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Counterpart 2×05 – Shadow PuppetsTEMPO DI LETTURA 5 min

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“This is the distance between who you are in this home and what you do when you leave.”

La grandezza della scrittura di un episodio risiede tutta nella capacità di sintesi dei suoi stessi dialoghi. Riuscire a sintetizzare in pochi concetti il leitmotiv su cui ruotano tutti i temi principali di una serie non è cosa facile, ma per gli autori di Counterpart evidentemente è la prassi.
A tal proposito, il dialogo iniziale che apre “Shadow Puppets” potrebbe sembrare qualcosa di totalmente scollegato a quanto avviene successivamente, giusto una parentesi prima di ricollegarsi a dove si era fermato il precedente episodio. In realtà, il flashback riguardante Ian, oltre a rivelare i suoi gusti sexual-musicali (a proposito: ottima scelta), serve ad introdurre tutto il tema dell’episodio e della serie stessa.
La grande questione su cui si regge Counterpart, infatti, è la concezione che un individuo ha di sé stesso e di come questa, tuttavia, non corrisponda a quella che possono avere gli altri. E se, dunque, uno non fosse/si sentisse all’altezza delle sue aspettative? E se avesse la capacità di ricominciare da capo? Sarebbe diverso o la sua vera natura lo indurrebbe a compiere gli stessi errori?
Se ci si pensa è da qui che sono partite tutte le azioni (e soprattutto le conseguenze) di Howard Alpha. Una serie di azioni che lo hanno portato da semplice “impiegato” delle Nazioni Unite, a prigioniero in una dimensione parallela rispetto a quella cui era abituato.
Ci sono almeno tre dialoghi veramente avvincenti e interessanti che rendono questo episodio degno di essere visto. Uno è quello già sopracitato che apre l’episodio. Il secondo è quello tra Howard-Alpha e Qualey-Prime nel carcere di Echo di fronte al televisore che mostra, registrata, la finale Playoff della 2° Courage League Division del ’95. I due personaggi hanno ben presente quella partita ma quello che è interessante, come spiegato dallo stesso Qualey, è che il risultato finale della partita stessa è diverso nei due mondi. Secondo Qualey, questo è dovuto al fatto che, nel suo mondo, suo padre ha portato lui (e non il fratello Toby) alla partita e questo in qualche modo ha giovato ai Saracens (la squadra per cui è tifoso e che ha vinto l’incontro). A parte questo sunto di scaramanzia sportiva (per cui qualunque tifoso medio di calcio italiano sarebbe d’accordo con Qualey), il dialogo in questione affronta il tema della paternità e della ricerca di attenzioni, anche questo ricollegabile a quanto detto prima.
Il tema paterno/famigliare ritorna poi nel finale, poco prima della stupenda scena della rissa nella prigione (anche questa collegata alla registrazione della partita) in cui, in un breve ma suggestivo dialogo, Howard-Alpha e Yanek discutono sulle loro scelte di vita, ritrovandosi sorprendentemente molto simili tra loro. In questo caso torna il tema della possibilità, da parte di qualcuno, di poter cambiare veramente il corso della propria vita, essendo poi, di fatto, sempre lo stesso, almeno fisicamente, in entrambe le dimensioni.
Tre dialoghi dunque, molto particolari inseriti in altrettanti momenti topici della narrazione che, nel complesso, creano il ritmo giusto per seguire la trama senza annoiarsi. Questo perché “Shadow Puppets” non è solo una puntata squisitamente dialogica. La tensione e l’action la fanno da padroni in tutto l’episodio (soprattutto la prima).
Nell’ambiente claustrofobico dell’Agenzia, infatti, è ambientata la caccia all’Ombra che coinvolge Qualey-Alpha e Howard-Prime. In quest’atmosfera hitchockiana, l’attenzione si concentra soprattutto sul personaggio di Qualey-Alpha il quale, a dispetto del fatto di essere “il migliore tra i due Qualey”, si rivela in realtà alquanto inetto, tanto che la soluzione paventata da Howard (suicidarsi con la pistola trafugata dall’archivio) viene vista come un’ottima soluzione, fosse solo per liberarsi una volta per tutte di un personaggio fin troppo amletico.
Tuttavia, gli autori hanno deciso che non è ancora il momento di liberarsi di lui e tramite un deus ex-machina alquanto discutibile, riescono a salvare il personaggio di Qualey-Alpha, e con lui momentaneamente anche la sua carriera di dirigente dell’Agenzia. C’è da aspettarsi evidentemente che il personaggio abbia un svolta da qui in poi, ma, al momento, non è dato saperlo. L’unica cosa apprezzabile di questa sequenza è la telefonata struggente a Clare, la quale, nel frattempo, ha pensato bene di cornificarlo. Il che, in effetti, aiuta la stessa storyline di Clare ad avere il suo perché all’interno della trama, cosa che finora non era così scontata.
La puntata si conclude poi con una scena decisamente action che pone fine alla fase-Prison Break della serie e apre a nove possibilità con Howard-Alpha ed Emily di nuovo insieme. Il ritmo all’interno dell’episodio si dimostra molto vario e movimentato, il che è un bene perché non rischia di annoiare lo spettatore; tutti gli input narrativi sono inseriti al punto giusto e ripresi quando occorre e i temi della serie sono esplicati in maniera ottimale.
Forse esiste una dimensione parallela dove Counterpart è una serie mediocre, con ritmi lenti da soap-opera e recitata da attori cani e attrici cagne… ma per fortuna non è decisamente questa. Anzi, è confermato che questa sia la “versione migliore”.

Howard: “I have met my Other, yes, and… and I’ve found him to be a real asshole. But that doesn’t mean I am.”
Yanek: “You are two souls, born from the same body. There’s only room for one of you!”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ian buongustaio
  • Qualey Prime e la scaramanzia sportiva
  • Tensione e dialoghi
  • Lambert
  • James Cromwell
  • Rissa in carcere e cliffhanger finale
  • Episodio forse troppo dialogico in alcuni punti
  • Storyline di Clare
  • Era la volta buona per liberarsi di Qualey Alpha!

 

Puntata claustrofobica giocata tutta sul filo della tensione. Grandi metafore si mischiano ad un’ultima scena cliffhanger degna di nota. Sarebbe stato il massimo solo se Qualey avesse premuto quel cazzo di grilletto…

 

Point Of Departure 2×04 0.18 milioni – 0.1 rating
Shadow Puppets 2×05 0.24 milioni – 0.1 rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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