Puntata che non si prende neanche un attimo di respiro e parte dritta filata al sodo, ossia la rapina al casinò. A causa di un contrattempo, infatti, la banda di Marius anche detta “gli Ocean’s Eleven dei poveri” si prodiga per mettere in atto il colpo al casinò, pianificato nell’episodio precedente, su incarico di Luka. Come tutte le storie che hanno a che fare con dei colpi grossi, non tutti i piani riescono col buco e la banda va incontro a una serie di ostacoli che vengono superati di volta in volta in modo più o meno rocambolesco.
In questo segmento torna alla ribalta un elemento importante che nelle puntate precedenti era stato accantonato e messo da parte: l’ironia.
È ovvio che Sneaky Pete, pur essendo una serie crime (con venature di family-drama, preponderanti soprattutto in questa stagione), è soprattutto una comedy. Già la premessa iniziale affondava le sue radici nella tradizione della commedia degli equivoci con un protagonista che si spaccia per un’altra persona. Una sorta di Mattia Pascal contemporaneo se così si può dire, anch’esso (guarda caso) un romanzo che mischiava commedia e poliziesco. E certamente le prime puntate della serie avevano questo tono leggero prima che Marius venisse coinvolto, emotivamente e non solo, nelle vicende della sua famiglia adottiva.
“Buffalo Soldier” ha il merito di recuperare questo aspetto iniziale (da “commedia degli equivoci” per l’appunto) che la serie ha nel suo stesso DNA. Così i preparativi e l’attuazione del piano di Marius diventano una scusa per infilare dentro la narrazione dialoghi brillanti e situazioni paradossali. Merito soprattutto di Ethan Embry, magistrale nella sua interpretazione dell’ingenuo Pete (quello vero), personaggio che finora era stato lasciato un po’ ai margini della narrazione, con il ruolo di character comico di supporto, ma che dal precedente episodio ha assunto caratteri quasi drammatici rivelando un lato della sua personalità che non era così scontato (commovente la sua reazione durante la cena di famiglia), mentre in questo episodio diventa il deus ex machina che risolve l’ultima complicazione prima che il piano di Marius possa avere inizio. L’episodio si conferma, in questo modo, molto frizzante e adrenalinico, quasi nessuna scena al suo interno può essere definita “di raccordo”, ma tutte contribuiscono a portare avanti in maniera attiva la trama facendo scorrere bene tutti i cinquanta minuti di avvenimenti.
Non mancano ovviamente alcune cose che avrebbero potuto essere ridotte o tagliate. Per esempio il fatto di chiamare una complice esterna che poi molla tutto per andare a prendere sua figlia da scuola (una scusa migliore per farla desistere dal colpo no?) non era così essenziale per la trama generale, così come il lungo dialogo tra Julia e l’ex marito ha tutta l’aria di parentesi soapish per allungare un po’ il brodo. Tuttavia queste avvengono in maniera quasi impercettibile per lo spettatore, in mezzo a tutti gli avvenimenti che si susseguono tra di loro. E per questo motivo, alla fine, non pesano più di tanto nel complesso generale dell’episodio. Anche le vicende della famiglia Bernhardt, pur mantenendo un carattere più drama, qui assumono una venatura action, con le indagini della nuova accoppiata di investigatrici Audrey-Clay e le vicende della fuggitiva Julia, che si amalgama bene con la comedy della storyline parallela.
Elementi importanti ed essenziali questi, poiché la serie si avvia ormai al suo season finale e questo episodio ha dunque il compito di sciogliere i numerosi intrecci presenti e preparare il tutto per lo scontro finale che ci sarà nella prossima puntata; compito certamente non facile ma che gli autori dimostrano di aver brillantemente superato. E ora non si può altro che passare direttamente all’episodio successivo per godersi il finale. Tanto per usare un termine da gioco d’azzardo (dato il contesto): madame e messieurs, le jeux sons fait!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Marius Josipovic 2×08 | ND milioni – ND rating |
Buffalo Soldier 2×09 | ND milioni – ND rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!