Broadchurch non sembra aver ancora dato una sterzata a questa stagione. Dopo il crescendo delle puntate precedenti, questo era il momento di regalarci qualcosa di succulento. E invece…
Invece tutto tace: il quinto episodio della serie inglese si muove troppo lentamente risultando a tratti ripetitivo e monotono. Abbiamo già avuto il tempo necessario per inquadrare i personaggi e per focalizzare la questione del reato, adesso, superata la metà stagione, era il momento di farci scoprire qualcosa in più.
Ma la serie ha – in maniera poco furba – giocato sull’arresto del pregiudicato, che, già per definizione, non avremmo mai inserito nel novero dei sospettati. Che gusto ci sarebbe altrimenti? Il tizio inoltre non ha alcuna connessione con Trish e non era nemmeno presente alla festa come invitato, due condizioni inaccettabili per il nostro colpevole.
Chi bazzica la letteratura giallistica non può non pretendere che l’insospettabile assassino si nasconda nella comunità, pronto a essere scoperto al momento giusto, certo, ma un minimo di tensione deve crescere nel telespettatore. Tensione del tutto assente questa settimana: l’arresto, il finto alibi della pesca e tutte le recenti scoperte non hanno suscitato un minimo di emozione nei nostri animi, perché siamo tutti dei detective – o spettatori esperti? – abbastanza intelligenti per poter credere che fossimo arrivati alla soluzione del caso.
Se questa settimana la trama principale ci ha un po’ lasciati con l’amaro in bocca, le trame parallele non sono da meno. Completamente senza interesse le vicende dei Latimer, così come la scoperta dell’imbarazzante episodio accaduto alla figlia di Hardy. Purtroppo sotto questo punto di vista la serie ha fallito: se nella scorsa stagione vedere Alec Hardy in una dimensione più personale ci aveva rapiti, quest’anno niente di tutto ciò è ancor accaduto, pur avendo a disposizione la storyline della figlia adolescente che va a vivere con il padre.
A discapito delle prime puntate, invece, il personaggio di Katie che sembrava essere insignificante, pare prendere sempre più piede nella storia. Per quanto possa apparire alquanto antipatica, la giovane poliziotta è, non solo un valido elemento nella squadra d’indagine, ma è collegata in qualche maniera alla vicenda di Trish e, più in generale, alla piccola comunità di Broadchurch. Le sarà relegato un ruolo importante nel finale di stagione?
Risulta poi abbastanza lampante come si stia costruendo la storia con tematiche “forzatamente” attuali. Unire la tematica dello stupro con quella della diffusione di foto private fa apparire questa terza stagione di Broadchurch come un calderone di questioni scottanti nell’attualità. Non che non sia ammirevole un intento del genere, nell’ottica di una funzione di sensibilizzazione sociale di una serie, tuttavia il paragone con l’intento “poetico” della prima stagione sfiora l’impietoso. L’omicidio del giovane Danny Latimer, all’interno di una piccola e calorosa comunità, assumeva la funzione di straziante evento, da cui impossibile tornare indietro. Straziante proprio per la sua insensatezza e per il dolore che irradiava intorno ad esso. In questa terza stagione, che ha ancora tutto il tempo per farsi apprezzare, l’impressione è quella di un collage di profili umani uniti dalla tematica comune del rapporto uomo-donna, di cui tanto si parla anche al di fuori delle serie televisive.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episode 4 3×04 | 8.3 milioni – ND rating |
Episode 5 3×05 | 8.5 milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.