L’adattamento di Preacher ad opera della triade Rogen-Goldberg-Catlin ha da sempre dimostrato di prendere ampio spunto dal fumetto salvo poi adottare una personale visione del tutto. Ovviamente ci sono state libertà creative più o meno grandi ma di sicuro i lettori dell’originale versione cartacea potranno storcere un po’ il naso dopo quanto mostrato in “Sonsabitches”. Per tutti gli altri, invece, questi 40 minuti di violenza condensata e frasi schiettissime non potranno che essere un piacevole diversivo di mezz’estate. Torrida mezz’estate.
Herr Starr: “How do you feel, Messiah?”
Jesse: “I told you before not to call me that, Klaus.”
Herr Starr: “Whatever you like.”
Jesse: “You want to know what I’d like, Klaus?”
Herr Starr: “Baited breath, my Lord. Tell me.”
Jesse: “I’d like you to get on your knees. Kiss the ring.”
Herr Starr: “Anything else, my liege?”
Jesse: “Eat your dick.”
Herr Starr: “If only.”
Jesse: “Eat your dick.“
Dopo aver salvato Tulip da morte imminente, Preacher ritorna alle tematiche che sono più consone alle sue corde, ovvero la disputa contro il Grail e il tentativo di riprendere il pezzo di anima rubata a Jesse. Rinfrescando la memoria, è infatti da circa metà della scorsa stagione (per la precisione da “Strakosha“) che Jesse ha sacrificato parte della sua anima e il suo potere è svanito e gli effetti, nel lungo periodo, cominciano a farsi sentire. Non c’è infatti solo una voglia smodata di riacquistare il potere perduto ma anche quella di farla pagare a Herr Starr per la morte (poi non ufficiale) di Tulip e più in generale con il Grail. Tutto però è orchestrato in maniera tale da non essere un confronto decisivo quanto piuttosto un mero “teaser” di quanto verrà. E questa non è necessariamente una cosa positiva.
“Sonsabitches” si pone quindi come una sorta di episodio di raccordo tra due stagioni, con l’intento di unire due mondi (quello del Grail e quello di Angelville) mentre si gettano le basi per questa terza. Il modo in cui si è conclusa la puntata, infatti, preclude ad un ritorno di Herr Starr sicuramente nella seconda parte di stagione, permettendo allo stesso tempo a Marie “Gran’ma” L’Angelle di estendere le sue grinfie nuovamente su Jesse. A tal proposito il flashback d’inizio puntata è abbastanza chiaro ed esplicita anche il tipo di “ricompensa” che Nonna L’Angelle preferisce in caso di mancato o parziale pagamento. Viene quindi facile il collegamento tra i prigionieri tenuti segregati nella cripta e la sua veneranda età.
God: “I’m counting on you to get those sonsabitches!“
Dulcis in fundo, non ci si può non soffermare sul fugace ma comunque importantissimo incontro nell’aldilà tra Tulip e l’uomo vestito da cane che dovrebbe essere Dio. Quella frase, riportata in corsivo qui sopra, lascia adito a diverse piste che potrebbero portare principalmente a due gruppi di “sonsabitches”: il Grail oppure Jesse e Cassidy. Chiaramente anche su questo verterà il resto della stagione, il tutto in attesa di avere maggiore chiarezza su dove effettivamente si voglia andare a parare. Su una cosa sola si può essere abbastanza certi: se nella prima stagione la location scelta era Annville in Texas, mentre nella seconda si era optato per New Orleans, quest’anno difficilmente ci si sposterà da Angelville.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Angelville 3×01 | 0.84 milioni – 0.2 rating |
Sonsabitches 3×02 | 0.77 milioni – 0.2 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
come hanno fatto a rubare l’anima a jesse? a me sembrava l’avesse donata al santo… vi ricordate per caso la puntata?