“I work for your friend Bobby Novak and if you think he’s going to sacrifice his re-election to keep you in office, you’re sadly mistaken.”
Questo spin off di Suits si caratterizza da subito per i toni più cupi (pure troppo) rispetto a quelli della serie madre, anche nella fotografia. Non per niente nelle indagini di cui si parlerà fra un istante ci scappa pure il morto.
L’azione si è spostata da New York a Chicago, seguendo il trasferimento di Jessica. Anche nella nuova città, anche in una situazione molto meno glamour della precedente, Miss Pearson rimane la solita gioiosa macchina da guerra e i buoni sentimenti non vanno del tutto persi, perché si lotta per non far chiudere una scuola pubblica di uno dei quartieri meno privilegiati.
Come ha dichiarato la costumista Jolie Andreatta, il guardaroba della protagonista è stato reso un po’ più casual, per adeguarsi alla nuova situazione, pur senza rinunciare al gusto per le grandi firme e le scarpe col tacco 12.
Il desiderio di un maggiore impegno nel sociale è da bilanciare con l’incombenza di lavorare per Bobby Novak, il tipico sindaco maneggione, ancor più sensibile alle esigenze e alle richieste di chi gli ha fatto guadagnare la poltrona perché in corsa per la rielezione. A lui non importa quanto siano legali o meno tali richieste, né quante persone debbano soffrire per esaudire i desideri di chi lo tiene in pugno.
Nel cast spicca poi il personaggio di Keri, la cui figura andrebbe messa a fuoco un po’ meglio: si tratta di una donna fragile ed insicura, la quale si sente minacciata nel suo essere avvocato dalla prorompente personalità di Jessica e, a tempo perso, fa pure l’amante del sindaco. Non certo un’iniezione di autostima. Per ora sembra un personaggio cliché, ma date le differenze sempre esistenti tra quando viene girato un pilot e quando viene ordinata tutta la prima stagione di una serie, ci sono ampi margini di miglioramento. D’altronde, Bethany Joy Lenz è l’indimenticata secchiona cantante di One Tree Hill, per cui la stoffa non le manca.
Al confronto, sembra molto più centrato il personaggio di Jeff Malone, nel ruolo di dolce metà trascurata a causa degli impegni di lavoro del partner. Fa piacevolmente parità dei sessi e, comunque, il pubblico ha già avuto modo di conoscerlo in diversi episodi di Suits (dove, invece, sembrava quasi d’intralcio al sereno svolgimento delle trame riguardanti gli altri personaggi).
La puntata non si conclude con lo scioglimento dell’enigma proposto in apertura: non si sa se Jessica sia stata rapita nell’ambito delle sue indagini che riguardano anche un assassinio, o verso quale destinazione abbia fatto meta. Resta da vedere se questa trama farà da cornice solo ai primi due episodi, creando una sorta di pilot dalla doppia durata, o avrà una chiusura soltanto nell’ultima delle dieci puntate previste per questa prima stagione. Per ora si dimostra una buona idea, certo non originalissima, per invitare alla visione degli episodi successivi.
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The Alderman 1×01 | 0.57 milioni – 0.12 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).