé una spiegazione che razionalizzi il tutto, lasciando quindi allo show il mero compito di stregare per la propria trovata.
E Happy! deve semplicemente giocare su questo schema, senza fare troppe domande e continuando a proporre le situazioni più disparate con il solo scopo di stupire. Perché infondo, se si stesse veramente badando alla veridicità della storia, non si potrebbe credere anche solo ad un Sax ancora in piedi dopo i vari pestaggi. Eppure, se si sta leggendo queste righe, vuol dire che Happy!, Grant Morrison ed un meravigliosamente wasted Christopher Meloni stanno facendo benissimo il loro lavoro. E “Year Of The Horse” è un ottimo esempio di tutto ciò.P.S. : Per un migliore apprezzamento consigliamo la visione di Crank e Crank: High Voltage.
E Happy! deve semplicemente giocare su questo schema, senza fare troppe domande e continuando a proporre le situazioni più disparate con il solo scopo di stupire. Perché infondo, se si stesse veramente badando alla veridicità della storia, non si potrebbe credere anche solo ad un Sax ancora in piedi dopo i vari pestaggi. Eppure, se si sta leggendo queste righe, vuol dire che Happy!, Grant Morrison ed un meravigliosamente wasted Christopher Meloni stanno facendo benissimo il loro lavoro. E “Year Of The Horse” è un ottimo esempio di tutto ciò.P.S. : Per un migliore apprezzamento consigliamo la visione di Crank e Crank: High Voltage.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Happy! arriva a metà della stagione in forma smagliante e con una trama che si sta rendendo complicata da un lato ma dall’altro anche più allettante. E vedere Sax in azione è un piacere per gli occhi.
When Christmas Was Christmas 1×03 | 0.62 milioni – 0.2 rating |
Year Of The Horse 1×04 | 0.64 milioni – 0.2 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.